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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Realtà conCre-ta
Al Cre-ta di San Giuseppe parte il progetto Cre-ta Next Room: nuovi visori per la realtà virtuale a disposizione di aziende, studenti e PA per applicazioni educative, formative e produttive. L’esperienza nel metaverso del vostro umile cronista
Pubblicato il 07-03-2024
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Ve lo giuro: in tanti anni di onorato mestiere, in cui ne ho viste comunque di crude e di cotte da poter scrivere un libro di cucina, una conferenza stampa così non mi era ancora mai capitata.
È infatti il mio (e non solo il mio) ingresso ufficiale nel metaverso: una dimensione extra-reale che per qualche minuto mi ha fatto dimenticare la dimensione reale dell’attualità quotidiana che in questo momento si sta dibattendo tra liste in formazione, candidati sindaci e Tribunali della Pedemontana.
Ma non siamo qui per gioco: perché quello che viene presentato al Cre-ta, lo spazio di innovazione e coworking all’ex caserma Ai Muli di via Ca’ Baroncello a San Giuseppe di Cassola, è un progetto molto serio.

Il direttore di Bassanonet alle prese con il visore Meta Quest 3
Si chiama Cre-ta Next Room e il suo scopo è quello di far conoscere alle imprese, alle scuole, alle pubbliche amministrazioni e a chiunque lo desideri le potenzialità e le diverse applicazioni - in ambito educativo, formativo e produttivo - della tecnologia della realtà virtuale e della realtà mista, che è la sintesi dell’incontro tra realtà virtuale e realtà aumentata.
Il progetto è promosso e realizzato da Cre-ta ed è condiviso e patrocinato dal Comune di Cassola, che è anche il proprietario dello spazio nell’ex caserma.
Il tutto a cura della start up Fiber, società di sviluppo di soluzioni formative per le competenze tecnologico-digitali, rappresentata in conferenza stampa dai suoi due giovani soci Giacomo Fontana e Omar Venuda e nata proprio all’interno del coworking ospitato da Cre-ta.
L’introduzione a diverse applicazioni tra le più avanzate della realtà virtuale è resa possibile grazie a sei nuovi visori Meta Quest 3, acquistati con un investimento di 6 mila euro, che saranno a breve messi a disposizione della comunità attraverso un pacchetto di proposte di utilizzo diversificate in base ai destinatari.
È quello che viene presentato oggi ed è anche una giornata particolare: quella del nono compleanno di Cre-ta, l’Innovation Hub ovvero “officina di creatività e innovazione” operativo dal 7 marzo 2015.
Cre-ta “è partito da un’idea quasi visionaria e ha fatto di questo spazio una frontiera importante e innovativa grazie a tante attività che hanno a che fare coi giovani e con la visione del futuro del giovani”.
Lo afferma l’assessore comunale di Cassola all’Istruzione e alle Politiche giovanili Marta Orlando Favaro, che sottolinea come il progetto Cre-ta Next Door si rivolga primariamente “a chi ha timore delle tecnologie, non conoscendone le potenzialità.”
“Questo è un nuovo tassello in più nella nostra progettualità di facilitatori digitali - dichiara il direttore di Cre-ta Marco Bertoncello -. Il mondo dei visori è ancora un mondo molto sperimentale, ma grazie alla realtà mista, che inserisce la realtà virtuale nella realtà dove tu sei fisicamente, stanno aumentando sempre di più le applicazioni. C’è una parte formativa, una parte sul lavoro di design e modellazione in 3D, una parte di media education che avvicina le persone a questo mondo per non essere appunto “impauriti” dalle tecnologie e una parte creativa con applicazioni per il disegno, la modellazione e quant’altro.”
Giacomo Fontana di Fiber spiega infine i diversi target del progetto.
La prima missione è quella educativa: saranno svolti percorsi di avvicinamento alla realtà virtuale e mista e di esplorazione dei metaversi per i ragazzi e ragazze delle scuole medie di Cassola e Mussolente. Per loro saranno inoltre allestiti degli spazi di “gaming” al Cre-ta, il martedì pomeriggio e su prenotazione, per sperimentare i nuovi strumenti in un contesto di gioco.
