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Alessandro TichAlessandro Tich
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Bassano “segreta”

I consiglieri di Bassano ConGiunta attaccano la decisione di discutere a porte chiuse in consiglio comunale la relazione dei commissari sugli oneri di urbanizzazione. “Non possiamo avvalorare questo modo di intendere la trasparenza ai cittadini"

Pubblicato il 03-06-2013
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Oneri di urbanizzazione e di costruzione e onori della cronaca.
La vicenda delle somme dovute al Comune, non riscosse e successivamente recuperate dall'Amministrazione comunale - dopo lo scoppio del bubbone, nel dicembre 2011 - nel comparto delle pratiche urbanistiche continua ad animare il clima all’interno del Palazzo.
Delle conclusioni dell’indagine della apposita Commissione speciale (composta da nove consiglieri comunali, in rappresentanza di tutti i gruppi consiliari) abbiamo ampiamente riferito in un precedente articolo.

Il capogruppo di Bassano ConGiunta, Stefano Giunta (foto: archivio Bassanonet)

L’ammanco complessivo di oltre 2 milioni e 200mila euro, secondo i rilievi dei commissari, è imputabile ad errori di calcolo riconducibili a un non corretto utilizzo del software in dotazione per alcuni anni all’Ufficio Urbanistica del Comune, a un deficit di controllo da parte del dirigente o dei dirigenti dell’area urbanistica nel periodo considerato e a una errata interpretazione di alcune normative in materia di standard pubblici, in particolar modo riferite ai parcheggi degli immobili della grande distribuzione commerciale.
Sarà ora la Corte dei Conti, che ha autonomamente aperto un fascicolo di inchiesta sui fatti accaduti, a stabilire se ci sia stato reato erariale ai danni del Comune e gli eventuali responsabili materiali.
In questa fase del dopo-presentazione dei dati e delle osservazioni contenute nella relazione dei commissari, lo strascico della questione è squisitamente politico.
A tornare sull’argomento, infatti, è il gruppo consiliare di Bassano ConGiunta, che in occasione della seduta a porte chiuse dell’ultimo consiglio comunale di giovedì scorso - dedicata appunto alla discussione sui risultati del lavoro della Commissione speciale di indagine sugli oneri mancanti alle casse comunali - ha deciso di uscire dall’aula consiliare, in dissenso con la procedura attuata dal consiglio a norma di regolamento comunale, ovvero quella di trattare il delicato argomento in forma secretata e non accessibile al pubblico.
Una decisione - quella del gruppo consiliare di maggioranza, di cui è capogruppo Stefano Giunta - che il presidente della Commissione Riccardo Poletto, parlando a titolo personale nel corso della conferenza stampa convocata venerdì scorso dai commissari, aveva definito “una reazione grave e smisurata” e “una mancanza di rispetto” nei confronti del lavoro della Commissione stessa.
E’ di oggi la replica del gruppo Bassano ConGiunta, affidata ad un comunicato stampa trasmesso in redazione, che pubblichiamo di seguito:

COMUNICATO

"Gesto grave e smisurato" la scelta di uscire dall'aula?

Troviamo ben più grave aver discusso 40 minuti, a porte già chiuse, sull'opportunità di "censurare" la discussione eliminando non solo la registrazione elettronica della discussione, ma anche la verbalizzazione scritta della stessa.
A tutto questo noi consiglieri di Bassano ConGiunta abbiamo reagito prima chiedendo che la seduta fosse registrata, ancorché non diffusa in rete in quanto atto secretato, e poi alle insistenze nel non volere "lasciare traccia" di quanto detto, abbiamo lasciato l'aula.
Non possiamo infatti avvalorare questo modo di intendere la trasparenza ai cittadini partecipando ad una seduta il cui contenuto non sarebbe stato più accessibile nemmeno in futuro!

Il fatto che il consigliere Schirato (rappresentante di Bassano ConGiunta nella commissione d'indagine) sia rimasto in aula per collaborare all'illustrazione dei risultati finali, dimostra che il nostro gruppo consiliare non era contrario alla diffusione di questi risultati ma alle modalità con le quali ciò è avvenuto!
Ricordiamo infatti che, ben prima della commissione d'indagine (secretata e non aperta al pubblico), Bassano ConGiunta aveva chiesto l’istituzione di una commissione consiliare dedicata a verificare quanto accaduto e a spiegarlo ai cittadini bassanesi, i quali in ogni momento avrebbero potuto accedervi, evitando l’approccio da “caccia alle streghe” tipico di una commissione di indagine ed il mistero che ha infine avvolto questo tavolo.

Nel sito internet del Comune di Bassano alla voce “Consiglio comunale” si legge:
il Consiglio Comunale è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo. Il suo ruolo è fondamentale per la comunità”.

Come è pensabile, allora, tenere all’oscuro la comunità bassanese in merito ai risultati di una Commissione che ha indagato sui mancati introiti milionari di alcune pratiche urbanistiche?
Forse si ritiene che una conferenza stampa, tenuta il giorno dopo illustrando solo il documento di sintesi della Commissione, possa esaurire la doverosa discussione che i rappresentanti eletti dai cittadini avrebbero dovuto svolgere nella sede deputata, cioè il Consiglio Comunale?

Contrariamente a quanto prescritto dal Regolamento del Consiglio Comunale, una settimana prima della seduta del 30 maggio era stata consegnata ai Consiglieri tutta la documentazione sviluppata dalla Commissione, compresi “i risultati delle audizioni e ogni altra acquisizione istruttoria” che, a rigore, avrebbero potuto essere resi noti solo dopo la presentazione della relazione al Consiglio.
Perché allora non si è voluto “lasciare traccia” della discussione prevista in aula?
Perché si è voluto limitare l’azione di controllo politico-amministrativo dei consiglieri comunali?
Forse c’è qualcuno che teme vengano resi noti tutti i risultati a cui è giunta la commissione di indagine, fortemente voluta - per motivi diversi - da una parte della maggioranza e della minoranza?

Gruppo consiliare
Bassano ConGiunta

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