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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Posa plastica

Ricettività turistica e sostenibilità ambientale: l’albergatore Roberto Astuni bandisce la plastica e il suo hotel diventa “Plastic Neutral”. Attivato un blog per sensibilizzare gli ospiti e per invitare i suoi colleghi a fare altrettanto

Pubblicato il 19-04-2025
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E così Roberto Astuni, l’uomo che sussurra ai tribunali, per il suo sostegno incondizionato al Tribunale della Pedemontana, diventa anche l’uomo che sussurra alla sostenibilità ambientale.
Il noto albergatore bassanese, general manager dell’hotel Alla Corte a Sant’Eusebio, ne ha infatti pensata un’altra delle sue: ha deciso di bandire il più possibile la plastica dalla sua struttura ricettiva, che diventa così un hotel “Plastic Neutral”, che è un concetto ancora più sofisticato rispetto a quello di “Plastic Free”.
Se per caso Greta Thunberg passa da queste parti, le consigliamo di pernottare lì.

Brenda Montanari e Roberto Astuni (foto Alessandro Tich)

In altre parole, se per la questione del palazzo di giustizia Astuni si è inventato il distintivo con la scritta “Tribunale della Pedemontana, sì grazie”, qui ci troviamo invece di fronte a un perentorio “Plastica, no grazie”.
L’iniziativa è il frutto di un percorso di lunghi anni di Astuni e del suo staff nei campi del turismo lento, del mondo bike, della promozione degli itinerari tematici “outdoor” e dei prodotti a km 0: tutte attività che hanno fatto capire, come spiega l’albergatore, “quanto sia importante il sostegno alla preservazione dell’ambiente in cui viviamo e che raccontiamo ai nostri ospiti con le azioni che quotidianamente mettiamo in atto.”
Per questo ha deciso di dedicare un reparto interno per le attività di R&S (Ricerca e Sviluppo), nell’ambito del quale è emersa la consapevolezza del fatto che “le microplastiche negli alimenti e i rifiuti plastici in generale stanno diventando in grosso problema per l’ambiente” e della necessità di dare un’impronta “eco” con misure e pratiche sostenibili per ridurre il più possibile l’uso del materiale plastico.

“Il termine che abbiamo adottato è quello di “Plastic Neutral” - afferma Astuni -. Quindi l’hotel Alla Corte sarà il primo hotel “Plastic Neutral”. Questo vuol dire che neutralizzeremo tutta la plastica che non riusciremo a non comprare. Noi ricicliamo il 100% della plastica, come fanno tutti, solo che il problema non è quello di riciclare la plastica ma è quello di produrne sempre meno. Con alcuni accorgimenti, pensiamo di ridurre fino all’80% il consumo della plastica. E poi l’altro 20% lo compenseremo col sistema dei “plastic credit”.”
E con i “plastic credit”, egregi lettori, si entra in un fantastico mondo ancora sconosciuto ai più.
Ce lo presenta Brenda Montanari, capo ricevimento alla reception e componente del gruppo R&S dell’hotel Alla Corte, che segue con particolare attenzione la “plastic revolution” della struttura ricettiva.
“Non possiamo annullare completamente il consumo di plastica, perché ci sono dei materiali plastici che comunque dobbiamo continuare ad acquistare - spiega Brenda -. Però attraverso questi crediti noi andiamo ad acquistare il quantitativo di plastica che non riusciamo ad eliminare, che poi viene utilizzata, con un processo chimico di pirolisi, per produrre olio combustibile e quindi la plastica ritorna petrolio.”
“A differenza dell’attività di riciclo della plastica, che può essere riciclata da tre a massimo cinque volte a seconda della tipologia - prosegue -, questo fa sì che questa plastica venga riciclata una volta sola e quasi del tutto, perché con un chilo di plastica si fanno 750 ml di olio combustibile. E fa sì che quella plastica che noi fisicamente andremmo a riciclare con Etra venga invece tolta dal mercato da un’altra società e così non viene prodotta nuova plastica per noi.”
“Siamo “neutral” - chiarisce Brenda Montanari - perché noi andiamo ad azzerare il nostro consumo di plastica, fondamentalmente quella che siamo purtroppo costretti a riacquistare perché non abbiamo alternative, e in realtà non la andiamo più a rimettere nell’ambiente. Per cui diventiamo “neutrali” e non completamente “free”.”
Mi viene mostrato, a tal riguardo, un certificato della CSR Plastic Credit che è la società, citata prima, che “toglie dal mercato” la plastica da riciclare in altra plastica per trasformarla in olio combustibile.
Nel certificato si attesta che l’hotel Alla Corte ha prodotto 1.000 “plastic credit”, pari a 100 chili di rifiuti di plastica che sono stati “rimossi completamente dall’ambiente”.
Argomento complicato, ma affascinante.