Per gli adulti e per le aziende, invece, il sabato pomeriggio e su prenotazione sarà possibile sfruttare la realtà virtuale per il “team building”, la costruzione dello spirito di squadra, tramite l’attivazione di contenuti virtuali condivisi.
I visori, grazie a specifici programmi per il disegno e modellazione in 3D, saranno anche disponibili per attività di prototipazione, in vista delle quali saranno predisposti dei percorsi di formazione ad hoc.
Saranno infine organizzati dei momenti di “formazione per formatori”.
Educatori e insegnanti saranno introdotti al tema delle tecnologie virtuali per comprendere come queste possano supportare la didattica e l’apprendimento e diventare degli strumenti di grandissimo valore anche in un contesto lavorativo.
Fin qui la conferenza stampa, per così dire, “normale”.
Poi arriva il bello: vengono spostate le sedie e i presenti vengono invitati a provare di persona i visori per la realtà virtuale.
Ne indosso uno anch’io e prendo in mano i due “controller” con i tasti e i grilletti di gestione dei movimenti.
Il mio visore è regolato con l’applicazione “Tutorial”, quella di base, pensata per i principianti assoluti come il sottoscritto.
All’inizio Giacomo Fontana mi spiega con pazienza i fondamentali della situazione.
Poi scompare dalla mia vista e io mi trovo improvvisamente da solo, all’interno del mio mondo virtuale, con un fantasmagorico paesaggio blu a 360 gradi con le montagne sullo sfondo e una grande mongolfiera che staziona sopra la mia testa.
Vedo, innanzitutto, le mie mani staccate dal corpo, colorate di un verde pisello fluorescente: vi confesso che fa un certo effetto.
Ci sono anche le scritte che, fortunatamente, di volta in volta danno le indicazioni sulle cose da fare. Dopo i primi attimi di smarrimento cosmico riesco finalmente a raccapezzarmi in qualche modo e comincia il festival.
Alcuni oggetti compaiono sopra e attorno ad un “piano di lavoro” virtuale e con le mie due belle manine separate dal corpo compio delle azioni straordinarie.
Afferro e muovo dei cubi colorati, prendo e lancio in aria degli aeroplanini di carta, gioco a ping pong con racchetta e pallina, spingo un piccolo dirigibile che poi vola verso la grande mongolfiera che è sempre lassù, con il pugno chiuso faccio dondolare una palla appesa ad una corda, tiro la cordicella sotto un piccolo razzo e accendendone i motori lo faccio partire nello spazio e altre fantastiche amenità del genere.
Ci sono anche i livelli superiori per continuare l’esperienza, ma il tempo che ho a disposizione è quello che è: alla fine premo virtualmente il tasto “esci dal tutorial” e Game Over.
È stato favoloso.
Non sono l’unico a sperimentare le meraviglie dell’universo artificiale in tre dimensioni, eppure così simile alla realtà per la nostra percezione sensoriale, che compare e si anima all’interno del visore.
A prendere in mano, senza prenderli fisicamente, cubi colorati e a lanciare aereoplanini di carta e palline da ping pong nel metaverso circostante ci sono anche i colleghi Caterina Zarpellon, addetta stampa del Comune di Cassola, Emanuele Borsatto di Tva Bassano Notizie e Lucio Zonta del GdV.
Ma quella che si sta divertendo più di tutti è l’assessore Marta Orlando Favaro, che indossa un visore al quale è stata attivata l’applicazione “Dancing”.
La vediamo infatti danzare, tendente allo scatenato, alla musica della discoteca virtuale in cui è immersa.
E così, la mia già ben fornita rubrica personale alla Blade Runner “Ho visto cose…” si arricchisce di un’altra visione incredibile.
La nostra è stata una “iniziazione” agli orizzonti in gran parte ancora inesplorati di un’esperienza immersiva capace di ricreare dei mondi paralleli.
Ma soprattutto, come da scopo del progetto Cre-Ta Next Room, di essere conosciuta, sperimentata ed applicata per i suoi utilizzi pratici.
Dalla realtà aumentata alla realtà virtuale e dalla realtà virtuale alla realtà mista, dunque.
Ma qui abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti: quello della realtà conCre-ta.
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