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Il vigile urbano
Il candidato sindaco di Bassano per tutti Paolo Retinò sul bosco urbano a sud dell'Ospedale: “Un progetto di apparenza calato dall’alto, serve un vero parco urbano da costruire rendendo protagonisti cittadini, associazioni e quartieri”
Pubblicato il 21-02-2024
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News per tutti 5, Il Ritorno dello Jedi.
Prosegue la serie dei comunicati stampa - ed è il quinto di fila - del candidato sindaco di Bassano per tutti Paolo Retinò ispirati alla notizia del giorno, come già segnalato in un mio precedente articolo.
La notizia in questione è quella pubblicata ieri su Bassanonet e oggi sui quotidiani locali: l’avvio dei lavori, annunciato dal sindaco Elena Pavan e dal vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Andrea Zonta, del bosco urbano a sud dell’Ospedale San Bassiano, nell’area concessa dall’Ulss 7 Pedemontana in comodato gratuito per 30 anni al Comune di Bassano del Grappa.
Un rendering del futuro bosco urbano visto dall’Ospedale
Retinò parte dal presupposto che l’idea di un “vero parco urbano a sud dell’ospedale” era già presente nel programma elettorale di Bassano per tutti del 2019 ed è di conseguenza presente anche in quello attuale.
Tuttavia - come emerge dal comunicato trasmesso oggi - il concetto di parco o bosco urbano che dir si voglia espresso dal candidato sindaco è più legato agli aspetti dell’inclusione sociale di “cittadini, associazioni e quartieri”, frutto di un coinvolgimento della città che secondo Retinò, che non manca anche in questa occasione di attaccare l’amministrazione comunale uscente, non c’è stato.
L’aspirante primo cittadino di centrosinistra continua così a vigilare sulle notizie di cronaca e di attualità cittadina per trasformarle in spunti di messaggi di stampo elettorale.
Il vigile urbano.
COMUNICATO
Nel programma elettorale di Bassano per tutti del 2019 (e di conseguenza nell’attuale) pensavamo a un vero parco urbano a sud dell’ospedale.
Un parco in dialogo con le altre zone verdi della città, concepito come una piazza nella quale far interagire persone e associazioni. Ci troviamo, invece, con una piccola zona boschiva e una zona verde realizzati al minimo sindacale: un progetto di apparenza, calato dall’alto e che non porterà certo quei vantaggi in termini di benessere che i bassanesi meritano. Altro che parco a sud!
L’aspetto positivo è che l’attuale amministrazione, con questo progetto, si sta avvicinando alle nostre posizioni ma più che a un “giardino” di 30 mila metri quadri e pochi alberi, noi pensavamo a un parco da costruire rendendo protagonisti i cittadini, le associazioni e i quartieri.
Un parco concepito per una fruibilità a più livelli, in modo tale da migliorare la qualità della vita del maggior numero possibile di persone. Da integrare con gli altri parchi pubblici e con la rete della mobilità sostenibile.
Si tratta proprio di una visione diversa, perché, per noi, il parco a sud, come qualunque altra area a verde pubblico cittadina (Ragazzi del ’99, Parolini e Monte Crocetta, solo per citare i principali) non può e non deve essere un “deserto verde” cui la cittadinanza giri attorno, ma uno spazio di natura e di cultura, di interazione, crescita, gioco e benessere, di cura della cittadinanza.
Per riuscirci, però, bisogna guardare lontano e soprattutto coinvolgere realmente la città, cosa che questa giunta - sull’area del bosco urbano - non è riuscita a fare. Come in tante altre cose.
Paolo Retinò
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