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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il coro e il solista

“Chiarimento sulla posizione Baxi”. Dopo il voto del consiglio comunale del 27 luglio e la comunicazione interna ai dipendenti del 4 agosto, lettera al direttore di Bassanonet del managing director di Baxi Spa ing. Alberto Favero

Pubblicato il 22-08-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Il coro e il solista.
Negli ultimi mesi a partire da maggio e in particolare nelle ultime settimane fino a metà agosto abbiamo assistito a una polifonia di interventi, dichiarazioni, discussioni e polemiche sul futuro della Baxi Spa di Bassano del Grappa ovvero su quello che viene comunemente definito il caso Baxi/Pengo/San Lazzaro.
Nel dire la loro sulla spinosa vicenda, culminata nel famoso voto del consiglio comunale del 27 luglio e ulteriormente rinfocolata dall'altrettanto famosa comunicazione interna di Baxi ai dipendenti del 4 agosto, hanno cantato tutti: sindaco, maggioranza, minoranze, politici regionali, segretari cittadini di partito, associazioni, sindacati, presidenti di categoria, comitati di quartiere, ex vicesindaci, ex assessori comunali.

Il direttore generale di Baxi Spa ing. Alberto Favero (archivio Bassanonet)

In questo continuo e confuso coro di prese di posizione contrastanti, mancava su questo portale solo una voce: quella del solista. Lacuna che finalmente viene colmata.
Con una lettera al direttore di Bassanonet, oggi interviene infatti il direttore generale di Baxi Spa e Italy Managing Director del gruppo BDR Thermea ing. Alberto Favero.
Nella sua comunicazione l’ing. Favero esprime un “chiarimento sulla posizione Baxi”, riannodando i fili della questione e fornendo considerazioni e precisazioni di prima mano in merito alla narrazione sul presente e sul futuro dell’azienda che è stata fatta fino ad oggi al di fuori dello stabilimento di via Trozzetti.
Come dal testo che segue.

LETTERA AL DIRETTORE

Chiarimento sulla posizione Baxi

Egr Direttore Tich

Nelle scorse settimane, a seguito del pronunciamento del Consiglio Comunale sul caso Baxi-Pengo, abbiamo avuto modo di leggere e vedere molti interventi che tendono ad interpretare notizie e servizi apparsi incessantemente ormai da tre mesi sull’argomento.

Vorremmo riportare pertanto alcune considerazioni con la preghiera di pubblicarle.

Facciamo una breve premessa, già condivisa a suo tempo con l’Amministrazione e nel corso dell’Assemblea pubblica, organizzata in Baxi a fine di gennaio 2023.

Tutti noi abbiamo sentito parlare di transizione energetica, quindi del passaggio dell’utilizzo dell’energia di origine fossile (gas, diesel) a quello ad energia rinnovabile (solare, eolico). Alla transizione energetica si associa correntemente anche la transizione tecnologica, che nel nostro settore sta ad indicare prevalentemente il passaggio da caldaie a gas naturale (combustibile fossile) a quello delle pompe di calore elettriche.
Piccolo inciso: in Italia la maggior parte dell’energia elettrica, ancora oggi, viene ricavata dalla combustione del gas naturale e anche se l’energia ricavata da fonti rinnovabili (nella fattispecie solare) sta aumentando anno dopo anno, il trend di crescita attuale comporta un periodo di passaggio, di transizione appunto, per permettere una gestione equilibrata tra le fonti e non ultimo la capacità di conversione della filiera industriale.
Questo passaggio verosimilmente durerà parecchi anni tenendo conto anche di tanti altri settori interessati dal cambiamento come per esempio il settore dei veicoli a motore.

A livello europeo si è nel pieno della fase dibattimentale per stabilire le modalità e soprattutto i tempi di applicazione dei nuovi regolamenti ma dalle bozze emerge un chiaro indirizzo futuro all’utilizzo di prodotti ad energia rinnovabile ovvero delle pompe di calore.

Questo il contesto nel quale si deve muovere il gruppo BDR e da qui la necessità di prepararsi in tempi rapidi ad un cambio tecnologico che permetta di dare continuità alla propria proposta commerciale e quindi industriale.
Ne consegue la domanda di affiancare alla propria produzione delle caldaie a gas quella delle pompe di calore per seguire questo processo di transizione.
Abbiamo iniziato a produrre le unità interne nel corso del ’23 mentre per le unità esterne delle pompe di calore il piano prevedeva la produzione a giugno ’24.
Da questo è emersa la necessità di attrezzare degli spazi esterni (richiesta dell’area ex IAR Siltal ) con infrastrutture ed impianti idonee alla produzione.
Diciamo “prevedeva” perché la decisione del consiglio comunale del 27 luglio comporterà una rivalutazione del progetto. A settembre ci sarà una verifica interna al gruppo per capire se il progetto potrà continuare anche alla luce dell’inevitabile spostamento temporale rispetto alla tabella di marcia iniziale.

E veniamo alla comunicazione interna che la nostra società ha fatto circolare ad inizio agosto e che da più parti è stata interpretata come una messa in discussione del senso di urgenza dichiarato nei mesi precedenti.

La comunicazione è stata fatta in doverosa risposta verso i dipendenti della Baxi.
Articoli che parlano di salvataggio o chiusura dell’impianto industriale (solo per citarne qualcuno ) non fanno propriamente gli interessi dell’azienda e ne danneggiano la reputazione. L’utilizzo disinvolto di certi termini abbinati alla nostra azienda appare quantomeno strumentale e di certo fuorviante per il lettore che si accosta per la prima volta all’articolo o che non ha avuto il tempo o la voglia di approfondire l’evoluzione della vicenda.

Possiamo immaginare lo stato d’animo delle tante persone che lavorano in azienda e che leggono titoli che preannunciano imminenti ridimensionamenti. A nessuno farebbe piacere. Abbiamo ripetutamente spiegato di dover gestire la transizione la cui durata (ad oggi si parla del ’29 ) dipende da diversi fattori, in primis dall’approvazione dei regolamenti europei, da eventuali incentivi, dalla risposta che il mercato potrà dare.
Di fatto Baxi ha già iniziato questo percorso producendo le unità interne delle pompe negli spazi attuali mentre per la produzione delle unità esterne ha necessità di ricorrere a degli spazi esterni. Questo per sostenere la nostra posizione occupazionale, industriale e di mercato che ora sarà verosimilmente più sfidante.

Baxi ha lavorato negli anni per affermarsi come una delle aziende leader nel mercato ed è stata più volte pioniera nell’ambito dell’innovazione come in anni recenti con i sistemi ibridi e sempre mettendo al centro dell’attenzione il tema della sostenibilità come lo dimostra il recente sviluppo della tecnologia ad idrogeno che annulla le emissioni in ambiente.
L’intenzione dell’azienda di perseguire ogni opportunità rimane intatta per evitare che in futuro si possa perdere anche una parte del valore industriale che ha reso questa realtà importante assieme alle tante altre del territorio che collaborano con noi.

Avvieremo un confronto interno nelle prossime settimane e se ci saranno ancora i presupposti ci attiveremo con le parti interessate per esplorare eventuali soluzioni.

Grazie per l’attenzione

Alberto Favero

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