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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

Scuola di polizzia

Polizza fideiussoria lavori di Piazza Duomo a Rossano Veneto. Replica a Morena Martini dell’assessore Davide Berton che allarga il tiro sulla storia del “caos piazza”: “È sufficiente leggerla per capire il soggetto che ha gestito questo disastro”

Pubblicato il 18-08-2025
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Da una parte il Comune di Rossano Veneto. Dall’altra la Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria.
In mezzo, una polizza fideiussoria che di beato ha veramente ben poco.
È il contratto assicurativo, correlato al cantiere infinito di Piazza Duomo, attorno al quale ruotano i nuovi veleni, in stile arsenico e vecchi dispetti, della politica amministrativa rossanese.

Il cantiere di Piazza Duomo a Rossano Veneto (archivio Bassanonet)

Riassumo di seguito - ed è un’impresa non semplice - la puntata precedente, di cui mi sono occupato nell’articolo dello scorso 13 agosto “Casino Municipale”, riguardante un comunicato stampa sulla questione trasmesso dalla consigliera di minoranza nonché ex sindaco ed ex vicesindaco Morena Martini e da lei firmato assieme agli altri due consiglieri di opposizione Michele Campagnolo e Gianni Faggion.
Dopo la firma presso un notaio della convenzione urbanistica con la Parrocchia per i lavori di Piazza Duomo, precedentemente approvata dal consiglio comunale, il 3 marzo 2020 il Comune di Rossano ha affidato alla UnipolSai la stipula della polizza fideiussoria a favore della Parrocchia.
Una polizza stipulata a garanzia della realizzazione delle opere oggetto di cessione da parte della Parrocchia stessa, con la clausola del pagamento di una penale di 1 milione e 380mila euro in caso di inadempienza da parte del Comune.
Nel giugno 2023 la Parrocchia ha richiesto l’escussione - e cioè il pagamento a suo favore - della polizza, a fronte dei ritardi riscontrati nell’esecuzione dei lavori.
Tuttavia, come hanno riferito Martini & Friends, “un’ordinanza del Tribunale di Vicenza del 22 gennaio 2024 ha accertato la nullità della convenzione sottoscritta da notaio, con conseguente inibizione dell’escussione da parte della Parrocchia”.
“Nullità” dovuta al fatto, come hanno spiegato i consiglieri di opposizione, che la convenzione urbanistica sottoscritta conteneva delle garanzie supplementari richieste dalla Parrocchia ma non è più ripassata in consiglio comunale per l’approvazione definitiva.
Secondo Martini, Campagnolo e Faggion “il Giudice, con ordinanza inequivocabile, ha accertato che la polizza non esiste giuridicamente, perché legata ad una convenzione urbanistica anch’essa nulla”.
Ma il Comune di Rossano Veneto, nella figura del RUP (Responsabile Unico del Procedimento) dott. Ivan Moresco, non ha interrotto i pagamenti alla UnipolSai dei premi della polizza in questione.
Da qui l’accusa dei tre consiglieri nei confronti del RUP che “ha continuato e continua a firmare determine di pagamento, violando un provvedimento giudiziario e aggravando il danno al bilancio comunale”.
Riguardo alla puntata precedente, mi fermo qui.
Era necessario ripercorrere i fatti contestati e le dichiarazioni principali dei Martiniani per rendere maggiormente comprensibile la lettura di quello che seguirà.
E si tratta di un duro ed articolato comunicato stampa di replica politica dell’assessore rossanese ai Lavori Pubblici Davide Berton, che pubblichiamo integralmente di seguito.
Una cosa è pacifica: conoscendo le forze antagoniste in campo e viste le affermazioni del comunicato di Berton, è assai probabile che la storia non finirà qui.
Eccoci dunque al secondo episodio di quella che si preannuncia come la nuova serie cinematografica ambientata a Rossano Veneto: Scuola di polizzia.

REPLICA COMUNICATO STAMPA OPPOSIZIONE SU POLIZZA FIDEIUSSORIA PIAZZA

Leggo con estremo stupore il comunicato di una parte delle minoranze, sottoscritto da soli tre consiglieri su sei. Un trend che si sta consolidando: la linea intrapresa da Martini convince sempre meno anche il suo attuale gruppo che, come tutti i precedenti, si sta forse progressivamente dissolvendo.

Sono stupito perché, per la prima volta nella storia di Rossano Veneto, lo scontro politico esce dall’ambito della dialettica tra amministratori e si scaglia contro i funzionari. Gli stessi funzionari che per anni sono stati elogiati da Martini e che oggi, accecata dall’odio, decide di attaccare ingiustamente per un tornaconto politico. Probabilmente si è stancata di attaccare noi amministratori, che per scelta abbiamo deciso di ignorarla, decisione assunta perché il paese ed i cittadini sono stanchi di questa polemica.

Fa sorridere che contesti pagamenti avvenuti il 14 agosto 2024 e il 1° ottobre 2024, quando lei era vice sindaco e assessore ai lavori pubblici. Sostanzialmente sta contestando atti firmati e autorizzati quando la responsabile politica… era lei stessa. Le liquidazioni furono firmate, per regolarità contabile, dall’allora responsabile dell’area e segretario comunale, dott. Paolo Orso, che attestò la legittimità dei pagamenti dal punto di vista contabile: tra l’altro, gli stessi tre consiglieri firmatari dell’attuale comunicato all’epoca erano consiglieri di maggioranza.

