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Redazione
Bassanonet.it
La vita senza un salario
Riflessione sul lavoro, la libertà e l'energia che muove le nostre azioni
Pubblicato il 22-03-2012
Visto 3.594 volte
La sinfonia della vita scuola+università+lavoro che si impara crescendo non pare essere composta da note molto creative e diverse tra di loro. Pare che questa sia la formula da seguire per vivere. Eppure lo sappiamo che ci sono altre vie ed altre possibilità. Sono molte le persone che sanno cosa studiare e che amano il lavoro che fanno. Sono molti coloro che lavorano con impegno e motivazione per un ideale e per un obiettivo che va al di là del salario. Eppure queste “molte” persone sono ancora molto poche nei confronti della maggioranza. La maggior parte della gente infatti non lavora per un obiettivo o per un ideale ma lavora per un salario. E quando si lavora per un salario che si ottiene facendo qualcosa che non é veramente nei nostri interessi e che non ci appassiona finiamo per non dare il meglio di noi. Una vecchia frase che é nella nostra cultura dice “il lavoro nobilita l’uomo” e mi sento di essere d’accordo con questo quando il lavoro é la messa in pratica delle nostre passioni, delle nostre credenze e delle nostre conoscenze. Il lavoro invece che si fa per il semplice raggiungimento del salario non puo’ nobilitare l’uomo, al contrario, lo puo’ debilitare. Ora non voglio mancare di rispetto a tutti coloro che sudano per guadagnarsi il pane per crescere delle famiglie sane e serene ma é anche a costoro che mi rivolgo. Il lavoro volto al raggiungimento di un salario ci allontana dalla nostra ricerca personale, ci distoglie dalle nostre passioni e uccide quell’aspetto ludico e bambinesco che é in ognuno di noi e che é la chiave del nostro divertimento e del nostro spirito di ricerca. Ho ventotto anni e non ho un salario da sette anni. Da 19 a 21 anni ho lavorato per una fabbrica di caldaie. Lavoravo dalle 40 alle 46 ore settimanali, talvolta facevo i turni e cominciavo alle 5 del mattino. Anche dopo i 21 anni ho continuato a lavoricchiare per qualche piccolo salario ma solo in maniera occasionale. Eppure in questi sette anni di vita senza salario sono riuscito a fare un tal numero di cose che non mi sarei mai aspettato. Ho potuto imparare lingue e visitare paesi, conoscere persone di tutti i tipi e conoscere un tipo di cultura che nella sinfonia scuola+università+lavoro non avevo mai sentito rieccheggiare: condivisione. Grazie a questa parola magica ho dormito a casa di migliaia di persone in oltre trenta paesi diversi. Grazie a questa parola magica ho viaggiato in autostop ovunque, per oltre ventimila chilometri sommando i vari viaggi. Avendo tempo a disposizione da utilizzare in maniera creativa posso ogni giorno osservare la realtà da un punto di vista indipendente. Posso guardare il mondo e decidere se sono felice oppure no di quello che osservo. Posso dire di no a tutto quello in cui non credo. Non sono in conflitto di interesse con nessuno. Ogni giorno devo preoccuparmi di trovare il modo di mangiare e di dormire ma questa ricerca delle cose basiche mi permette di sentire la vita per quello che é davvero, una scambio di energia, una serie di connessioni continue, un insieme di incontri, sfide, ricerche, delusioni, soddisfazioni, abbracci, strette di mano e sorrisi. Rifiutando di correre dietro ad un salario sono riuscito fino ad oggi a correre dietro ai miei interessi. Rifiutando lo stile di vita standard dell’umanità di oggi e cercando uno stile di vita che fosse su misura con il mio continuo a guardare la realtà con gli occhi di un bambino e ad innamorarmi ad ogni angolo. Continuo a conoscere la gioia e la sofferenza trovando giovamento da entrambe. Credo che la libertà che ho assaporato e conquistato in questi anni sia accessibile a tutti quanti. In fondo trovare un piatto per mangiare e un luogo dove dormire ogni giorno é un’impresa che ci lascia anche molto altro tempo a disposizione per fare le cose che ci piacciono e le cose in cui crediamo. In fondo essere padroni del nostro tempo è la più grande di tutte le libertà. Credo che questo passo sia fattibile e accessibile a tutti. Fino ad oggi a me ha dato molte soddisfazioni e continua a darmi l’impressione di ringiovanire, giorno dopo giorno, consolidando le radici di quell’albero impossibile da sradicare che é la nostra personalità.
Pubblicato originalmente su Clandestinamente: www.clandestinamente.it/2012/03/11/la-vita-senza-un-salario/
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