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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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I giardini di maggio

Parco Ragazzi del Covid-19. Pensieri e parole a ruota libera sulla riapertura di oggi di parchi, giardini e aree verdi comunali a Bassano

Pubblicato il 05-05-2020
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Breaking news: questa mattina sono andato a fare una passeggiata al parco. Non avrei mai pensato, in tanti anni di professione, che questa un giorno sarebbe diventata una notizia. Ebbene sì: dopo la lunga chiusura per coronavirus, da oggi a Bassano sono riaperti i parchi, i giardini e le aree verdi comunali, in base a quanto disposto dal DPCM dello scorso 26 aprile.
Il Decreto in realtà stabiliva la riapertura a partire da ieri, lunedì 4 maggio. Ma il sindaco Elena Pavan, con specifica ordinanza, ha deciso di rinviare di un giorno la riapertura dei cancelli per dare la possibilità a SIS e ai Consigli di Quartiere di effettuare le opportune verifiche per assicurare la fruizione delle aree in sicurezza.
Non pensiate però di poterne usufruire come si faceva una volta, almeno fino a nuovo ordine. Anche i parchi e i giardini pubblici riaperti, inevitabilmente, devono sottostare alle prescrizioni imposte per impedire la ripresa del contagio, in questo caso tra alberi e panchine.

Foto Alessandro Tich

All'ingresso di Parco Ragazzi del Covid-19, pardon del '99, tali prescrizioni sono ben messe in evidenza su un cartello: divieto di assembramento; obbligo di indossare mascherina e guanti o di garantire l'igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante; distanziamento tra le persone di almeno due metri per l'attività sportiva e di un metro per ogni altra attività.
Niente di nuovo sul fronte occidentale: sono le regole che stanno già disciplinando la nostra attuale vita in tutti i settori. Ma una cosa è indossare mascherina e guanti per affrontare la solita coda di attesa all'entrata del supermercato, un'altra è invece vestirsi da Covid-boys per varcare il rinfrancante limite del verde urbano. Parco Ragazzi del '99, dove appunto ho fatto la mia passeggiata, assomiglia oggi a un pezzo di natura rigenerato da due mesi di assenza dell'uomo. I cestini ancora vuoti di immondizie, i vialetti ancora immuni dai mozziconi di sigaretta, il silenzio supremo dell'ambiente interrotto solo dal motore dei rasaerba della SIS. Un piccolo Eden nel cuore di Pavanopoli. Il silenzio e la pace sono garantiti anche dalla circostanza che ben poco si può fare in questo momento all'interno del parco, se non camminare o sedersi da qualche parte, su una panchina o sull'erba. L'area giochi per i bambini è infatti ancora off-limits, il bar comunale è ovviamente chiuso e le piazzole con gli attrezzi per il fitness all'aria aperta sono escluse all'utilizzo con del nastro delimitante.
Ma poco importa, nella misura in cui il solo fatto di potersi incamminare nel polmone verde della città rappresenta già per conto suo, coi tempi che corrono, un corroborante antidoto contro il logorio della vita moderna. E già questa mattina, alla chetichella, hanno fatto timidamente capolino i primi frequentatori del parco, nonni con nipotini compresi, tutti con la loro mascherina d'ordinanza, felici di approfittare di questa ulteriore occasione di ripresa della socialità con distanziamento sociale.
“In queste settimane - ha commentato il sindaco Pavan - è stato davvero difficile rinunciare alla possibilità di godere di questi spazi, soprattutto da parte di quanti non hanno un giardino o un terrazzo a disposizione. I bassanesi si sono però dimostrati seri e attenti al rispetto delle regole e li ringrazio.” “Sono sicura - ha ancora dichiarato il sindaco - che anche in questa fase terremo alta l'attenzione e sapremo vivere queste zone che la nostra città ci offre seguendo le indicazioni necessarie a garantire la tutela della salute di tutti.”
Ordunque, voi che non avete un giardino o un terrazzo, siete invitati a godere del giardino della casa comunale. E anche se il giardino ce l'avete già, probabilmente dopo due mesi di quarantena è cosa buona e giusta riappropriarsi di nuovi spazi aperti. Sono le piccole cose che ci aiutano a ritrovare il percorso verso la cosiddetta, e sicuramente stravolta, normalità.
Anche senza fitness e senza scivolo e altalene per i nostri pargoli.
Parafrasando la celebre canzone, non c'è che dire: i giardini di maggio si vestono di nuovi colori. L'azzurro dei guanti, il bianco delle mascherine, il rosa della speranza, il giallo del nostro futuro, il rosso dell'economia, il nero della nostra rabbia.

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