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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Prima il Nord
Valdastico Nord: il M5S di Rosà e di Sandrigo e il sen. M5S Cappelletti attaccano la leghista Manuela Lanzarin per le soddisfatte dichiarazioni rilasciate alla stampa. “Da sindaco e onorevole non è riuscita neppure a iniziare la bretella Ovest”
Pubblicato il 05-08-2014
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“Bollino nero” sulle autostrade del Nordest. E non per l'esodo di agosto, ma per le polemiche a distanza che stanno prendendo corpo in materia di infrastrutture stradali da costruire o da completare.
Nuova Valsugana a parte (ce ne occupiamo ampiamente nell'articolo precedente) è la Valdastico Nord - a cui il destino della Valsugana è comunque direttamente legato - a gettare benzina sul fuoco del dibattito politico, e non solo in Trentino dove il prolungamento a nord della A31 trova uno storico e compatto fronte di opposizione.
E ora che il completamento della Valdastico da Piovene Rocchette a Besenello è inserito tra le opere prioritarie del Decreto “Sblocca Italia” varato dal governo Renzi, si accavallano le dichiarazioni e le prese di posizione.

L'ex deputata della Lega Nord ed ex sindaco di Rosà Manuela Lanzarin (foto: archivio Bassanonet)
Per quanto riguarda il nostro territorio, si segnala un intervento del Movimento 5 Stelle di Rosà e di Sandrigo, che assieme al senatore vicentino del M5S Enrico Cappelletti sferrano un attacco nei confronti dell'ex sindaco e attuale vice sindaco di Rosà ed ex deputata della Lega Nord Manuela Lanzarin.
Cosa c'entra l'esponente del Carroccio con la questione Valdastico Nord?
C'entra eccome: da parlamentare, nel ruolo di componente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera, aveva seguito da vicino l'iter del progetto senza mai nascondere la propria posizione favorevole al completamento a nord della A31.
“Con la ratifica di questa mattina da parte del CIPE, la Valdastico Nord ha compiuto un ulteriore importante passo verso lo sbocco a nord” - commentava la Lanzarin, ormai ex onorevole, nel 2013 a seguito dell'approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica del 1° lotto della Valdastico Nord, ovvero del tratto in territorio vicentino.
“Certo - affermava ancora l'esponente della Lega - rimane ancora ferma la posizione trentina che prosegue nel suo ostinato ostruzionismo.
È sempre più necessario però che si ravvedano perché dopo decenni buttati, mai come in questi tempi, con la scarsità di infrastrutture ed un’economia rallentata dalla crisi economica, è doveroso investire in opere pubbliche che possono così contribuire a stimolare il settore con nuove opportunità di sviluppo. Il CIPE ha dato ragione al Veneto che sta dimostrando di non stare certo con le mani in mano ma vuole proseguire deciso nel concretizzare l’opera come ha dimostrato con il tratto aperto a sud ed i restanti cantieri che proseguono spediti.”
Una posizione ribadita in dichiarazioni rilasciate ieri a un quotidiano locale dalla medesima Lanzarin, che ha espresso “soddisfazione per la decisione del governo di sbloccare i fondi per la Valdastico Nord”.
Affermazioni che hanno dato la stura alla replica dei due Meetup e del parlamentare del Movimento 5 Stelle, affidata a un comunicato stampa trasmesso in redazione che pubblichiamo di seguito:
COMUNICATO
Valdastico Nord: “Viva e vibrante soddisfazione”!
Apprendiamo dalla stampa della viva e vibrante soddisfazione espressa dall’ex onorevole Manuela Lanzarin per il traguardo raggiunto. Di che cosa si tratterebbe? Forse della nuova uscita a Lastebasse della ex PiRuBi? Macchè. La soddisfazione è derivata dalla decisione del governo di sbloccare i fondi per la Valdastico Nord attraverso il cosiddetto provvedimento “Sblocca Italia”, che cerca di liberare finanziamenti per le opere pubbliche più importanti.
