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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Il "Tich" nervoso

Il Partito del “Vota e Vinci”

L'ultima dal web: nasce il Partito Lotteria. Ci si iscrive e si vince per sorteggio (così promettono) una candidatura a parlamentare...

Pubblicato il 04-01-2013
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Prima di aspirare a diventare una Repubblica delle Banane, siamo innanzitutto la Repubblica del Win for Life. O del Maxi Miliardario, Superenalotto, slot machine, Turista per sempre: fate voi.
Ed è così che, con l'avvicinarsi delle elezioni politiche, un gruppo di intraprendenti buontemponi ha inventato il Partito Lotteria, “primo progetto Open Casta della politica italiana”: che ha un proprio sito web (partitolotteria.org/), un proprio regolamento e persino un inno, con tanto di videoclip. E un motto che riscrive l'inno di Mameli: “Siam pronti alla sorte!".
Il regolamento è molto semplice: ci si potrà iscrivere al “Partito della fortuna” con un solo “clic” (c'è anche uno spazio per una libera sottoscrizione), si sceglie la categoria in cui concorrere (“Deputati” o “Senatori”, in base all'età) e si partecipa quindi...all'estrazione.

Già, perché il presunto premio promesso ai sottoscrittori dell'iniziativa consisterebbe nella vincita a sorteggio dello stipendio e dei benefit dei parlamentari, tramite un'altrettanto presunta candidatura al parlamento: “Ogni candidato eletto alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica nelle liste del Partito Lotteria riceve la totalità del premio (stima media 13.000 euro mensili, fino a fine legislatura) oltre a tutti i vantaggi esclusivi previsti dalle leggi in vigore”. E cioè diaria, rimborso spese, trasporti gratis, spese telefoniche, assegno di fine mandato e quant'altro.
Si tratta, a prima vista, di una provocazione. Ma il Partito Lotteria è online da poche ore e sta già facendo il giro del web. A segnalarcene l'esistenza è stato un nostro utente di Marostica. “Roba da non credere!”, commenta il nostro lettore nell'email trasmessa in redazione. Ma ormai, in questa Italia da operetta mediatica, non c'è più limite all'incredibile.
E il “manifesto politico” del Partito Lotteria (slogan elettorale: “Vota e Vinci”) ce lo conferma: “Il Partito Lotteria crede che il metodo dell’estrazione casuale sia l’unico in grado di garantire la migliore rappresentanza statistica e politica della popolazione in quanto non suscettibile alle distorsioni proprie della democrazia elettiva.” Da qui la mission della nuova pseudo-formazione virtuale che “nasce per migliorare la condizione economica dei propri eletti scelti in modo trasparente attraverso la tecnica del sorteggio”. Il tutto ispirato “ai valori politici della demarchia”: “Il governo del Paese deve essere garantito da cittadini estratti a sorte nel solco della tradizione democratica ateniese di Clistene e della Repubblica Marinara di Venezia.”
E il “programma”? In realtà è un non-programma: “L’obiettivo del Partito Lotteria è quello di garantire l’imparzialità assoluta degli organi di rappresentanza politica attraverso la scelta su base stocastica dei propri eletti. Ogni rappresentante del Partito Lotteria è libero di perseguire le proprie finalità personali e politiche senza alcun vincolo verso il partito e verso gli altri eletti.”
Non tutti, però, possono aspirare all'estrazione: possono infatti partecipare solo i cittadini italiani che il 24 febbraio 2013, data delle elezioni, “avranno compiuto il 25° anno di età per la categoria Deputati e il 40° anno di età per la categoria Senatori”.
Non possono inoltre partecipare “coloro che abbiano un reddito dichiarato nel 2011 superiore a 35.000 euro e tutti coloro che non rispondano ai requisiti di eleggibilità passiva previsti dalla legge per la competizione elettorale.”
Chi ha avuto guai con la giustizia, insomma, è escluso dal sorteggio. E questo perché, sempre secondo i dettami del partito del “Vota e Vinci”, la dea bendata può garantire elezioni più eque rispetto alla situazione attuale, dato che “oltre il 10% degli onorevoli risulta indagato”.
E' solo un gioco? Leggendo il regolamento, sembrerebbe di no: il 10 gennaio si faranno le estrazioni con procedimento elettronico (una per ciascuna delle 20 circoscrizioni elettorali del Senato e delle 27 circoscrizioni della Camera), e un ulteriore sorteggio designerà il “Capo della forza politica”.
Dopo la verifica della idoneità dei candidati, il 14 gennaio saranno formate le liste secondo l'ordine di estrazione. Si procederà quindi, entro il 20 gennaio, alla raccolta delle firme: e il 21, secondo i termini di legge, “le liste che avranno raccolto un numero sufficiente di firme a sostegno saranno regolarmente presentate presso gli uffici competenti”.
“Il Partito Lotteria - è ancora un passo del regolamento - si impegna a sostenere l’elezione di tutti i candidati nelle proprie liste elettorali attraverso il proprio sito web e tutti gli strumenti a propria disposizione. Ciascun candidato è responsabile per le spese della propria campagna elettorale.”
E il “Capo della forza politica”? “Si impegna a utilizzare tutti gli spazi dei messaggi politici autogestiti della RAI e a presenziare a tutte le tribune politiche sulle tv nazionali. In tali ambiti il “Capo della Forza Politica” non ha alcun vincolo nella presentazione delle proprie idee.”
Non è dato sapere se i promotori delle fantasiose “Primarie ad estrazione” sono intenzionati a fare tutte queste cose veramente: ma tant'è.
Segnaliamo questa cosa del Partito Lotteria per quello che è: una goliardica e sconcertante espressione dei tempi che stiamo vivendo, in un Paese che stenta ancora a ritrovare la bussola. E il vero dramma è che molte persone la prenderanno sul serio.

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