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Baxi e abbracci
Open Day della Baxi di Bassano per i suoi 90 anni. Presentata in un museo la storia della fabbrica dalle Smalterie ad oggi. Aperto al pubblico, in via eccezionale, anche il rifugio antiaereo ancora presente nello stabilimento

Il rifugio antiaereo costruito nel 1940 (foto Alessandro Tich)
Sono le 15.15 quando l'ing. Alberto Favero, direttore generale di Baxi Spa, dà disposizione - in via del tutto eccezionale, e per il cronista di Bassanonet - di far suonare la storica sirena, simbolo dello stabilimento di via Trozzetti, erede di quella che fu la gloriosa Smalteria Metallurgica Veneta, e in quanto tale a sua volta simbolo della storia del lavoro a Bassano del Grappa.
E quando parte a pieni decibel l'assordante e inconfondibile voce del dispositivo, familiare a generazioni di bassanesi, è un inebriante miscuglio di choc acustico e di emozione. E' un momento del tutto fuori programma: la vecchia ma ancora perfettamente funzionante sirena, che scandiva l'inizio dei turni di lavoro, viene infatti fatta suonare solamente una volta all'anno, il Venerdì Santo. Ma oggi ogni strappo alla regola è più che giustificato, perché per la Baxi è un giorno di festa.
In occasione del 90° anniversario dalla fondazione, questo pomeriggio l'azienda ha infatti aperto le sue porte alla popolazione, per un open day - con visite guidate al museo storico allestito in occasione della ricorrenza e ai reparti dello stabilimento - all'insegna dell'incontro con la città. Numerosi i partecipanti, tra cui anche ex dipendenti, che non hanno perso l'occasione di mettere piede in quella che, per moltissimi bassanesi, rappresenta anche una parte importante di storia famigliare.
“Lo scorso giugno - ci spiega il direttore generale Favero - abbiamo celebrato il 90simo con tutto il personale interno. Quindi, anche su richiesta di tante persone, abbiamo pensato di aprire le porte alla cittadinanza, per mostrare com'è oggi l'azienda Baxi e per far vedere cosa è stata dalle origini fino ai giorni nostri.” “E' la storia - continua il DG di Baxi - di un'azienda in continua evoluzione, che dalla produzione di stoviglie è passata nel tempo alle vasche, agli scaldaacqua elettrici, ai radiatori, alle cucine economiche e alle caldaie. E' quello che raccontiamo nel museo, che presenta non solo la storia di una fabbrica, ma anche di un entroterra di costume, di cultura e società.”
Quella di oggi è stata davvero un'occasione - come era nelle intenzioni annunciate dall'azienda - per ripercorrere le tappe che dal 1925 ad oggi, ovvero dalle Smalterie al futuro, hanno reso importante questa realtà che nel corso degli anni ha impiegato migliaia di concittadini e ha generato l’indotto che ha contribuito a dare la spinta allo sviluppo del territorio.
Nove decenni di lavoro tutti racchiusi nel museo temporaneo che presso la show room aziendale ripercorre - con foto, pubblicazioni, documenti e una selezionata collezione di oggetti esposti - “prodotti, marchi, luoghi e persone in 90 anni di storia”. In vetrina un mix di storici prodotti di uso quotidiano e autentiche rarità: dagli elmetti e tazze militari e dalla gavetta portavivande degli anni '30, di marchio Westen, alla cassa di cottura militare portatile degli anni '40-'45 e dalle pentole portasiringhe alle stoviglie smaltate, cucine a gas, vasche e radiatori eccetera.
La vera attrazione del giorno, inevitabilmente, è però il rifugio antiaereo ancora presente all'interno dello stabilimento, aperto in via straordinaria al pubblico per la festosa occasione. Un locale di 55 metri quadri, e a 6 metri di profondità, adibito al “ricovero collettivo dei lavoratori” in caso di bombardamento aereo.
Fu realizzato nel 1940, in muratura e calcestruzzo, con due ingressi e una latrina: poteva contenere fino a 200 persone.
La Smalteria Metallurgica Veneta, che contribuiva alla produzione di materiale per l'esercito, era infatti un obiettivo sensibile degli attacchi aerei come tutte le grandi aziende metallurgiche riconvertite in quegli anni alla produzione bellica. E le sirene che suonavano non indicavano l'inizio o la fine del turno di lavoro: col “piccolo allarme” i lavoratori avevano 30 minuti per scendere nel rifugio, ricovero immediato invece col “grande allarme” che segnalava bombe in arrivo.
All'interno del rifugio, oltre a consultare un un pannello fotografico sui bombardamenti su Bassano del '45, i visitatori di oggi hanno potuto provare l'esperienza del bombardamento simulato: sirene e boati, luce a intermittenza e quindi il buio. Come carica di adrenalina, niente male. Viene d'istinto tuttavia pensare a chi realmente si trovava in quella situazione di attacco alla fabbrica, mentre la famiglia, rimasta a casa, poteva essere il potenziale bersaglio di qualche bomba impazzita.
Non solo Amarcord, tuttavia, tra le proposte del tour guidato del Baxi Day. Perché trattasi di un'industria tanto attenta a valorizzare il suo passato quanto focalizzata a guardare al futuro.
Oggi Baxi Spa - che produce caldaie e sistemi per il riscaldamento nel più grande stabilimento europeo del settore, con 100mila mq di superficie - è uno dei marchi leader del mercato di comparto e presenta numeri di tutto rilievo: oltre 8 milioni di caldaie prodotte, 13 linee produttive che garantiscono la produzione giornaliera fino a 4000 caldaie e un export consolidato in più di 50 Paesi di tutto il mondo.
Il suo nuovo fiore all'occhiello, proprio per l'anno dei festeggiamenti del 90simo anniversario, è la partnership siglata lo scorso luglio con la Ducati Corse. Grazie al prestigioso accordo, l'industria bassanese è entrata nel pool di aziende sostenitrici del Ducati MotoGP Team e avrà l'opportunità di presentare i suoi prodotti e di promuovere il brand in occasione degli appuntamenti del circuito del MotoGP.
E mentre altre sirene, quelle degli strascichi della crisi, nella nostra contraddittoria e controversa Italia sembrano ancora far sentire da più parti il loro lamento, in via Trozzetti si respira un clima di immutata grinta ed energia.
Lo smalto, del resto, in questa azienda non è mai mancato.
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