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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il cervello, la mente e la farfalla

Inaugurato a Rosà il “Centro di Neuroscienze e Psicologia dell'Età Evolutiva”. 13 ambulatori con più di 20 specialisti del cervello e della mente. Lo dirige il dr. Piergiorgio Miottello, già primario di Neuropsichiatria Infantile dell'Ulss 3

Pubblicato il 15-03-2015
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Dove non arriva il pubblico, o dove il pubblico non dà più risposte adeguate, arriva il privato. E' la dura legge del gol, anche in campo sanitario.
Figurarsi poi se il bacino di utenza è uno tra i più sensibili e delicati: quello che si riferisce alla psicologia e ai disturbi e alle patologie neuropsichiatriche dell'età evolutiva.
E' il campo in cui lavora da una vita il dr. Piergiorgio Miottello, specialista in Neuropsichiatria Infantile e psicoterapeuta. Un nome noto nel nostro comprensorio: il dr. Miottello era infatti il direttore della Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell'Ulss n.3. La quale - nonostante i riconosciuti livelli di eccellenza per l'utenza dai 0 ai 17 anni - nel 2013 è stata declassata dalle schede socio sanitarie della Regione Veneto a Struttura Semplice, con perdita dell'autonomia operativa e dell'apicalità (primariato), e inglobata nel Dipartimento Materno-Infantile dell'Azienda Socio Sanitaria.

Il dr. Piergiorgio Miottello, a destra nella foto, all'inaugurazione del "Centro di Neuroscienze" a Rosà assieme a Ferdinando Branciforti, uno dei soci della struttura

Ma quel fatto, di cui ci occupammo già a suo tempo (notizie.bassanonet.it/attualita/14571.html), appartiene oramai al passato.
Nel frattempo il dr. Miottello ha chiesto e ottenuto il congedo anticipato dall'azienda pubblica ed è partito con la sua nuova, ambiziosa sfida.
Si tratta del “Centro di Neuroscienze e Psicologia dell'Età Evolutiva”: struttura specialistica che è stata inaugurata nelle scorse settimane nella sua sede di Rosà, in via Capitano Alessio 20/b, e di cui il dr. Miottello è co-fondatore e direttore sanitario.
Il centro, che si rivolge all'utenza non solo locale ma anche regionale ed extraregionale, è articolato in 13 ambulatori (Neurosviluppo 0 - 6 anni; Psicopatologia dell'infanzia e dell'adolescenza; Cefalea in età evolutiva e giovanile; Sonno; Linguaggio; Balbuzie; Epilessia infantile e dell'adulto con studio EEG; Enuresi ed encopresi; Apprendimento, dislessia e discalculia; Attenzione ed iperattività; Disturbi dello spettro autistico; Alimentazione sana e patologica; Comportamenti problema) nei quali un team di oltre 20 professionisti si occupa dell'intera gamma di problemi riferibili alle neuroscienze e alla psicologia dell'età evolutiva e non solo.
Caratteristica distintiva del nuovo centro: quella di mettere insieme, in un unico servizio coordinato, specialisti del cervello e della mente.

Dr. Miottello, come nasce dunque il progetto del Centro di Neuroscienze e Psicologia dell'Età Evolutiva?
“Penso che sia un'area su cui investire. L'area del cervello e della mente collegata col cervello, era scoperta come idea. Mettere insieme aspetti biologici (cervello) con aspetti di funzionalità (mente) è un'azione nuova che non esisteva prima a livello territoriale, ed è stata quindi fatta come scelta per lanciare un servizio. E' una visione nuova. Di solito ci si rivolge distintamente allo specialista in neurologia, allo psichiatra, a chi si occupa di disturbi d'ansia o di apprendimento. Non c'era un'offerta che mette insieme i disturbi di apprendimento al funzionamento cerebrale, e la difficoltà era quella di leggere i disturbi dell'apprendimento legandoli a qualcosa di cerebrale che li sostiene. Il nostro percorso fa sì che dal problema cerebrale si arrivi al disturbo, e cioè alla clinica, mettendo insieme il biologico e lo psichico. Ci occupiamo dunque di macchina e funzionamento, di hardware e software.”

