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Fora de la Valsugana
I sindaci del tracciato bassanese riuniti a Pove su invito dell'assessore regionale Donazzan, in vista del parere sulla superstrada a pedaggio Nuova Valsugana da portare in Conferenza dei Servizi. E sale compatto il fronte del “no”

Tracciato parziale del progetto di superstrada a pedaggio "Itinerario della Valsugana Valbrenta" (immagine: archivio Bassanonet)
Tutti a Pove per fare fronte comune contro la Nuova Valsugana.
I sindaci dei Comuni del Bassanese interessati dal tracciato o vicini al passaggio della discussa infrastruttura in project financing - burocraticamente nominata “Itinerario della Valsugana Valbrenta - Bassano Ovest. Superstrada a pedaggio” - si sono riuniti l'altra sera nella conca degli ulivi, su invito dell'assessore regionale Elena Donazzan, per lanciare quello che non è proprio un messaggio di pace nei confronti della striscia di asfalto proposta dal pool di investitori privati dell'Associazione Temporanea di Imprese costituita dalle società “Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. (capogruppo) - ing. E. Mantovani S.p.A. - C.I.S. S.p.A. - Cordioli S.p.A.”.
E' infatti un momento cruciale per l'esito definitivo della lunga telenovela politico-amministrativa che riguarda il progetto dell'opera viaria.
Dichiarata “di pubblico interesse” il 13 dicembre 2011 dalla Regione Veneto (con l'allora assessore alla Mobilità Renato Chisso saldamente in sella alla regia dei progetti infrastrutturali del Veneto), la proposta di finanza di progetto dei proponenti per la realizzazione e gestione della superstrada a pagamento ha superato, negli anni, tutte le valutazioni degli enti competenti. Arrivando all'“ultimo miglio” - a conclusione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale - con il parere positivo espresso dalla Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente relativamente al cosiddetto “tracciato ottimizzato”: ovvero il progetto della Nuova Valsugana “migliorato rispetto al tracciato base”, con “le alternative e le compensazioni previste dallo Studio di Impatto Ambientale” e col recepimento dei promotori privati di buona parte delle 29 prescrizioni presentate dalla Regione e dai Comuni.
Ora siamo vicini al D-Day: lo scorso 15 dicembre alle nove Amministrazioni interessate dal tracciato (Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Cassola, Cismon del Grappa, Pove del Grappa, Romano d'Ezzelino, San Nazario, Solagna, Valstagna) e ad altri 46 enti e soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione “di opere, linee e impianti destinati al pubblico” che saranno interferiti dalla superstrada (tra cui il Ministero della Difesa, province di Vicenza e Treviso, Anas, Genio Civile, consorzi di bonifica, Enel, Italgas e altre società distributrici di energia, Etra, società di servizi, gestori telefonici eccetera) è stato trasmesso dalla Regione il “progetto preliminare ottimizzato”.
Comuni ed enti hanno 60 giorni di tempo da quella data - pertanto entro l'8 febbraio prossimo - per esprimere formalmente il loro parere sulla versione riveduta e corretta dell'“Itinerario della Valsugana Valbrenta”. Dopodiché il parere dei Comuni sarà accolto dalla Regione Veneto e portato alla decisiva Conferenza dei Servizi che sarà convocata entro febbraio dal Ministero delle Infrastrutture a Roma.
In vista del fatidico appuntamento Elena Donazzan (neo assessore regionale ai Trasporti, dopo l'uscita di scena di Chisso a seguito dello scandalo Mose) ha quindi chiamato i sindaci a raccolta per un confronto informale sulla questione, prima che la stessa assuma i crismi dell'ufficialità. E gli amministratori locali, riuniti nella sala polivalente di Pove del Grappa, hanno di fatto espresso e anticipato il loro trasversale “no” all'infrastruttura in project, così come concepita e progettata. Per tutti l'affermazione del sindaco di Cismon del Grappa e presidente dell'Unione Montana Valbrenta Luca Ferazzoli, riguardo alla comunque indubbia necessità di migliorare la viabilità in Valle in alcuni punti: “Abbiamo chiesto un secchio d'acqua, ci è stata data un'alluvione.”
Se l'opposizione dei Comuni sarà formalmente messa nero su bianco, come accadrà, la Regione ne prenderà atto ritirando la delibera di “pubblica utilità” e bloccando in questo modo la fattibilità dell'opera.
Ma la cosa costerà lacrime e sangue: il ritiro del progetto di finanza già precedentemente approvato comporterebbe infatti la fuoriuscita, dalle casse regionali, di una maxi penale da pagare ai proponenti, proporzionale al costo della superstrada che dopo le ultime variazioni progettuali oltrepassa il miliardo di euro. Donazzan (che il 13 dicembre 2011 si astenne dal voto della delibera di giunta sulla “pubblica utilità” dell'opera in project) non ha comunque avuto dubbi: se il territorio non vuole la Nuova Valsugana, la Nuova Valsugana non si farà. Entro la fine del mese i sindaci incontreranno la “parte tecnica” della Regione per un ulteriore aggiornamento sulla questione.
Intanto per mercoledì prossimo 21 gennaio i primi cittadini dei Comuni dell'Unione Montana interessati dal tracciato, più il sindaco del Comune di Bassano che della medesima Unione Montana fa parte, sono invitati a partecipare a un pubblico incontro con la cittadinanza (inizio ore 21, presso la sala riunioni del Museo del Tabacco di Carpanè di San Nazario) promosso e organizzato dall'”Assemblea dei Cittadini e dei Comitati contro la Superstrada a Pagamento Nuova Valsugana”.
Sarà un'occasione di informazione diretta e di “affiancamento” dei Comitati alle Amministrazioni chiamate ad esprimersi, per l'ultima volta, sul progetto viario. All'incontro in questione, con dibattito aperto con il pubblico, i sindaci saranno chiamati a intervenire per anticipare pubblicamente la loro posizione e il loro parere, e spiegarne i perché.
Fora de la Valsugana? A quanto pare si può.
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