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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Atti, non parole

Il presidente dell'Osservatorio di governo Val di Susa indagato per aver negato i documenti sulla tratta ad Alta Velocità. Celotto (M5S) coglie la palla al balzo e accusa le “reticenze all'accesso agli atti della SPV” del Commissario Vernizzi

Pubblicato il 05-12-2013
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La notizia, riportata dal Correre della Sera, è questa: il presidente dell'Osservatorio governativo della Valle di Susa Mario Virano è indagato dalla Procura di Roma per aver negato la documentazione sulla tratta ad Alta Velocità al consigliere comunale di Condove (To) Alberto Veggio, vicino ai movimenti No Tav, che lo ha denunciato per omissione di atti di ufficio.
Virano, come riferisce il quotidiano nazionale, è stato quindi iscritto nel registro degli indagati dal pubblico ministero Maria Cordova “perché quale presidente dell'Osservatorio Valle Susa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, indebitamente rifiutava un atto del proprio ufficio”.
Musica per le orecchie di Francesco Celotto, portavoce del Movimento 5 Stelle del Grappa, che prende spunto dalla notizia di cui sopra per “trasferire” l'argomento in sede locale, tracciando un parallelo con l'iter progettuale della Superstrada Pedemontana Veneta.

Foto: archivio Bassanonet

Come noto, una delle questioni più ricorrenti nel dibattito sull'infrastruttura è l'atteggiamento del Commissario straordinario per la SPV Silvano Vernizzi che ha negato fino ad oggi a chiunque li avesse richiesti, compresi anche alcuni parlamentari del M5S, il Contratto e la Convenzione economico-finanziaria della SPV siglati tra il Commissario di governo e la S.I.S., società concessionaria per la realizzazione e la gestione della superstrada a pedaggio.
E questo perché - come già in passato più volte ribadito dall'ing.Vernizzi incontrando i vari comitati - si tratta di un “atto pattizio” tra il Commissario e la Concessionaria, che in base alle leggi che regolano la materia può fare causa al Commissario medesimo in caso di divulgazione pubblica della Convenzione.
Al punto che neppure la società Pedemontana Veneta, concorrente della S.I.S., riuscì ad ottenere - in sede di ricorso al Tar del Lazio - la visione del Contratto e della Convenzione della SPV, col consenso negatole dallo stesso Tribunale Amministrativo Regionale.
Celotto - da sempre uno dei più convinti sostenitori della necessità di accedere alle carte della Pedemontana - tuttavia non molla l'osso: e prendendo a pretesto il precedente giudiziario scaturito nell'ambito della Tav in Val di Susa ha diffuso un comunicato alla stampa, che riportiamo di seguito:

COMUNICATO

Veniamo informati dal Corsera del 4 dicembre a pagina 25 del fascicolo aperto dalla procura di Roma a carico di Mario Virano, il presidente dell'Osservatorio sul Tav, nonché tra i dominus del medesimo progetto. A Virano, che mutatis mutandis è l'alter ego del commissario alla Spv Silvano Vernizzi, i magistrati contestano di non avere fornito ai richiedenti una serie di documenti che per legge sarebbero dovute essere consegnate. Alcuni parlamentari del M5S hanno attaccato Virano. Il portale italiaincrisi.it riporta infatti il duro j'accuse del senatore a cinque Stelle Marco Scibona il quale giustamente ha messo l'architetto Virano sulla graticola.

Ora pur da una prospettiva diversa chi scrive (ma non vanno dimenticate le istanze del Covepa e quelle dei parlamentari veneti del M5S) alcuni mesi fa ha provveduto a segnalare le reticenze di Vernizzi in materia di accesso agli atti in relazione alla Spv. Sullo stesso terreno si è speso recentemente anche il deputato di Sel Alessandro Zan.

Questa concomitanza di eventi dovrebbe spingere i magistrati veneziani a considerare con la massima attenzione gli esposti che da più parti sono stati indirizzati in procura proprio in relazione agli addebiti evidenziati a carico di Vernizzi. Confidando che a breve i parlamentari veneti metteranno in campo le dovute azioni nei confronti dei togati lagunari, sarebbe bene che questi ultimi valutassero con dovizia di dettaglio quanto accaduto a Roma; se non lo hanno fatto siamo sempre disposti a regalare loro una copia del Corriere della Sera.
Ad ogni buon conto il comprensorio bassanese e quello del Grappa saranno pesantemente interessati dal progetto della Pedemontana Veneta. E pensare che i progetti vadano avanti senza la benché minima trasparenza, a partire dal contratto di convenzione tra commissario e concessionario, è grave prima che offensivo.

Francesco Celotto
Movimento 5 Stelle Del Grappa

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