Per chiarezza, va precisato che quell’ordinanza del giudice (non una sentenza) aveva inibito il pagamento della polizza, invitando le parti a trovare un accordo, accordo mai raggiunto per volontà di Martini. Ora, finalmente, grazie ai rapporti distesi tra Comune e Parrocchia, tale accordo è alla portata.

Il pasticcio nasce nel 2019, quando il Consiglio Comunale approvò il testo della convenzione con la Parrocchia, unico documento valido perché il Consiglio è l’unico organo che per legge è titolato ad approvare tali tipologie di accordi. Successivamente venne illegittimamente sottoscritto un testo diverso, con la firma di Morena Martini. Non solo: al notaio fu depositato un ulteriore testo, anch’esso diverso e sempre firmato da Martini. Non aveva letto la documentazione? O, per fretta, ha deciso di non rispettare il mandato del Consiglio comunale?

La vicenda prosegue con costi che si moltiplicano e lavori bloccati.
Uno dei tanti stop, quello del 4 novembre 2022 è il più succulento dal punto di vista del caos: fu emesso dalla direzione lavori della piazza per consentire al progettista una variante per adattare gli stabili a scuola di formazione professionale.
Peccato che non sia mai stato raggiunto alcun accordo con quella scuola, che non ha mai presentato manifestazioni ufficiali di interesse né partecipato alle procedure pubbliche. Inoltre, non esiste alcun atto di Giunta che autorizzasse il RUP alla sospensione: la procedura corretta, che prevedeva un passaggio formale dal RUP al direttore dei lavori, fu completamente scavalcata. Mancava allora anche l’incarico che fu assegnato, pensate, su indirizzo della giunta di novembre 2023 (un anno dopo la sospensione dei lavori e mesi dopo il caos piazza) e determinato nel 2024, quindi si fermarono i lavori completamente senza atti a supporto.

Chi fermò allora i lavori? Mi è stata consegnata una mail, che conservo, con una interlocuzione tra Martini e uno dei direttori dei lavori per la sospensione dei lavori in attesa della variante. Risultato: il 4 novembre 2022 i lavori si fermarono su richiesta - parrebbe - di Morena Martini. Sette mesi dopo erano ancora bloccati e nel frattempo scadeva la convenzione con la Parrocchia, aprendo al disastro successivo. La variante è arrivata solo nel 2024, oltre un anno dopo.

Quanto all’ordinanza del giudice, non è mai passata in giudicato. Il nostro legale ha chiarito che era preferibile continuare a pagare la polizza fideiussoria, che avrebbe potuto essere escussa in caso di mancato accordo, piuttosto che rischiare un danno diretto per il Comune. Senza quella polizza, infatti, il danno erariale sarebbe stato certo anche perché il giudice non ha annullato la convenzione o sue parti.

Di chi è allora la colpa? Una cosa è certa: sto preparando un dossier da consegnare personalmente alla Corte dei Conti. I cittadini rossanesi non possono pagare per errori e leggerezze di amministratori improvvidi. Mi impegnerò perché chiunque abbia avuto anche una minima responsabilità paghi fino all’ultimo euro.

Quando leggo certe prese di posizione, mi torna in mente la sindrome di Dunning-Kruger: gli incompetenti che si credono esperti e che, proprio per la loro incompetenza, non riconoscono i propri limiti. Forse è questo il caso di chi ha originato il “caos piazza”: un’opera che finirà per costare oltre 11 milioni di euro, che per cinque anni è stata gestita malissimo, con lavori fermi, progettazioni incomplete e almeno un milione e mezzo di euro ancora necessari - mai previsti nei bilanci comunali. Il sospetto me lo fanno venire anche certe istanze presentate scritte probabilmente con Chat Gpt e dove ci si è dimenticati di completare con i dati corretti: nell’ultima infatti c’è questa frase “in data [scrivere data] con numero di protocollo [scrivere protocollo]” che lascia intendere un testo formulato da altri e sottoscritto senza nemmeno leggerlo e completarlo.

È sufficiente leggere la storia per capire il soggetto che ha gestito questo disastro. Non il sottoscritto, che non ha votato il progetto.
Oggi, con il supporto di uno studio di esperti, sto rimettendo ordine - su mandato dell’attuale maggioranza - a quel caos, affinché i lavori ripartano per essere finalmente conclusi, grazie alla collaborazione degli uffici comunali e alla competenza e dedizione del RUP Ivan Moresco, al quale va la mia stima e il mio ringraziamento.
Lascio un’ultima domanda nell’aria: perché questo accanimento sulla piazza, fatto di minacce, diffide, denunce, pare perfino al nuovo studio di progettazione… ? Non è che forse qualcuno non vuole che sia finita? Non vuole che si arrivi a fare luce sulle responsabilità? Oltre 70 sono ormai le interrogazioni, richieste, accessi agli atti presentati dalle minoranze che stanno intasando gli uffici e rallentando il lavoro, per chiedere atti che già possiedono.
Ma noi, alla conclusione dei lavori, arriveremo!

Davide Berton

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