Qual è dunque il vostro approccio operativo?
“L'ambizione è quella di creare un polo di offerta che cambia prospettiva rispetto al paziente, mentre il paziente solitamente quando ha un problema va da più specialisti con tempi diversi e con condivisioni difficili. Questo centro fa il contrario: si parte dal paziente e attorno al paziente si costruiscono gli specialisti e la risposta. Ad esempio un disturbo dell'attenzione può essere anche un problema di apprendimento e magari anche di ansia o di depressione. All'interno del servizio, queste professionalità si mettono insieme per “leggere” il paziente e dare le risposte più adeguate, con efficacia nella diagnosi e molta più efficienza.”

”Efficacia ed efficienza” riguardo anche ai tempi?
“Assolutamente. Le risposte, proprio per questa modalità, devono essere veloci. Oggi le strutture pubbliche danno risposte con tempi non prevedibili sia per la prima visita che per la conclusione della diagnosi. Un altro aspetto peculiare è che il percorso diagnostico relativo a tutti i problemi che andiamo ad affrontare e il percorso della risposta terapeutica sono codificati, formalizzati e messi subito a conoscenza del paziente, e soprattutto fanno riferimento a linee guida e livelli di evidenza scientifici. Il massimo di garanzia per lavorare a livelli di efficacia.”

Come si sviluppa il percorso del paziente?
“Quando il paziente arriva qui con una domanda o un problema, alla prima visita viene visto di norma in contemporanea da un medico e da uno psicologo, due specialisti che lavorano con lui in riferimento al cervello e alla mente, per la massima accuratezza diagnostica attraverso la lettura di sintomi e segni. Questo è un centro di neuroscienze, monospecialistico dei problemi del cervello e della mente, con particolare taratura sull'età evolutiva ma con un'impronta anche sui disturbi dell'età adulta. In base poi all'esito della prima visita, se c'è qualcosa, il paziente entra in ambulatori dedicati, che si qualificano per le tematiche che affrontano e per gli specialisti. Ciascun ambulatorio è specializzato per l'ipotesi che è stata fatta. Se ad esempio il disturbo è psicologico, il paziente entra nel laboratorio di Psicopatologia dell'età evolutiva. Se il problema riguarda il linguaggio ci si riferisce al laboratorio di Comunicazione e linguaggio, se il soggetto è epilettico viene indirizzato all'ambulatorio per l'Epilessia eccetera. In questo momento sono attivi 13 ambulatori. In ognuno di essi il paziente sa chi sono gli specialisti e ha a disposizione il curriculum di ciascuno, sa chi incontra e la formazione che ha avuto, per la massima trasparenza e chiarezza del percorso diagnostico e di cura.”

Qual è dunque il metodo dell'offerta terapeutica?
“Quello di dare sempre risposte codificate da livelli di evidenza. Ad esempio per la cura dell'epilessia, è evidente fare riferimento alle linee guida su come affrontare la prima crisi, sugli esami e sulla cura efficace. C'è poi l'aspetto del percorso psicologico e neurospicologico di cura. Se c'è un disturbo dell'apprendimento, e ad esempio ho visto che l'area maggiormente coinvolta è il linguaggio, si procede con una riabilitazione linguistica. Se io trovo che ci sono dei processi correlati a difetti di memoria o di attenzione, andiamo a lavorare su questi difetti. Il tutto con il supporto di programmi informatici avanzati. Grazie alla collaborazione che abbiamo formalizzato con Anastasis, una software house specializzata per i disturbi dell'apprendimento, il paziente può svolgere gli esercizi di riabilitazione a casa. Il neuropsicologo lo controlla a distanza, attraverso internet, e vede come procede il suo discorso di miglioramento. Ancora sui disturbi dell'apprendimento, noi abbiamo l'ambizione di offrire ai soggetti che hanno ad esempio una diagnosi di dislessia una risposta di questo tipo: il tuo quadro prestazionale è modificabile ancora, oppure no? Si può fare qualcosa per migliorare la performance di lettoscrittura? Se sì, questa è la strada più adeguata.”

