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Politica

“Perché dovremmo votare per Grillo?”

Pubblichiamo una lettera al direttore trasmessa in redazione da Nicola Giangregorio. Un'iniziativa “da semplice cittadino” per invitare “a un voto consapevole anche se sarà per M5S”

Pubblicato il 21-02-2013
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Messaggi Elettorali

Elena Pavan

“Invio alla vostra cortese attenzione alcune riflessioni sulle conseguenze che il voto al movimento M5S potrebbe arrecare al già sconcertante scenario politico”.
Inizia così l'email di accompagnamento di una lettera al direttore trasmessa in redazione da Nicola Giangregorio, nostro utente notoriamente impegnato in politica. Che tuttavia specifica: “Lo faccio da semplice cittadino, pur facendo parte di un gruppo politico, ma siccome non ho fatto alcun riferimento al partito di appartenenza, pensavo che potesse essere stimolo per un voto ragionato anche se delusi dal modo di fare politica degli ultimi anni.”
“Anche io avrei votato con la pancia e avrei votato M5S - scrive ancora Giangergorio -, ma siccome siamo esseri pensanti, ho riflettuto e farò un'altra scelta. Spero che anche per altri possa servire per un voto consapevole anche se sarà per M5S”.

Pubblichiamo di seguito il testo della lettera:

LETTERA AL DIRETTORE

Perché dovremmo votare per Grillo?

E' una domanda che mi sono posto in passato e vorrei sottoporre a chi legge alcune riflessioni, perché ritengo che molti sono i punti inquietanti che deriverebbero dalla sua affermazione politica.

Inizialmente ho creduto anche io a Grillo, colpito positivamente alla pancia dai suoi anatemi, ma la ragione ha prevalso in occasione di alcuni passaggi significativi, che mi hanno portato ad essere non solo diffidente, ma anche preoccupato.

Vorrei iniziare dagli ultimi due episodi che più mi hanno colpito, il primo è il licenziamento dell'Assessora di Mira, poiché incinta, e relativo intervento di Beppe Grillo in teleconferenza, durante la riunione di maggioranza, al grido “fregatevene” e l'altro riguarda la mancata intervista a Sky dopo aver conosciuto le domande che gli avrebbero sottoposto o il mancato confronto con gli ospiti di una trasmissione su La7.

Questi sono stati, per me, segnali che hanno rievocato atteggiamenti già visti in altri partiti ritenuti vecchi e lontani dalla gente, e soprattutto ho pensato al pensionato di turno, che rivolgendosi in Comune per un problema non gradito al Sindaco M5S di turno, si potrebbe trovare davanti “al me ne frego” oppure al diniego di incontro dopo aver ricevuto dal protocollo una eventuale rimostranza.

Che ci fossero dei segnali di poca democrazia lo avevo già notato con l'espulsione di Favia ed altri rompiballe, ma che l'abitudine di parlare da un palco, o tramite web/tastiera, diventasse un modo per sfuggire alle normali regole della democrazia e di confronto, lo ritengo preoccupante.

Non credo che da Martedi si possa pensare al nostro paese senza un pizzico di preoccupazione, consapevoli di avere una classe politica inadeguata e pronta ad accogliere una serie di automi comandati a distanza, pronti a distruggere senza costruire, senza dimenticare che Grillo non essendo in parlamento, non sarà soggetto a nessuna di quelle regole che la democrazia ha previsto per limitarne il potere che deriva dal consenso.

Ed ecco che non dovremo più rivolgerci al Sindaco, al Consigliere, al Parlamentare ecc...ecc... per la risoluzione dei nostri problemi, ma dovremo rincorrere il camper di una entità che ha la residenza in Svizzera, che apparirà da uno schermo, ed avrà la sola capacità di schernire l'avversario, guidando un partito, ex movimento, come ha fatto Berlusconi con il suo “gregge”.

Le mie preoccupazioni, quindi, non sono legate all'ingresso del partito M5S nelle sale di Camera e Senato, ma alla evidente anomalia di voler prendere democraticamente il potere senza, altrettanto democraticamente, accettare che lo stesso sia oggetto di verifica e confronto.

Oggi a poche ore dal voto, mi faccio portavoce della gente che ha bisogno di sentirsi vicina alle istituzioni, compresa dalle stesse, di guardare gli occhi ed i volti di chi ti rappresenta, di vederli arrossire quando sono in difficoltà, per non trovarci come in un film di fantascienza dove l'alieno di turno appare su schermi giganti, disseminati per le vie delle nostre città, impartendo ordini e coprifuoco.

Ecco perché non voterò per Grillo, perché non voglio farmi usare da qualcuno che non si sporca le mani, e perché in Italia manca e mancherà il BUON SENSO, anche questa volta.

Nicola Giangregorio

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