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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Onda su onda: le polemiche e le proteste sul Piano antenne del Comune di Bassano del Grappa per la localizzazione delle nuove stazioni radio base di telefonia mobile. L’amnesia del Partito Democratico

Pubblicato il 17-12-2023
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Onda su onda.
A Bassano stiamo vivendo un momento di concitato elettrosmog politico, conseguente alle ultime vicende che riguardano l’installazione in città di nuove antenne della telefonia mobile e, più in generale, il Piano antenne del Comune che ne ha previsto la localizzazione.
A conquistare in questi giorni più di altre sue “sorelle” i titoli sui media è la costruenda antenna di 34 metri collocata in strada del Brolo, in quartiere Merlo, a ridosso della rotatoria di viale De Gasperi e dell’area di Villa Giusti del Giardino, al centro di un caso che promette strascichi a colpi di carte bollate.

La costruenda antenna di strada del Brolo in quartiere Merlo (foto Alessandro Tich)

Con un parere trasmesso all’amministrazione comunale - su richiesta della proprietà di Villa Giusti del Giardino, tramite il proprio consulente ing. Filippo Giustiniani - il soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio Fabrizio Magani ha “invitato caldamente” a “valutare una diversa collocazione dell’antenna in area più opportuna, allontanandola per quanto possibile dal bene tutelato e a prevedere forme di mitigazione o qualificazione della stessa” adeguate “ad abbassarne la percezione”.
Il “bene tutelato” è proprio Villa Giusti del Giardino (nome completo: Villa Bianchini- d’Alberigo-Giusti del Giardino). E anche se l’antennone di strada del Brolo non insiste su un’area soggetta a vincoli di tutela, la sua stretta prossimità al complesso monumentale della Villa ne consiglia lo spostamento in altro loco “considerato che le rilevanti dimensioni della struttura posta in campo aperto determinano un impatto negativo sul contesto in termini di percezione dell’infrastruttura sia dal parco di villa che in relazione allo stesso”.
Il “caldo invito” del soprintendente non è una prescrizione vincolante, visto che l’antenna non è un’opera di sua competenza.
Tuttavia, apre un importante precedente in materia, che potrebbe generare - qualora il “caldo invito” venisse accolto dall’amministrazione - una disputa con la società di gestione dell’infrastruttura, andando ad allargare il ventaglio dei contenziosi con i gestori di telefonia mobile che già stanno impegnando le consulenze legali del Comune di Bassano.
Ma quella di strada del Brolo, per usare una metafora di moda in questi tempi, è solo la punta dell’iceberg, per quanto alta 34 metri, di una problematica cittadina assai più estesa su cui sta montando il dissenso della popolazione residente nelle vicinanze delle nuove stazioni radio base. E che, di conseguenza, sta diventando sempre di più anche una questione da cavalcare in prospettiva elettorale.

Covato sotto le ceneri per un anno e mezzo abbondante, il caso del Piano antenne del Comune di Bassano del Grappa è scoppiato di botto in questi ultimi due mesi, con l’improvvisa comparsa dei cantieri di costruzione delle nuove stazioni radio base in vari punti della città.
La gente è giustamente inviperita perché trovarsi vicino e in taluni casi di fronte a casa questi imponenti irradiatori di onde elettromagnetiche non piace a nessuno.
E all’incontro pubblico di venerdì sera in sala Chilesotti i tecnici di Arpav, Ulss e Comune che hanno voluto spiegare ai cittadini il Piano antenne comunale, per tutta risposta - per usare un modo di dire in vernacolo locale - i ga ciapà paroe che basta.
Lo ha segnalato in un comunicato stampa anche il segretario politico cittadino e consigliere comunale del Partito Democratico Luigi Tasca, presente tra il pubblico alla serata di sala Chilesotti, come riferito nel mio articolo di ieri “Palo Alto”.
Nel rimarcare che i tecnici sul tavolo dei relatori sono rimasti “abbandonati a prendere gli improperi dei bassanesi”, Tasca ha accusato l’amministrazione di essere “distante dai cittadini” per il “caos antenne”, affermando che “i cittadini sono arrabbiati perché sulla questione antenne sono stati informati solo a cose fatte”.
Il segretario e consigliere Dem ne ha avuto anche per i rischi dell’esposizione alle antenne su cui il PD si chiede “se la sindaca Pavan abbia fatto di tutto per preservare la salute dei cittadini”, soprattutto “in relazione alle risposte date sull’impatto delle antenne dai tecnici” poiché “neanche loro hanno dati certi sulla pericolosità e sugli effetti di un’esposizione prolungata”.

Su un aspetto della questione il consigliere di minoranza ha pienamente ragione.
Certamente l’amministrazione di centrodestra in carica si è macchiata di un peccato originale: quello di non aver saputo mettere in campo un’adeguata comunicazione sul Piano antenne, nei tempi più opportuni, con la cittadinanza interessata.
Anche se i consigli di quartiere ne erano a conoscenza: e ciò apre una questione supplementare, che non è l’oggetto di questo articolo, sull’efficacia del loro rapporto con i cittadini dei rispettivi quartieri.
Il Piano antenne del Comune di Bassano è stato approvato dal consiglio comunale nel marzo del 2022: c’è stato quindi un anno e mezzo di tempo per “preparare” la città alla nuova telefonia che avanza ma questa attività di informazione preliminare non è stata fatta o è stata insufficiente, portando alle polemiche e alle contestazioni di oggi.
Ancora il segretario cittadino del PD ha puntato il dito sui “pericoli derivanti dall’installazione di nuove antenne di radiofonia mobile in prossimità delle case di molti cittadini bassanesi”.
Tra queste anche l’antenna di strada del Brolo in quartiere Merlo, che vede colpevole l’amministrazione Pavan di aver coinvolto i cittadini “dopo avergli piazzato un’antenna di 34 metri sotto al naso”.
Peccato che Tasca si sia dimenticato che tra i fautori del Piano antenne del Comune di Bassano del Grappa, che comprende anche l’antennone di strada del Brolo, c’è anche il Partito Democratico.

