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Alessandro TichAlessandro Tich
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Attualità

L'Illustre Bassanese

Quest'anno ricorre il centenario della nascita di Dizzy Gillespie, cittadino onorario di Bassano del Grappa. Sarà celebrato a “Vicenza Jazz”. Mentre Bassano, sul suo illustre concittadino, ha steso già da anni un velo di oblio

Pubblicato il 17-03-2017
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Quest'anno ricorre il centenario della nascita di Dizzy Gillespie. Il celebre trombettista e compositore, al secolo John Birks Gillespie, annoverato tra i grandi del jazz e considerato uno dei “padri” del Bebop, nacque infatti a Cheraw nella Carolina del Sud il 21 ottobre 1917.
Del centenario, sinceramente, non ero informato. Ne sono venuto a conoscenza a seguito della presentazione, in data di ieri, della 22sima edizione di “New Conversations - Vicenza Jazz”: il tradizionale e rinomato festival jazzistico internazionale che si tiene nel capoluogo berico ogni anno nel mese di maggio.
Accadrà anche quest'anno, dal 12 al 21 maggio, con oltre 140 tra concerti ed eventi con i quali, come ha spiegato il direttore artistico Riccardo Brazzale, saranno anche celebrati “quattro centenari importanti”. Uno di questi è appunto il centesimo anniversario della nascita del grande Dizzy, che diventò un'icona anche per i non esperti o non appassionati di jazz per quelle sue guance che si gonfiavano a dismisura mentre suonava la tromba.

Dizzy Gillespie (fonte immagine: swingfever.it)

Lo stesso tema conduttore di “Vicenza Jazz” di quest'anno - ovvero “To Be or Not To Play” - è una diretta citazione, oltre che dell'Amleto di Shakespeare, anche del titolo dell'autobiografia di Gillespie “To Be or Not To Bop”. Ma nel prendere atto delle celebrazioni in musica che si svolgeranno nella città del Palladio, non posso non pensare al centenario “gillespiano” con una punta di grande amarezza. Perché se c'è una città, in Italia, che dovrebbe fare qualcosa per onorare la memoria del compianto artista americano, scomparso nel 1993, quella è proprio Bassano del Grappa. Per una semplicissima, ma fondamentale ragione: perché di Bassano Dizzy Gillespie era cittadino onorario.
Ma è difficile che possa accadere: già da anni, ormai, sulla figura dell'illustre concittadino onorifico è stato steso un velo di oblio. Eppure Bassano - leggendo le biografie del protagonista del jazz a cui è stata anche dedicata una stella nella Hollywood Walk of Fame a Los Angeles - viene sempre nominata.
Un “incontro ravvicinato” tra il creatore di suoni con la caratteristica tromba piegata verso l'alto e la città del Grappa che avvenne nel 1987, in occasione del suo 70simo compleanno.
A invitare Gillespie in città fu la sua grande amica Lilian Terry, apprezzata cantante jazz con una carriera internazionale e un passato di notorietà radio-televisiva nonché vulcanica animatrice e organizzatrice musicale, che allora era di casa nella nostra città.
Furono giornate gloriose. L'11 settembre, al Velodromo Mercante, su idea e organizzazione della Terry si tenne l'epocale “Dizzy's Day”: una grande festa di compleanno, che richiamò oltre 5mila fans, con esibizioni non-stop dalle 5 del pomeriggio alle 2.30 del mattino.
Oltre a un Gillespie ancora in piena forma, al “concert-party” suonarono circa un centinaio di musicisti tra i quali Max Roach, Johnny Griffin, Milt Jackson, Randy Brecker, Tullio De Piscopo. Momento clou della festa in musica, a cui partecipò come cronista anche chi vi scrive: l'entrata in scena di un'enorme torta al pistacchio a sette ripiani per spegnere le cui 70 candeline, davanti a un pubblico in visibilio, l'illustre festeggiato dovette salire su una scaletta.
Il “Dizzy's Day” venne organizzato con tutti i crismi istituzionali: patrocinato da Comune di Bassano, Provincia, Regione e dalla allora APT.
E ne avevano ben donde. La visita di Gillespie a Bassano non si limitò infatti a una pur prestigiosa e partecipata occasione di festeggiamento.
Sempre assieme a Lilian Terry l'insigne trombettista inaugurò la “Scuola Popolare di Musica” a lui dedicata, ospitata in un locale del Centro Giovanile in via Ognissanti.
Un programma culminato, infine, con il conferimento della cittadinanza onoraria di Bassano del Grappa con tanto di cerimonia ufficiale in municipio.
Affabile, scherzoso, disponibile, portatore di quell'umiltà che solitamente contraddistingue gli autentici “big”: così si presentava il buon vecchio Dizzy nei vari momenti del suo soggiorno bassanese. Compresa l'intervista televisiva che il sottoscritto riuscì a strappargli, sempre grazie all'intercessione della sua amica Lilian, all'ex Bar Excelsior: davvero indimenticabile.
Ma indimenticabile, per Bassano, quella storica visita non lo è stata.
Passata l'onda della memoria a breve termine, cominciò l'epoca della progressiva dimenticanza. I rapporti tra le istituzioni di Bassano e Lilian Terry, successivamente trasferitasi all'estero, in qualche modo si deteriorarono. Anche il principale progetto della cantante - che aveva frequentato oltre a Gillespie, fra gli altri, personaggi del calibro di Duke Ellington e Ray Charles - imboccò dopo qualche anno il viale del tramonto: nel 1996 la “Scuola Popolare di Musica Dizzy Gillespie” di Bassano del Grappa, che comprendeva anche una sezione per allievi non vedenti, venne chiusa.
Da allora, il ricordo civico e ufficiale del famoso concittadino onorario risulta “non pervenuto”. Neanche l'intitolazione di una via: meglio in questo senso è andata alla memoria di Ernest Hemingway, a Bassano al tempo della Grande Guerra, al cui nome è stato dedicato un lungobrenta. E che tra i bassanesi ad honorem con tanto di atto ufficiale del Comune ci sia anche il grande trombettista dalle guance infinite, probabilmente, lo sanno oramai anche in pochi. C'è tuttavia anche qualcuno che ancora oggi si batte affinché l'oblio non sia definitivo.
La fanfara alpina dell'ANA Montegrappa, su impulso del suo presidente Giovanni Zanolla, include infatti nel repertorio dei suoi concerti un brano che si intitola proprio “Dizzy Gillespie”. Un modo per ricordarne al pubblico la figura e il legame con la nostra città.
Ma è la classica eccezione che conferma la regola.
Trent'anni dopo il “Dizzy's Day” al Mercante, a maggio “New Conversations - Vicenza Jazz” celebrerà il centenario della nascita della leggenda del Bebop.
E Bassano, ancora una volta, rimarrà alla finestra.

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