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Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Questioni in Comune
PD “pigliatutto”, doppie cariche, conflitti di interesse, Museo civico, campo da golf, rifiuti in centro storico, rapporto con Etra: la critica a 360° di B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento sui primi 100 giorni dell'Amministrazione Poletto
Pubblicato il 14-09-2014
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Sui primi tre mesi nella nuova Amministrazione comunale di Bassano del Grappa abbiamo già detto la nostra con un nostro precedente editoriale.
Ora, sull'argomento, interviene anche il gruppo B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento, in corsa alle ultime elezioni amministrative, il cui portavoce ed ex candidato sindaco Nicola Canilli rileva una serie di critiche all'operato del governo e della maggioranza cittadina racchiuse in “cinque questioni ritenute negative”: dalle cariche e nomine e dai presunti conflitti di interesse alla gestione della cultura, e da alcuni temi urbanistici alla gestione dei rifiuti in centro storico.
Considerazioni affidate ad un comunicato stampa trasmesso in redazione, che pubblichiamo di seguito:

Foto: archivio Bassanonet
COMUNICATO
B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento porta all’attenzione cinque questioni che riteniamo negative nell’operato dell'Amministrazione nei suoi primi cento giorni.
1) Le ripetute doppie cariche assegnate, con possibili incompatibilità tra esse, è l’esempio di un PD “pigliatutto” non aperto alle minoranze. Di tutti i conflitti d’intesse il maggiore però riguarda l’assessore Cunico, che lavora presso l’impresa di suo padre, pagata dal Comune di Bassano per il marketing territoriale del progetto AQuAS1. Cunico padre - assieme a Vallotto e Astuni - da privato ora concorre a proporre una strategia di marketing chiamata “Territori del Brenta”, basata su tre priorità: ciclabile del Brenta, polo museale e rete di mobilità dolce (progetto AQuAS1). Cunico padre e figlio affrontano il completamento della ciclabile del Brenta riprendendo e rimarcando gli stessi concetti, dando già basi per ritenere che Cunico figlio in Giunta sarà propenso ad avallare lo stanziamento di fondi pubblici per progetti che da iniziativa privata anche di suo padre evolveranno in partenariati col pubblico. Tale conflitto d’interessi sarà ancor più accentuato sul progetto AQuAS1. Una amministrazione che si definisce “alla luce del sole” non può portarsi tali pesanti ombre sulle scelte di marketing economico e territoriale che prenderà da qui al 2018.
2) L’esposizione di diciotto capolavori grafici di Michelangelo al Museo civico di Bassano è terminata e, a causa di una palesemente inadeguata campagna informativa e pubblicitaria, questa estate si è persa l’ennesima importante occasione di marketing turistico-culturale per il Museo appena rinnovato e per tutta Bassano. Ciò ancor più alla luce del costante passivo prodotto dal Museo. Inoltre ci chiediamo se vi sia stato un anomalo maggiore stanziamento di fondi a ridosso della campagna elettorale quando Bassano risultava particolarmente curata, a cui è seguita una maggior incuria nel periodo turistico, con marciapiedi del centro tutt’oggi lasciati al degrado di erba alta.
3) L’assessore Munari sulla verifica tecnica degli alberi ha palesato da parte sua una spiacevole carenza di controllo sull’affido degli incarichi esterni, dando così pure l’impressione di limitarsi a ratificare decisioni prese da altri. Sulla vicenda del campo pratica a Col Boschetto invece affermò che la convenzione ormai era già stata accordata, omettendo di considerare che esiste per legge l’autotutela decisoria, cioè il potere di riesaminare, senza l’intervento del giudice, i propri atti sul piano della legittimità, al fine di confermarli, modificarli o annullarli. A febbraio gli allora consiglieri Poletto e Bruno Bernardi votarono contrari e Gianpaolo Bordignon della civica Bassano per Tutti è il portavoce locale di Legambiente, che sul caso in questione ha fatto ricorso al Tar Veneto sulla base della presunta violazione di vincoli paesaggistici, architettonici, idrogeologici e ambientali. Se quindi ora non si procede con l’autotutela decisoria, da parte nostra finiamo per guardare al PD, che a febbraio in Consiglio comunale non si espresse né in fase di dibattito né in fase di dichiarazione di voto, col gruppo spaccato e gli allora consiglieri Bertoncello, Cavalli e Merlo che votarono a favore. Ora Paola Bertoncello è Vicepresidente ed Elisa Cavalli capogruppo. Ombre della passata amministrazione stanno caratterizzando la nuova che, volendo, qualcosa potrebbe fare, in primis per coerenza col voto contrario che Poletto, Bruno Bernardi, Reginato e Borsato espressero.
4) Il Vice Sindaco Roberto Campagnolo del PD anche sulla riorganizzazione dei rifiuti in centro storico da l’impressione che, abitando da poco a Bassano, non conosca ancora adeguatamente la città. Per quanto ne dica a parole, nei fatti non vi sono molti posti alternativi o migliori per i bidoni di secco e vetro, a meno di toglierli da diverse vie, rendendo conseguentemente più scomode le operazioni, specie per gli anziani. Invece si provveda a posizionarne di più o, se ritenuti esteticamente brutti, si renda più frequente la raccolta, affinché non si formino mucchi di scovazze a lato dei bidoni, come spesso ora accade a discapito di igiene e decoro. Analogamente Campagnolo eviti di creare disagi ai residenti con l’anticipo degli orari di raccolta e conseguentemente di esposizione dei rifiuti. Se i sacchetti restano in strada anche fino a mezzogiorno non è certo colpa dei residenti, ma del servizio di raccolta di Etra. Quindi non si complichi sempre la vita ai cittadini, ma si spinga affinché Etra renda più efficiente il servizio.
A riguardo di un non corretto rapporto tra l’Amministrazione comunale e la multiutility a totale proprietà pubblica, chiarezza sulla cronistoria della discarica di Campodarsego non la si raggiunge con un volantino recapitatoci a casa da Etra (spendendo quindi soldi nostri), ma è compito dei Comuni soci, in primis Bassano, vigilare e infatti il Consiglio di sorveglianza di Etra è formato proprio da rappresentanti delle Amministrazioni comunali ed era da loro che aspettavamo si vigilasse sulla vicenda e si relazionasse ai cittadini.
5) Su nomine e operato, dati i numeri schiaccianti in Consiglio comunale, l’Amministrazione appare conseguentemente vincolata da posizioni e scelte del PD. Poletto potrà anche aderire a “Mayors for Peace” ma, oltre alla breve immagine mediatica, tale azione di spinta sul Governo muore sul nascere se contemporaneamente il PD in città non si espone in eventi quali “in bici per la pace” o “iniziativa pubblica per la PACE”. Meglio non sollecitare Renzi su un tema, quale la questione mediorientale, dove alterna lunghi silenzi a posizioni assai discutibili? Non vorremmo che leader e sigle fungessero da traino per le tornate elettorali, ma poi quando prendono decisioni sbagliate su temi pregnanti sia a carattere nazionale che territoriale, per esempio il Tribunale, non vi sia adeguata volontà di battere con forza i pugni sul tavolo a Roma, a favore del territorio ma col rischio di perdere qualche poltrona che le segreterie partitiche possono garantire anche senza passare per le preferenze espresse dai cittadini.
Nicola Canilli - portavoce progetto B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento
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