Una cosa è però un certificato di “plastic credit” e un’altra è invece una certificazione di qualità che attesti l’idoneità della struttura alberghiera alle buone pratiche di neutralizzazione della plastica.
“La nostra analisi è stata quella di ricercare subito se ci fosse una certificazione che potesse fare al caso nostro e abbiamo visto che non esiste una certificazione ufficiale specifica per la plastica - riferisce Roberto Astuni -. Abbiamo però visto che su base volontaria si può fare qualcosa. Quindi noi stiamo mettendo a punto un protocollo, che sarà sempre in itinere perché potrà subire ovviamente modifiche in ogni momento, per far sì che il nostro hotel possa ridurre il consumo e l’acquisto della plastica.”
“La prima cosa che abbiamo fatto, molto semplice e se vogliamo anche banale, è stata quella di sostituire nelle camere le bottigliette d’acqua di plastica di cortesia con un distributore d’acqua gratuito ai piani dell’hotel, che il cliente può utilizzare con un bicchiere di carta in bustina biodegradabile che si trova in camera - continua -. Ma non solo: abbiamo tolto tutta la plastica dai finger food nelle colazioni, sostituita con la ceramica. Stiamo quindi redigendo questo protocollo per trovare quali sono tutti i punti di intervento dove si possa “non comprare” plastica, che è il nostro primo obiettivo.”
Ma, come dice il saggio, l’importante non è solo saper fare ma anche far sapere.

Per questo Astuni ha attivato il blog “Addio Plastica, Benvenuto Futuro!” che vuole essere “il diario di un percorso” e “uno spazio dove condividere idee, progressi e sfide” per sensibilizzare gli ospiti sul tema anche per invitare i suoi colleghi a “promuovere stili di vita ecosostenibili anche nel settore dell’accoglienza turistica” e a fare altrettanto.
“Questa ci sembrava un’attività che andava condivisa innanzitutto con gli ospiti dell’hotel, affinché anche loro siano consapevoli di quello che stiamo portando avanti, ma anche per coinvolgerli”, dichiara l’albergatore.
“Secondo una recente ricerca di Booking.com - interviene Brenda Montanari - c’è una tendenza dell’ospite che percepisce la propria responsabilità nel campo del cambiamento climatico ma si sta andando verso un senso di “troppa” responsabilità che esprime il fatto che dovrebbero essere i governi e i fornitori di servizi turistici a prendersi il carico maggiore. Quindi noi, attraverso queste azioni, riteniamo di togliere un po’ di peso alla responsabilità dell’ospite.”
“Quindi vogliamo intanto creare questo protocollo e cercare di condividerlo anche con i colleghi, facendoci carico di tutto, e soprattutto comunicare anche agli ospiti che noi in prima linea ci impegniamo in questo - rimarca Roberto Astuni -. In che modo? Semplicemente non compriamo più plastica. Abbiamo, ad esempio, raggiunto l’accordo la scorsa settimana col nostro fornitore di lavanderia industriale e loro ci forniranno tutta la biancheria non più imballata con i sacchi di plastica ma con una carta particolare che viene riciclata al 100%. Costa di più, però il nostro obiettivo è questo.”
“La cosa interessante - conclude - è che nel blog spiegheremo man mano lo stato di avanzamento delle azioni che stiamo facendo e tutto questo protocollo e queste azioni saranno certificate, con dei controlli periodici, da una società esterna di certificazione. Noi lo stiamo facendo, ripeto, su base volontaria. Ma questa è la strada.”

Con le procedure di neutralizzazione della plastica, dunque, non si scherza.
Lo scopo è quello di ottenere un “bollino” di Hotel Plastic Neutral puntando su una certificazione per l’appunto a base volontaria, “dedicata alle strutture ricettive e ottenibile secondo uno specifico percorso che confermi il conferimento, il trattamento e il recupero della frazione plastica dei rifiuti”.
Ma l’importante è usarne sempre di meno: dai più grandi contenitori della merce dei fornitori al più piccolo cucchiaino per il finger food, all’hotel di Sant’Eusebio la plastica pertanto non è più gradita.
L’unica concessione al materiale che si vuole eliminare è la posa plastica di Roberto Astuni e Brenda Montanari per la foto da pubblicare in questo articolo.

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