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Dalla fusione con Volksbank nasce la Fondazione Banca Popolare di Marostica. Gestirà donazioni e sponsorizzazioni nel territorio. Circolano i nomi dei suoi possibili componenti. Alessandro Morello: “Un'altra struttura a premio degli anziani”
Pubblicato il 03-04-2015
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Dal matrimonio tra Banca Popolare di Marostica e Banca Popolare dell'Alto Adige-Volksbank, con la fusione per incorporazione della prima nella seconda, sta per nascere una nuova creatura. Prevista dallo stesso accordo di fusione.
E' la costituenda Fondazione Banca Popolare di Marostica, il cui scopo sarà quello “di sostenere il bacino di utenza storico di Marostica in tema di cultura, sport e attività sociale” sotto forma di donazioni e sponsorizzazioni, come annunciava ancora lo scorso dicembre “News 4 You”, il periodico di informazione di Banca Popolare dell'Alto Adige.
“Nel corso dell'aggregazione - scriveva la pubblicazione dell'istituto bancario di Bolzano - è previsto che a Marostica verrà costituita la Fondazione Banca Popolare di Marostica, che si farà carico di questi compiti. Ciò significherà che la fondazione esaminerà e valuterà le richieste di sponsorizzazione provenienti provenienti dalla zona di Vicenza; la Volksbank metterà a disposizione annualmente 300.000 euro. I componenti della fondazione, conoscitori della popolazione e delle particolarità della regione, saranno nominati dal Consiglio di amministrazione della nuova Banca e si riuniranno nella sede centrale di Banca Popolare di Marostica (“Doglione”) in corso Mazzini.”

Foto: archivio Bassanonet
Sulla nuova costituenda Fondazione riceviamo in redazione un comunicato stampa - dai toni molto critici - a firma di Alessandro Morello, che scrive a nome dell'Osservatorio Economico Sociale di Marostica.
Lo pubblichiamo di seguito:
COMUNICATO
Fondazione Banca Popolare di Marostica: un “antico” circolo letterario per le elargizioni ai Marosticensi
La Banca Popolare-Volksbank dell’Alto Adige si presenta dai bilanci come un’ottima banca. Ha le dimensioni di circa tre volte la ex Popolare di Marostica e realizza negli ultimi tre anni un utile netto di circa 20 milioni di euro all’anno. Ha poi la caratteristica significativa di mantenere il rapporto costi operativi/margine di intermediazione intorno al 65% in diminuzione negli anni. Così non è per la Popolare di Marostica che arriva al 73% nel 2014 in netto peggioramento rispetto agli anni precedenti, segnale di una cattiva gestione e forse causa del siluramento del nuovo direttore generale. Inoltre la Popolare di Marostica ha registrato nei tre anni perdite di bilancio per 62 milioni riducendo il capitale netto del 30% e perdite su crediti per 130 milioni.
Con la fusione tra le due banche per incorporazione, spariscono i costi della Popolare di Marostica per: Presidente e Vice (152 milioni), amministratori (546 milioni, 61 a testa), sindaci (298 milioni, 48 a testa), direttore generale (261 milioni) e vice (226 milioni). La bella somma risparmiata è quindi di 1.483 milioni. Poi bisogna recuperare il rimanente degli 8 punti di margine di intermediazione per riportare in linea con la Volksbank la ex Popolare di Marostica.
Il fatto di per sé può essere considerato una normale operazione di rafforzamento e salvataggio tra Popolari che ha dato un orizzonte molto più positivo agli ex soci della Popolare di Marostica, senza metter mano al portafoglio per ricapitalizzare la propria banca. Ma perché si va a costituire una Fondazione Banca Popolare di Marostica, che sembra più un museo dei ricordi, con anche una proposta di gestione da persone che rappresentano più un circolo letterario che la moderna Volksbank?
La Volksbank ha una precisa politica per la mutualità ed iniziative nei confronti dei Soci oltre che per le sponsorizzazioni ed elargizioni, che si può leggere nel suo bilancio. Per attività di sponsorizzazione la somma ammonta nel 2014 a 576.381 €. Per elargizioni tramite le strutture locali nell’ambito del loro bacino di utenza a 200.000 €.
Invece di considerare la realtà e cioè che la Popolare di Marostica non esiste più, si mette in piedi una Fondazione con costi di gestione annui di 50.000€ e una dotazione di 300.000€ annui.
I nomi che vengono indicati per la gestione della Fondazione sono: Giandomenico Cortese (presidente dei giornalisti cattolici vicentini), Roberto Xausa (architetto, ex assessore, ex governatore del Rotary), Antonio Muraro (docente, storico), Mariangela Cuman (docente, ex presidente della biblioteca) e Mario Guderzo (direttore del Museo Canova di Possagno). Certamente persone con un curriculum, ma tutte un po’ avanti con gli anni e non collegate ad una realtà economico produttiva proiettata nel futuro. Non era meglio dare un numero cospicuo di borse di studio di elevato valore agli studenti universitari meritevoli ed in condizioni economiche precarie del mandamento di Marostica a memoria della Banca Popolare di Marostica e delegare alla filiale ed ai consiglieri di amministrazione locali interventi di sponsorizzazione/elargizione come da politica della Volksbank?
E la sede in Piazza del Palazzo Doglione potrebbe ampliare gli spazi ormai molto ridotti in biblioteca per lo studio e le iniziative dei giovani/studenti.
Perché creare un’altra struttura a premio degli anziani?
Alessandro Morello
Osservatorio Economico Sociale di Marostica
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