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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
“Salvate il soldato 5 Stelle”
Rosà: Lega Nord vs Movimento 5 Stelle. I grillini sbertucciano sul web il presidente del consiglio comunale Natale Zonta e i leghisti rispondono per le rime. Cronaca del ping-pong di una piccante diatriba in salsa verde-stellata
Pubblicato il 07-03-2014
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Una cosa è certa: si potrà essere o non essere d'accordo con le loro posizioni, ma quando una notizia riguarda il Movimento 5 Stelle oppure la Lega Nord non ci si annoia mai. Pensate poi se la notizia riguarda entrambi, scatenata da una reciproca polemica: praticamente una miscela esplosiva.
E quello che è accaduto a Rosà, Comune storicamente amministrato dalla Lega dove nell'attuale legislatura, tra i banchi del consiglio comunale, ha fatto la sua comparsa anche il M5S. Padani e grillini: ed è sfida all'O.K. Corral. Anche se il film che viene citato nelle ironiche dichiarazioni di entrambi è un altro: “Salvate il soldato Ryan”.
Ad innescare la diatriba verde-stellata, un post al calor bianco che il Movimento 5 Stelle di Rosà ha pubblicato nel proprio sito web ancora nel mese di febbraio. Tempo di maschere e di carri allegorici, visto che il post è intitolato “Quando Zonta “Natale” fa rima con Carnevale” ed è corredato di un'immagine di Arlecchino (www.rosa5stelle.it/2014/02/21/quando-zonta-natale-fa-rima-con-carnevale).

Il presidente del consiglio comunale di Rosà Natale Zonta, al centro della querelle tra M5S e Lega (foto: archivio Bassanonet)
Il titolo - e il contenuto dell'intervento - si riferisce ovviamente a Natale Zonta, presidente del consiglio comunale di Rosà e già vicesindaco, esponente di spicco della vecchia guardia leghista che da oltre vent'anni amministra il “Comune della Padania”.
“Pensavamo fosse uno scherzo di Carnevale - esordisce il testo on line del Movimento 5 Stelle locale - ed invece… apprendiamo che il Presidente del Consiglio comunale di Rosà, Natale Zonta, ha firmato la petizione contro la costruzione, a Rosà centro, del nuovo Polo scolastico. A pag 41 de “Il giornale di Vicenza” di Domenica 16/2/2014 si legge infatti che l’esponente della maggioranza leghista ha sottoscritto la petizione dei comitati delle due frazioni, diretta all’Amministrazione Comunale di Rosà, e finalizzata a richiedere lo spostamento del nuovo Polo scolastico tra i paesi di Cusinati e S. Pietro. In pratica Natale Zonta con la mano sinistra, in consiglio comunale vota a favore del Polo Scolastico a Rosà-centro e con la destra firma contro la sua stessa decisione!”
Segue un'autentica sbertucciata in puro stile grillesco nei confronti di Zonta, che viene definito “stagionato” con “problemi di memoria” e “riedizione rosatese del caso Bruneri/Cannella, noto anche come lo smemorato di Collegno”.
Sempre il M5S mette all'indice “il buon Natale” per aver “rispolverato la celebre commedia di Goldoni “Servo di due padroni”, meglio noto come Arlecchino servitore di due padroni dove il personaggio chiave è Truffaldino e il suo unico intento è mangiare a sazietà”. Seguono più in là altri epiteti (“faccia di bronzo, o per restare sul pezzo...da polo”; “Roma ladrona... Zonta in poltrona”) e una richiesta di dimissioni “per rispetto che si deve all’istituzione che si rappresenta” ma delle quali, da parte della maggioranza leghista “neanche a parlarne...”.
In conclusione del post a 5 Stelle, la citazione cinematografica: “Un appello alla Lega Nord di Rosà: Salvate il soldato “Natale”!”
Della serie: a Carnevale, ogni affronto vale. E non è mancata la replica della sezione di Rosà della Lega Nord, trasmessa in redazione e contro-intitolata “Salvate il soldato 5 Stelle”.
“Il Movimento 5 Stelle di Rosà - afferma il comunicato leghista - merita un grande plauso per essere esempio locale di coerenza rispetto l’azione nazionale del suo indiscusso leader, costantemente alla ribalta per la forza propagandistica priva di ogni base costruttiva e molto spesso democratica. Il confronto anche acceso sulle idee è da sempre il sale della democrazia e questo non può essere negato, ma quando si trascende arrivando ad ingiurie personali e gratuite quello no”.
“Come Sezione della Lega Nord di Rosà - prosegue il testo -, non possiamo tacere davanti agli insulti che il presidente del consiglio comunale, Natale Zonta, ha ricevuto nel post pubblicato nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle di Rosà, un modo quanto mai becero di fare politica. Uno stile che pensavamo non potesse essere impiegato anche a Rosà, ma ci sbagliavamo.”
“Natale Zonta - aggiunge la Lega rosatese - ha messo a disposizione della sua comunità tempo, esperienza e passione per la “polis” che gli hanno permesso di raccogliere negli anni costanti apprezzamenti non solo dai rosatesi e dai suoi numerosi elettori. Colonna e punto di riferimento della Lega Nord cittadina, ha sempre fatto della mediazione la base della sua azione, cercando di non deteriorare il confronto politico. E non lo ha fatto neanche dopo aver letto quanto pubblicato dai grillini nella rete.”
“Ma non si può assistere in silenzio a questo comportamento maleducato e dai tratti barbari - ammonisce la sezione del Carroccio -. Dov’è il rispetto per l’uomo ed il ruolo istituzionale che riveste? Dove sono le proposte per il territorio? Dove sono le idee alternative, le soluzioni alternative, le critiche costruttive per aiutare il proprio Paese? Che contributo dà un post di questo livello se non ad avvelenare il dialogo? Il Movimento 5 Stelle sventola sempre alta la bandiera della partecipazione, ma con questo modo di operare riteniamo non si possa andare da nessuna parte ed i cittadini di Rosà (e non solo) lo comprendono bene. Aggredire tutto e tutti alimenta solo lo scontro in un momento storico in cui è necessario invece correggere la rotta.”
“Raccogliamo infine - conclude la nota leghista - l’appello del post: la Lega di Rosà non deve salvare il soldato Natale ma deve salvare il territorio da chi fa politica con gli insulti e le offese e non con fatti e proposte.”
Insomma: ci sono tutti gli ingredienti per un succoso remake in salsa rosatese del grandioso film di guerra ambientato nei giorni del D-Day.
Consigliamo a Spielberg di farci un pensierino.
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