Si possono affrontare anche problemi di apprendimento o di comportamento che non sono legati a una condizione patologica?
“Senza dubbio. Un'altra offerta originale nell'ambito dei disturbi dell'apprendimento riguarda infatti il metodo di studio. Noi abbiamo tre pedagogiste che analizzano come gli studenti affrontano le materie scolastiche, individuando le aree deboli da migliorare nel metodo di studio, allo scopo di studiare meglio e con meno fatica. Uno studente che ha dei risultati in meno tempo e migliori è anche uno studente più contento e più motivato. E' un'area di potenziamento delle abilità normali. Ci sono anche due aree di supporto psicologico. La prima, rivolta agli adolescenti e ai giovani, dedicata alla consapevolezza emotiva e alla gestione delle emozioni. La seconda riguarda il miglioramento della flessibilità cognitiva: cioè dare al soggetto una maggiore elasticità mentale nell'affrontare i problemi di tutti i giorni. Questo si traduce in un adattamento migliore e in un vantaggio nell'economia psichica e emotiva: “mi fletto ma non mi rompo”...”

Torniamo alle patologie vere e proprie. Come vengono approcciati i pazienti più piccoli?
“Una delle peculiarità del centro è il laboratorio di Neurosviluppo da 0 a 6 anni.
Bambini e genitori trovano qui dei tecnici del movimento, del linguaggio, delle neuropsicomotricità che insieme agli psicologi seguono a controlli lo sviluppo del bambino, dando consigli e suggerimenti ai genitori. In questo modo si garantisce uno sviluppo guidato e costantemente verificato, con l'input massimo possibile per il bambino e le sue potenzialità.”

E gli adulti?
“In questo momento abbiamo un'offerta interessante nell'ambito dell'epilessia, dove lavorano insieme specialisti dell'adulto e del bambino. Per cui ad esempio un giovane adulto, come un paziente di 18 anni, ha la possibilità di rapportarsi a due specialisti, che danno risposte tutti e due assieme, affiancati da un neuropsicologo esperto di epilessia: anche questa è una novità assoluta. Un altro aspetto che riguarda sia il bambino che l'adulto è il laboratorio di Psicopatologia, con esperti delle due fasce di età e delle relative psicoterapie. Un ulteriore ambito è ad esempio il laboratorio per la Balbuzie, dove vengono valutati adulti e bambini da uno dei massimi esperti italiani della balbuzie.”

Non solo diagnosi e terapia ma anche studio, aggiornamento e formazione...
“E' un aspetto fondamentale della nostra attività. Si parte dal lavoro con i genitori, per i quali sono attivi percorsi di sostegno educativo su problemi specifici di attenzione, comportamento, apprendimento eccetera. Abbiamo un'aula dedicata per gli incontri dove si svolge il “parent training”: si fanno corsi di sostegno e di indirizzo per i genitori. Un altro tipo di offerta formativa è per gli insegnanti, ovvero il “teacher training”, per sostenere la capacità dei docenti sui problemi di relazione con gli alunni e con il mondo scolastico. C'è poi la nostra attività di studio, aggiornamento e ricerca: l'idea è che nessun soggetto che deve risolvere dei problemi può farlo se non studia e se non si aggiorna. Abbiamo già attivato una convenzione col laboratorio di Neuropsicologia dell'Università di Verona, diretto dalla prof.ssa Valentina Moro, per attività di ricerca in collaborazione e scambio di studenti. Stiano inoltre creando le basi di un polo formativo con l'Università di Roma, in collaborazione con il prof. Oliviero Bruni, nostro consulente per il Sonno.
La nostra ambizione è diventare un polo didattico e formativo, con grandi sinergie con i Comuni e con le scuole. Puntiamo a questi rapporti col territorio. Questo centro sarà anche sede di eventi scientifici, rivolti a specialisti e ai genitori, su temi specifici: disturbi alimentari, cefalee, disturbi dell'attenzione e quant'altro.”

Non un centro specialistico “chiuso”, ma aperto al territorio, dunque...
“Noi vorremmo lavorare con l'ente locale e con la scuola. Siamo aperti al territorio e ai progetti che il territorio, di cui pensiamo di essere un'opportunità di crescita, esprime e propone per migliorare il benessere e la salute della gente. Il tutto con grande leggerezza. Il nostro logo è una farfalla rosa che vola dentro la testa. Vuole essere un simbolo di leggerezza. Pensiamo che ci si possa interessare di questi problemi importanti senza cadere nell'idea che si tratta di qualcosa di pesante, di grave, che fa paura. Dobbiamo essere leggeri, con competenza. E' una grande sfida.”

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