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Come ti Mozzo il cinema
Clamoroso a Marostica: la giunta comunale blocca il programma del cineforum estivo. Si dimette per protesta il Comitato della Biblioteca di Marostica, organizzatore della rassegna: “Censurati senza motivo”
Pubblicato il 01-08-2025
Visto 15.104 volte
Breaking News: il sindaco di Marostica Mozzo, assieme alla sua giunta, ha mozzato il cineforum.
Non ancora digerito il “falso caso” della quindicina di migranti che avrebbero dovuto invadere un centro di accoglienza a Crosara, ed ecco che la Città degli Scacchi si ritrova nuovamente scossa da una vicenda, davvero senza precedenti, che è invece realmente accaduta.
Si tratta della bocciatura da parte della giunta comunale del programma del cineforum estivo, composto da quattro titoli che l’amministrazione Mozzo, come comunicato per via informale agli organizzatori, ha ritenuto “troppo politici e impegnati” e poco adatti a “questo periodo difficile” in cui “c’è bisogno di leggerezza”.
“No Other Land”, Premio Oscar, uno dei titoli censurati dall’amministrazione di Marostica (fonte immagine: aclibresciane.it)
Motivazione che tuttavia non è presente nella direttiva comunale n. 123 del 17 luglio 2025, nella quale si afferma solamente che “La Giunta non ha approvato la proposta della rassegna cinematografica estiva presso la Biblioteca Civica e non ritiene di dare corso all’iniziativa”.
Una decisione che la giunta comunale ha deliberato “senza fornire alcuna motivazione chiara o fondata” e che è stata pertanto accolta “con profonda indignazione e amarezza”.
È quanto dichiara un comunicato stampa del Comitato della Biblioteca di Marostica, organizzatore della rassegna cinematografica estiva, nel quale vengono annunciate le dimissioni in blocco per protesta del Comitato stesso, come dal testo che segue.
COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO DELLA BIBLIOTECA DI MAROSTICA
“Censurati senza motivo: la Giunta di Marostica spegne il cineforum estivo”
Con profonda indignazione e amarezza, il Comitato della Biblioteca di Marostica denuncia pubblicamente la decisione dell’Amministrazione comunale di bocciare la rassegna cinematografica estiva organizzata dal Comitato nel giardino della biblioteca, senza fornire alcuna motivazione chiara o fondata.
Il cineforum, frutto di mesi di lavoro condiviso tra il Comitato, la bibliotecaria, Gino Cadore del Gruppo Cineforum Marostica, i funzionari comunali preposti e un gruppo di giovani universitari del territorio, nasceva con l’obiettivo di offrire alla cittadinanza serate di confronto, cultura e riflessione. L’amministrazione era stata ovviamente informata del progetto in tutte le sue fasi e aveva appoggiato la sua realizzazione decidendo di sostenere economicamente la rassegna. Le tre serate di cinema sarebbero inoltre state aperte da un “Aperitivo in musica” con snack e bibite offerte gratuitamente da un bar del centro e un piccolo concerto tenuto da giovani del territorio. A seguire visione gratuita dei film e dibattito finale con la moderazione di una giovane laureata in Cinematografia.
Tutto bene quindi, fino a metà luglio quando sono stati comunicati all’amministrazione i titoli dei film selezionati - opere premiate, spesso studiate nei corsi di cinema, attualità o storia contemporanea - che erano stati scelti con attenzione per stimolare dialogo e consapevolezza, nel pieno rispetto della pluralità delle idee.
Ecco i titoli proposti:
• “Ida” di Paweł Pawlikowski - un film raffinato e delicato ambientato nella Polonia comunista degli anni ’60, che affronta con grande sobrietà temi universali come l’identità, la fede e la memoria storica.
• “No Other Land” di Basel Adra e Yuval Abraham - un documentario potente e attuale, che racconta dal punto di vista umano la complessa realtà della Cisgiordania, invitando a una riflessione sul significato di confine, giustizia e convivenza.
• (in alternativa): “La notte” di Michelangelo Antonioni - un capolavoro del cinema esistenziale, che esplora con eleganza e distacco il vuoto emotivo di una coppia borghese. La regia raffinata e l’uso simbolico degli spazi urbani amplificano il senso di alienazione, in un’opera che rimane tra le più lucide analisi della crisi dell'amore moderno.
• “In the Mood for Love” di Wong Kar wai - un capolavoro del cinema asiatico contemporaneo, che esplora con intensità e poesia il desiderio, il tempo sospeso e la solitudine nella Hong Kong degli anni ’60.
Questa la risposta lapidaria della Giunta con direttiva 123 del 17.7.2025:
“La Giunta non ha approvato la proposta della rassegna cinematografica presso la Biblioteca Civica e non ritiene dare corso alla iniziativa."
Nessun’altra spiegazione. Ci è stato solo riferito ufficiosamente che i titoli sarebbero stati “troppo politici e impegnati” e che in “questo periodo difficile c’è bisogno di leggerezza”. Una motivazione vaga, arbitraria e profondamente offensiva. Offensiva per chi ha lavorato con passione e competenza. Offensiva per i giovani coinvolti, che vedono il proprio entusiasmo mortificato. Offensiva per l’intelligenza dei cittadini, ai quali si vuole negare la possibilità di accedere liberamente a contenuti culturali di qualità.
In un tempo in cui si invoca la partecipazione giovanile, il pensiero critico e la valorizzazione degli spazi pubblici, questa scelta rappresenta un grave passo indietro. Siamo di fronte a un atto che sa di censura, mascherato da generiche valutazioni “opportune”, ma privo di trasparenza e confronto democratico.
Ci chiediamo: di cosa ha paura l’Amministrazione? Di un film che fa pensare? Di un dibattito che nasce spontaneo sotto le stelle?
Di fronte a questo gesto arbitrario e all’impossibilità di operare in modo libero e responsabile all’interno di uno spazio pubblico che dovrebbe essere presidio di democrazia e confronto, la maggioranza dei membri del Comitato della Biblioteca di Marostica ha deciso, con grande rammarico, di rassegnare le proprie dimissioni.
Si sono dimessi la maggioranza dei membri deliberativi e in particolare la presidente Laura Dinale (nominata direttamente dal sindaco), assieme a Francesco Nicolli, Luca Meneghini e Serena Vivian, nonché due membri consultivi: Francesco Bertolin e Alessandro Morello. Con questo il Comitato decade nella sua interezza.
Una decisione sofferta, ma necessaria. Non intendiamo essere una presenza simbolica o decorativa, né accettare che la cultura venga trattata come un problema da gestire piuttosto che come un bene comune da promuovere.
Rimane poi forte il rammarico di non poter vedere il frutto del lavoro di tanti volontari e professionisti per offrire alla cittadinanza tre serate di qualità ad ingresso gratuito.
Per reagire a questa censura culturale, gli ex membri del Comitato stanno già pensando di organizzare una visione privata del film “No Other Land” come atto simbolico e pratico di resistenza culturale. Un cineforum “dal basso”, autogestito, aperto a chiunque voglia condividere la visione e il dibattito - senza vincoli politici o amministrativi.
Invitiamo tutti a partecipare e ad invitare amici e vicini. Facciamo sentire la nostra voce: la cultura non si cancella, si difende e si vive insieme.
Ci appelliamo alla cittadinanza, alle associazioni culturali, alle scuole e a chi crede ancora in una cultura viva, libera e accessibile.
Non si spegne un cineforum senza spegnere anche un po’ di dignità civica.
Ma noi non ci arrendiamo.
I membri dimissionari dell’ex Comitato della Biblioteca di Marostica
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