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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Il Ponte su commissione

Il 25 gennaio si riunisce per la prima volta la nuova commissione consiliare temporanea per il monitoraggio dei lavori sul Ponte. Servirà a qualcosa?

Pubblicato il 17-01-2018
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Adesso abbiamo anche la commissione ad hoc. Vale a dire, come da denominazione ufficiale, la “Commissione Consiliare Temporanea per il monitoraggio dei lavori di ripristino e consolidamento statico del Ponte degli Alpini”.
I nomi dei commissari sono già confermati. Si tratta dei consiglieri comunali di maggioranza Gianandrea Borsato, Alessandro Faccio, Giovanni Reginato, Renzo Masolo, Bruno Bernardi e di opposizione Stefano Monegato, Mariano Scotton, Tamara Bizzotto, Andrea Zonta, Annamaria Conte, Dario Bernardi.
5 a 6 e Ponte al centro. La prima riunione del nuovo organismo consiliare è convocata per giovedì 25 gennaio alle ore 18 presso la sede dell'Area Lavori Pubblici del Comune in piazza Castello degli Ezzelini. Sarà una seduta dedicata all'attribuzione degli incarichi: all'ordine del giorno vi sono infatti l'elezione del presidente e del vicepresidente di commissione, più le varie ed eventuali.

La strada della tura di cantiere del Ponte Vecchio (foto Alessandro Tich)

La nuova commissione è stata istituita con voto del consiglio comunale dello scorso 29 giugno. Ma è il frutto di un parto complicato. A seguito dei reiterati problemi e ritardi - che diamo per noti e che in questa sede non è il caso di riassumere - che si sono presentati strada facendo e che continuano a generare delle incognite nell'infinito iter del progetto di restauro, le minoranze consiliari avevano infatti proposto l'istituzione di una commissione d'indagine sui lavori del Ponte, che non è esattamente la stessa cosa.
Una commissione d'indagine ha infatti il potere di accedere a tutti gli atti anche riservati e può convocare in audizione il sindaco, gli altri amministratori pubblici, i funzionari e dipendenti comunali, gli affidatari degli interventi, i collaboratori esterni e chiunque abbia a che fare a vario titolo con l'iter del restauro del Ponte, che non possono sottrarsi alla convocazione richiesta. Non una commissione di competenza tecnica, quindi, ma di approfondimento e accertamento “sulle responsabilità della direzione politica” che hanno portato all'attuale situazione.
La proposta delle opposizioni era stata discussa nel cuore della notte nel corso del consiglio comunale dello scorso 8 giugno.
Discussa per modo di dire, dal momento che in quella occasione la maggioranza aveva presentato una controproposta: l'istituzione, per l'appunto, della commissione consiliare temporanea di monitoraggio dei lavori, del tutto simile - per funzioni e poteri - alle commissioni consiliari permanenti.
Quella d'inchiesta, avendo potere ispettivo sull'operato degli amministratori e dei funzionari e dipendenti pubblici, è infatti una commissione necessariamente “a porte chiuse”. La commissione permanente è invece un appuntamento periodico e istituzionale, aperto al pubblico, in cui l'Amministrazione diffonde ai consiglieri che la compongono informazioni e chiarimenti sugli atti di competenza del consiglio comunale, secondo un ordine del giorno prefissato.
Risultato finale: nel consiglio dell'8 giugno la controproposta è stata respinta dalle opposizioni e la maggioranza ha approvato il ritiro dall'ordine del giorno della proposta di delibera delle minoranze, decretando così il nulla di fatto.
Successivamente, con una nota congiunta, i capigruppo di maggioranza avevano spiegato la loro presa di posizione. “La maggioranza - affermava il comunicato - ha ritenuto molto più rispondente alla richiesta delle minoranze, e utile alla città, la costituzione di una commissione consiliare temporanea.” E questo perché si tratta di un tipo di istituto “che dispone di tutti gli strumenti e modalità di lavoro delle commissioni consiliari permanenti e le cui riunioni sono aperte al pubblico” e pertanto “può assicurare il coinvolgimento della città in tutte le sue espressioni nell’iter amministrativo del cantiere del Ponte degli Alpini, tema particolarmente importante e sentito in questo momento e come tale meritevole anche di una commissione consiliare ad hoc”.
Niente riservatezza, quindi, e niente ispezioni amministrative top secret.
Sempre i tre capigruppo di maggioranza (Gianandrea Borsato, Bruno Bernardi e l'allora ancora in carica Mattia Bindella) sottolineavano che “il progetto, tutti gli atti, provvedimenti e comportamenti tenuti dai componenti degli organi elettivi e dei dipendenti sono stati oggetto di molti minuziosi controlli da parte degli organi preposti, oltre che del TAR e del Consiglio di Stato” e dunque “non sussistono le ragioni giuridiche e politiche per dare corso ad una commissione d’indagine”.
“Questa volontà di apertura e trasparenza, attraverso una commissione consiliare temporanea - dichiarava ancora la nota -, viene ribadita dalla maggioranza.”
Ribadita e confermata: nel successivo consiglio comunale del 29 giugno l'istituzione della commissione aperta per il monitoraggio dei lavori del Ponte veniva inserita all'ordine del giorno, votata ed approvata.
Ed eccoci qui, adesso, alla convocazione della prima riunione.
L'auspicio è che il nuovo organismo consiliare serva realmente a qualcosa in questo momento in cui, rispetto al cantiere più importante e più sofferto della città, le informazioni pubbliche aggiornate sono a dir poco carenti, se non mancanti.
La fase temporale delle “comunicazioni periodiche” di sindaco e vicesindaco alla stampa sull'andamento dei lavori è terminata da un pezzo e su qualsiasi aspetto ancora incerto, irrisolto o problematico del progetto esecutivo e della sua realizzazione gli amministratori pubblici - vicesindaco in primis - rimandano esclusivamente alle competenze e alle responsabilità dell'impresa appaltatrice.
Oltre a quello del Ponte, serve anche il ripristino e il consolidamento di una obiettiva divulgazione pubblica sul reale stato delle cose. Da destinare, anche attraverso il lavoro della commissione, al più importante controllore dell'opera: il cittadino.

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