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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Il nostro tempo libero: fatto in serie?
La sera del 4 settembre, in Sala Martinovich, il primo appuntamento di Connessioni contemporanee sarà dedicato a indagare un tema appassionante: l'universo delle serie tv
Pubblicato il 21-08-2025
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L’appuntamento d’esordio della nostra rassegna culturale Connessioni Contemporanee, realizzata con il patrocinio del Comune di Bassano e dell'Ulss7 Pedemontana, giovedì 4 settembre in Sala Martinovich avrà come argomento principale le serie tv.
La prima “connessione” è dunque rivolta a esplorare i campi del tempo libero e dell’intrattenimento, guardando in particolar modo ai prodotti culturali e artistici che ne sono sempre più protagonisti.
Al centro della serata sarà una conferenza-spettacolo proposta da Jacopo Bulgarini d’Elci, direttore di Mondoserie.it, una guida ragionata all’immaginario seriale a cui, da appassionati, abbiamo dedicato alcuni articoli. L’incontro vedrà la partecipazione di Livio Pacella, collaboratore storico della redazione e attore, che interpreterà alcune letture d’autore ispirate al tema dell’approfondimento.

l'universo delle serie tv, in particolare la figura del detective, al centro del primo appuntamento di Connessioni contemporanee
Al termine, sarà proposto un momento di dibattito condotto dal Direttore di Bassanonet, Alessandro Tich, con ospiti alcuni appassionati consumatori dei linguaggi del contemporaneo: Flaviano Bosco, Giovanni Cunico e Romano Zanon.
Un mondo in serie?, il titolo dell’incontro, dove fra parole e immagini si analizzerà una tv “complessa”, che ha messo in crisi il meccanismo rassicurante del giallo classico e degli show tradizionali del piccolo schermo. Numerosi e illuminanti nell’esplorazione dell’universo seriale sono gli articoli e i podcast contenuti nel palinsesto di Mondoserie (www.mondoserie.it), che si cimentano a indagare questi aspetti.
In sintesi, si ricorderà che per tanto tempo il detective è stato una figura rassicurante, un professionista dell’intelligenza dotato di strumenti logici affilati e di un acuto senso dell’ordine capace di riportare equilibrio dove era sopraggiunto il disordine, il garante di un intero sistema simbolico e una figura demiurgica – il crimine un’anomalia, l’indagine un percorso razionale, la soluzione un atto di riparazione. Questo modello classico da decenni è entrato in crisi e l’universo narrativo delle serie tv, ma non solo, registra una sorta di erosione, di perdita di fiducia, di messa in discussione dei principi ordinatori e dei confini morali.
Il detective non ne è uscito indenne, al contrario, è diventato la cartina tornasole dei tempi di crisi che viviamo a livello globale. Il mondo di finzione in cui si muoveva l’investigatore, per quanto attraversato da efferatezze e dalla morte, era in qualche modo in fondo rassicurante: si trattava di ricomporre i pezzi, di fare chiarezza, di ristabilire i confini tra giusto e sbagliato, innocente e colpevole, luce e ombra.
Il detective contemporaneo non è più il risolutore di enigmi. È spesso una figura smarrita, tormentata, ossessiva. A volte si avvicina al profilo patologico del disturbo: autistico, compulsivo, paranoico. Altre volte sfocia apertamente nel mistico. La sua indagine non riguarda più solo il mondo esterno, ma diventa una discesa in abissi personali, un viaggio nell’inconscio, in lotta contro i propri demoni. Più che detective, spesso è medium, si espone al male per cercare di comprenderlo, e ne esce raramente illeso.
Cosa ci dice, sulla nostra contemporaneità, questo investimento in prodotti per l’intrattenimento sempre più raffinati che vanno in questa direzione? Ne parleremo a breve in un approfondimento del Canale Cultura, in un’intervista con Bulgarini d’Elci.
I due protagonisti dell’incontro saranno in primo piano anche in un podcast di Radio Voice, mediapartner della nostra rassegna.
L'inizio della serata è fissato per le ore 20.45. L'ingresso è libero. Per prenotare i posti a sedere: connessionicontemporanee.it.
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