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Il mondo che si sta congelando lungo le filiere produttive non impedisce alle imprese vicentine di mettere a segno qualche buon colpo nel processo di internazionalizzazione.
È il caso per esempio della Labrenta di Breganze, realtà industriale specializzata in tappi per il segmento alimentare e delle bevande.
Nelle scorse settimane ha perfezionato l’acquisizione di Anacorks, a sua volta (iper) specializzata in tappi di sughero naturale per distillati. Un’operazione che rientra nei canoni della nuova regionalizzazione dell’economia globale spiegata, non più tardi di qualche giorno fa, dall’economista Stefano Micelli alla platea degli industriali bassanesi riunitasi a Villa Rezzonico per eleggere il nuovo presidente del raggruppamento locale.

Sito produttivo Labrenta (Breganze)
Le aziende vocate all’export e all’internazionalizzazione stanno ritarando l’ampiezza del giro del compasso in merito ad acquisizioni e ad insediamenti fisici degli stabilimenti produttivi. Si guarda alla stabilità politica e sociale delle aree geografiche di insediamento, si guarda con attenzione maggiore alla prossimità geografica (il caso della nave incagliata a Suez e dei porti chiusi in Cina ha messo tutti in grande allarme) e i posti lontanissimi nel mappamondo cominciano a mostrare troppi elementi di criticità.
Vale soprattutto per il Far East, molto meno - sembra di capire - per il continente americano. Un ragionamento di sistema che riguarda prevalentemente gli insediamenti produttivi non tutti i rapporti commerciali, perché quelli beninteso si fanno se possibile fino all’isola più sperduta dell’atollo più esotico del globo (la globalizzazione è in panchina, i fatturati devono comunque sempre crescere). Tornando al caso specifico, Labrenta ha comprato una società fondata nel 1998 a Lobão, nel nord del Portogallo, che ha chiuso il 2021 con un fatturato di circa 3 milioni di euro.
Anacorks conta oggi su due siti produttivi con 20 addetti ai quali si aggiungerà un terzo stabilimento entro l’estate, così da supportare la crescita nei mercati di Messico, Stati Uniti, Regno Unito, Sudafrica e Singapore. L’acquisizione, spiegano i vertici di Labrenta, è uno dei tasselli fondamentali per il piano di internazionalizzazione e verticalizzazione per il controllo della filiera: ad oggi lavorano a pieno regime due siti produttivi nelle Americhe (Brasile e Messico) oltre al polo produttivo di Breganze.
«Abbiamo iniziato a lavorare il sughero 51 anni fa, oggi più che mai lo riteniamo un materiale estremamente attuale e sostenibile – spiega l’Ad Gianni Tagliapietra – e pensiamo che il trend attuale porterà il sughero naturale a essere sempre più apprezzato nel settore degli spirits per i prodotti premium».
Il gruppo Labrenta, con 180 dipendenti in organico, mira a superare i 30 milioni di euro di fatturato entro la fine dell’anno, dopo l’exploit nei mercati americani ed europei del 2021, che aveva portato il gruppo vicentino a raddoppiare il fatturato rispetto all’anno precedente. Nel primo trimestre 2022 ha registrato un trend di ulteriore crescita, registrando un aumento di oltre il 60%.
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