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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Il preside della Regione
Tra i possibili candidati del centrosinistra a governatore del Veneto alle prossime elezioni regionali spunta il nome di Riccardo Poletto. “Sono onoratissimo che circoli il mio nome e confermo che sono a disposizione”
Pubblicato il 10-05-2025
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A.A.A. candidato governatore del Veneto per il centrosinistra cercasi.
Le prossime elezioni regionali sono ormai dietro l’angolo, dopo il parere del Consiglio di Stato che l’altro ieri ha stabilito che la tornata elettorale nella nostra Regione dovrà svolgersi il prossimo autunno, in una finestra temporale che non dovrà andare oltre domenica 23 novembre 2025.
E se sul fronte del centrodestra la partita si gioca sul possibile successore di Papa Luca Zaia, in un ancora indefinito conclave a due tra la Lega e Fratelli d’Italia, sul fronte opposto la questione prioritaria è quella di trovare quanto prima un nome credibile, spendibile, e soprattutto condiviso, per aspirare a rovesciare i consensi dell’elettorato veneto.

Foto Alessandro Tich
La novità di oggi, comunicata in un articolo pubblicato sui quotidiani del gruppo Nord Est Multimedia (Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso), è che tra i nomi dei possibili candidati governatori per il centrosinistra spunta anche quello di Riccardo Poletto.
Esponente del mondo civico, sindaco di Bassano del Grappa dal 2014 al 2019 e consigliere di minoranza nell’era Cimatti nonché nella passata e nell’attuale amministrazione bassanese, Poletto entra quindi nel novero dei toto-candidati che ben presto, proprio per l’imminenza della tornata elettorale, dovrà trasformarsi da pronostico a investitura ufficiale.
Riccardo Poletto: su questa notizia che la vede tra i “papabili” (parola quanto mai di moda in questi giorni) alla candidatura a governatore del Veneto per il centrosinistra, cosa può dirci?
Sono onoratissimo, innanzitutto, che circoli il mio nome. Ero stato contattato alcuni giorni fa per capire se ci fosse eventualmente una mia disponibilità. Io ho detto che se il mio nome dovesse essere quello che è in grado di coagulare questa coalizione di forze politiche, di partiti e di forze civiche, nei sarei stato onorato. Quindi confermo che sono a disposizione. Di nomi a fianco al mio ce ne sono molti altri, e tutti assolutamente spendibili e di ottime persone con esperienze e competenze. Per cui vediamo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane come evolverà questo percorso di individuazione del candidato. Parallelamente c’è un percorso che forse è anche più importante, che è quello di individuazione dei temi e delle priorità su cui chiedere il voto alle venete e ai veneti tra qualche mese e anche su questo il centrosinistra ha fatto un grande lavoro di ascolto che sta proseguendo e che poi si concluderà con un programma di governo che avrà delle priorità molto chiare.
Adesso lei è il vicepreside del Liceo Brocchi. Recentemente ha vinto un concorso per diventare preside e probabilmente andrà a fare il preside da qualche parte in futuro…
Sì, è probabile che mi chiamino ad agosto.
Ecco. E allora abbiamo due binari paralleli, il Poletto preside e il Poletto potenziale candidato governatore?
Io sono una persona che ha sempre fatto politica avendo un lavoro e un lavoro che ama. Ce l’avevo prima da insegnante, mi sono messo in aspettativa dall’insegnamento e ho fatto il sindaco per cinque anni. Se diventerò preside ad agosto, nel caso in cui venissi eletto, mi metterò nuovamente in aspettativa perché sono convinto che è meglio fare una cosa alla volta e farla bene.
Facciamo finta che lei sia il candidato governatore. Riguardo alle prime possibili priorità di programma, cosa le viene in mente?
La priorità assoluta che sta emergendo dai numerosi gazebo che abbiamo fatto in giro per la Regione è la sanità. Per sanità io intendo una dimensione che deve rimanere socio sanitaria, quindi evitare quel rischio che si sta concretizzando di dividere il sociale dal sanitario. Una sanità che recuperi i livelli di un tempo, in termini di quantità e di qualità dei servizi. Quindi innanzitutto questo. Poi altri servizi alla persona, che non sono meno importanti, ma anche un nuovo modello di sviluppo. La legge sul consumo del suolo in Veneto è arrivata tardi, ancora oggi mostra molti buchi e spesso la tentazione da parte dell’economia è di investire ancora molto sul mattone, sulle costruzioni, sul cemento e sull’asfalto. Credo che il Veneto debba abbandonare questo modello per un modello più dinamico, su nuove frontiere di sviluppo economico che possano portare ricchezza e soprattutto posti di lavoro nella nostra Regione. Terzo punto, come sfondo, un Veneto molto aperto, che guardi alla sua vocazione europea e internazionale. Siamo tutti legati alle radici, siamo tutti figli della Serenissima, ci piace anche intercalare con qualche parola in dialetto, e ci mancherebbe, siamo legati alle sagre paesane ma non possiamo continuamente celebrare e autocelebrare un’immagine del Veneto che rischia di essere soltanto ancorata al passato. C’è un presente e c’è soprattutto un futuro di una Regione che deve guardare avanti e guardarsi attorno.
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