Ora già sappiamo che se lo “Sblocca Italia” sarà uguale al tanto pubblicizzato “Sblocca debiti della Pubblica Amministrazione” annunciato dal governo Letta e poi RI-annunciato dal governo Renzi (si sono visti più annunci che soldi!), non si capisce da dove derivi la soddisfazione dell’ex onorevole Lanzarin.
Che poi i Trentini siano contrari è, evidentemente, un dettaglio insignificante per la pasionaria in salsa verde padana. “Spezzeremo le reni ai…trentini”, il tutto con “viva e vibrante soddisfazione”.
Ci perdonerà l’on. Lanzarin, ma le ricordiamo che dopo 10 anni da Sindaco di Rosà e altri cinque da onorevole, non è riuscita neppure a iniziare la bretella Ovest (appena 10 km) che da Bassano del Grappa doveva portare a Cittadella… e sì che non c’erano né trafori né montagne da perforare, né “simil-crucchi” trentini ostinatamente contrari! Inoltre due lustri fa Ella ci aveva annunciato, sempre con viva e vibrante soddisfazione, che la bretella Ovest sarebbe stata fatta. Ebbene, son bastati i no di due sindaci (Tezze sul Brenta e Fontaniva) e la cosa si è impantanata.
“Credo che anche dal punto di vista turistico ed economico il Trentino abbia interesse al completamento della Valdastico nord” afferma la Lanzarin, quindi anche i trentini dovrebbero accoglierla con soddisfazione ed invece non si spiega questa cecità trentina: o forse si spiega benissimo!
Si spiega con i “motivi ambientali”: i testardi trentini spiegano che il
sito individuato per l'inizio della galleria è stato dichiarato dai geologi “zona di frana” a grave rischio di dissesto idro-geologico. La Regione Trentino, poi, preferisce addirittura incentivare il trasporto su rotaia e non congestionare l'area di Trento, che sarebbe già sufficientemente servita ampliando eventualmente la SS Valsugana. I trentini fanno un discorso serio di politica territoriale. Per i Veneti si tratta evidentemente di idioma sconosciuto.
Si spiega con il caso “Mose”: opere pubbliche che servono solo a spartirsi tangenti tra politici; o con i casi Ospedale di Mestre e Santorso megacostruzioni che ingrassano sempre i soliti e qui sì che son soddisfazioni: per i politici ed i pochi imprenditori… corrotti e corruttori che si spartiscono la torta !
Sono impresse nella mente di parecchi Veneti le recenti alluvioni che hanno causato ingenti danni e purtroppo anche vittime.
Possibile si continui a pensare sempre nella vecchia maniera? Costruiamo, cementifichiamo, asfaltiamo poi, caso mai, chiederemo lo “stato di calamità naturale” magari chiamando i temporali “Bombe d’acqua”!
Tanto le frane sulle montagne, gli allagamenti nelle pianure saranno motivo, sempre per gli stessi, per lucrare sulle disgrazie altrui. Basterebbe solo ricordare, alla pluri-soddisfatta Lanzarin, il problema frane causato dalla Variante di valico, il tracciato bis dell’autostrada del Sole sull’appennino tosco-emiliano, tra Barberino del Mugello e Sasso Marconi: tunnel da 1 miliardo di euro che si sta sbriciolando , con interi paesi come Ripoli di Sotto e Santa Maria Maddalena, che stanno letteralmente scivolando a valle!
Si spiega con il fatto che l’opera è un esigenza più elettorale che reale: la vuole solo l’ex Presidente della Provincia Attilio Schneck, leghista pure lui come la Lanzarin, commissario della provincia di Vicenza confermato alla guida di A4 Holding società che ha interesse economico a continuare ad incassare le provvigioni derivanti dalle concessioni autostradali
Che soddisfazione sarà per noi quando ci libereremo da questi personaggi, dilettanti allo sbaraglio, che di opere pubbliche conoscono solo l’effetto elettoralistico che ne deriva! Sempre con “viva e vibrante” soddisfazione… Loro! Non nostra!
M5S Rosà
M5S Sandrigo
Sen. Cappelletti, M5S
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