E adesso, egregi lettori, dalle dichiarazioni politiche passiamo ai dati reali.
Nella seduta del consiglio comunale di Bassano del Grappa del 24 marzo 2022 vi era all’ordine del giorno la delibera avente ad oggetto: “Approvazione del regolamento di localizzazione delle stazioni radio base di telefonia mobile e trasmissione dati”.
Vale a dire quello che oggi viene chiamato Piano antenne del Comune, contenente tutte le misure mirate a “contemperare l’interesse pubblico alla capillare distribuzione del servizio di telecomunicazioni con l’esigenza di salvaguardare la salute pubblica” e comprensivo - tra i numerosi allegati - delle due tavole di zonizzazione (Bassano Nord e Bassano Centro-Sud) per la localizzazione delle nuove antenne sul territorio comunale.
Nelle premesse della delibera si evidenzia, tra le altre cose, che “il Regolamento di Localizzazione è stato presentato ai Presidenti di Quartiere durante un incontro pubblico del 24/02/2022” e che “gli stessi non hanno presentato osservazioni al regolamento proposto”.
La delibera consiliare è stata approvata all’unanimità, 24 voti su 24, maggioranza e minoranze insieme, quindi col voto favorevole anche del PD (consigliere Paola Bertoncello e Chiara Campana, entrambe presenti alla seduta).
Ho recuperato il verbale di quel consiglio comunale sul Piano antenne e, nero su bianco, non c’è stato alcun intervento di contrarietà o perlomeno di distinguo da parte delle minoranze.
Anzi, dopo la relazione dell’assessore all’Urbanistica Andrea Viero, nella discussione in aula c’è stato un solo e unico intervento: quello del consigliere di maggioranza Antonio Guglielmini, che aveva già portato la presentazione del Regolamento alle riunioni di commissione del 17 febbraio e del 9 marzo di quell’anno.

Nel suo lungo intervento in consiglio comunale Guglielmini aveva sostanzialmente rimarcato la necessità di adottare un nuovo Regolamento per le antenne a fronte dell’evoluzione tecnologica del settore delle telecomunicazioni, dopo il primo Piano generale delle localizzazioni del Comune di Bassano del 2012 e dopo che “già l’amministrazione guidata allora dal sindaco Poletto nel 2017 aveva ritenuto necessario un nuovo Piano per le antenne e una serie di controlli sulle emissioni elettromagnetiche, dopo solo cinque anni da quel Piano”.
“Ci arriviamo noi oggi nel 2022 - aveva dichiarato il consigliere di #PavanSindaco - ad adottare questo importante strumento che ci consentirà di regolamentare e definire i siti delle stazioni radio base utilizzando i criteri relativi e preferenziali con una fondata base di legittimità.”
Nessuna replica. E soprattutto nessuna opposizione, sia nel senso di reazione contraria che nel senso di intervento delle minoranze.
In precedenza, nella riunione congiunta del 17 febbraio 2022 delle commissioni consiliari Affari Istituzionali e Territorio, la relazione sul nuovo Regolamento per le stazioni radio base era stata presentata dall’assessore Andrea Viero e dall’architetto Marco Turati , il professionista che ha guidato l’amministrazione nella redazione del Regolamento e che è stato anche fra i relatori dell’animato incontro pubblico di venerdì scorso in sala Chilesotti.
Successivamente, nella seconda seduta congiunta delle due commissioni del 9 marzo, l’argomento era stato nuovamente presentato dall’assessore Viero, dall’architetto Turati e dalla dipendente comunale del Servizio Amministrativo dott.ssa Barbara Bertoncello.
Dai verbali delle due commissioni congiunte risulta che non ci siano stati interventi da parte della commissaria Paola Bertoncello del PD, presente ad entrambe le riunioni.
Il consiglio comunale del 24 marzo 2022 ha rappresentato quindi il punto di arrivo di un percorso in cui l’argomento era già stato ampiamente condiviso da maggioranza e minoranze e alla fine il documento consiliare sulla localizzazione delle nuove stazioni radio base per la telefonia mobile e trasmissione dati è stato approvato con il consenso unanime del consiglio comunale.
Oggi - in un periodo di fine mandato amministrativo nel quale per tutte le formazioni partitiche e civiche, indistintamente, non si sa bene dove finisca il commento politico e dove inizi la campagna elettorale - il Partito Democratico prende le distanze dalla questione, come se il Piano antenne del Comune di Bassano del Grappa non fosse dipeso anche dalla sua volontà.

L’amnesia del PD ricorda un po’, mutatis mutandis (che non è un’espressione relativa alla biancheria intima), l’analogo caso della Lega che nel 2012 e 2013 era la prima a protestare in città nei cortei e alle manifestazioni sul Ponte, governatore Zaia in primis, contro la soppressione del Tribunale di Bassano del Grappa.
Dimenticandosi o facendo finta di dimenticare che proprio la Lega aveva votato a favore della legge delega del Parlamento al Governo per la riforma della geografia giudiziaria del 2012, con conseguente soppressione dei Tribunali nelle città non capoluogo di Provincia.
Ma così va il mondo, non possiamo che prenderne atto. Perché tutte queste cose si basano anche sulla memoria corta di noi elettori.

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