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Cazziatone degli Ezzelini

Superstrada Pedemontana: il sindaco di San Zenone degli Ezzelini Fabio Marin si scaglia contro la Regione per il mancato rispetto degli accordi sulle opere compensative per la viabilità ordinaria. “Calpestati i diritti dei cittadini”

Pubblicato il 21-02-2025
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Elena Pavan

C’è un nuovo Marin che entra ufficialmente nello smisurato indice degli argomenti di Bassanonet, alla lettera “F”.
È Fabio Marin, sindaco di San Zenone degli Ezzelini.
Ma “F”, nel suo caso, potrebbe essere anche l’iniziale di “furore”, tanta è la rabbia che emerge da un comunicato stampa trasmesso in redazione in merito alla Superstrada Pedemontana Veneta.

Il sindaco di San Zenone degli Ezzelini Fabio Marin

Dire SPV, a San Zenone, significa principalmente parlare di opere compensative per la viabilità ordinaria. Una questione che si trascina ormai da tempo a colpi di atti giudiziari.
Tutto risale ad un accordo di programma sottoscritto ancora nel 2012 tra il Comune e la giunta Zaia. Secondo l’accordo, a fronte del passaggio della Superstrada Pedemontana nel territorio sanzenonese, la Regione si impegnava a realizzare un progetto di riassetto viabilistico del centro del paese, attraversato dalla SR Schiavonesca-Marosticana, per un valore di 5,5 milioni di euro.
Da allora non se ne è fatto più nulla, la vicenda è finita nei palazzi di giustizia e il Comune di San Zenone degli Ezzelini ha ottenuto tre sentenze favorevoli dal TAR e dal Consiglio di Stato, che riconoscono il diritto alla realizzazione delle opere previste dall’accordo di programma.
Tuttavia, la Regione Veneto non ha ancora dato attuazione a queste sentenze.
L’intervento di Marin parte dalla questione della SPV alla luce delle recenti osservazioni della Corte dei Conti, rese note oggi sulla stampa.
Come già riportato nell’articolo precedente, la magistratura contabile ha infatti pubblicato il suo terzo rapporto di verifica sulla Superstrada Pedemontana Veneta.
Il documento evidenzia delle forti criticità sui ritardi nei lavori, sulla gestione del traffico e sulla questione dei canoni regionali per la concessione.
“Secondo la Corte, la Regione avrebbe potuto rivalersi sulla società concessionaria SIS per ottenere il recupero delle somme relative ai ritardi nella realizzazione dell’infrastruttura - afferma il comunicato stampa del Comune di San Zenone -. Tuttavia, questa opportunità non è mai stata colta, mentre la Regione ha continuato a portare avanti i propri progetti con la stessa concessionaria, come nel caso della "Via del Mare".”
“Ci troviamo di fronte a una situazione molto grave - commenta il sindaco Fabio Marin -. Non solo la Regione non ha richiesto le somme che avrebbe potuto ottenere per i ritardi accumulati, ma ha anche continuato a dichiarare di non avere risorse per rispettare i patti presi con i Comuni, tra cui quello di San Zenone degli Ezzelini.”
“È inaccettabile che, mentre vengono ignorate le richieste dei territori - aggiunge il primo cittadino -, si proceda senza esitazioni con altre progettualità con la stessa concessionaria.”
Ma l’aspetto critico su cui si scaglia maggiormente lo sfogo del sindaco riguarda ovviamente le opere compensative legate alla Superstrada Pedemontana Veneta.
“Non si tratta di semplici richieste di un sindaco per ottenere una rotatoria in più - chiarisce Marin -. Qui parliamo del rispetto degli accordi sottoscritti e delle sentenze dei tribunali. La Regione sta calpestando i diritti delle comunità locali e dei cittadini, ignorando impegni ufficiali e legittime aspettative.”
Il sindaco di San Zenone cita anche un “episodio emblematico”: nel novembre 2024, l'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti aveva risposto a una sua lettera affermando che l’arteria interessata dalle opere compensative previste è divenuta Strada Provinciale nel frattempo, salvo poi scoprire che proprio a fine anno è stato avviato dalla Regione un procedimento per trasformare di nuovo l’arteria in Strada Regionale.
“Questa situazione sembra l’ennesima presa in giro - conclude Fabio Marin -. Oppure, cosa ancora più grave, la sensazione è che la vicepresidente del Veneto non abbia contezza di quelli che sono i procedimenti che la Regione sta portando avanti. Il nostro territorio merita rispetto e risposte concrete, non silenzi e rinvii continui.”
Quella del primo cittadino è quindi una dura reprimenda nei confronti della Regione, con parole esplicite di rimprovero e senza peli sulla fascia tricolore.
Scusate l’espressione un po’ alternativa, ma è un cazziatone degli Ezzelini.

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