Ultimora
15 Jul 2025 19:08
Per una foto si arrampica su costone che cede, morta 15enne
15 Jul 2025 18:36
Milano-Cortina: svelate a Venezia le medaglie olimpiche
15 Jul 2025 18:07
Da Sorrentino a Rosi, Marcello e Guadagnino verso Venezia
15 Jul 2025 15:37
Borseggi a Venezia: Brugnaro a Governo, "correttivi urgenti"
15 Jul 2025 14:20
Trapianto di fegato a Padova per un bimbo palestinese di 5 anni
15 Jul 2025 14:00
Adriatic Lng, nel primo semestre immessi 4,5 miliardi mc di gas
15 Jul 2025 21:05
Trattativa no-stop sui dazi. Trump, 'con l'Ue andrà bene'
15 Jul 2025 20:38
L'accusa dell'Ue, 'Mosca usa armi chimiche in Ucraina. Slitta l'accordo sulle nuove sanzioni
15 Jul 2025 19:55
Camion travolge un'auto ferma in galleria, tre morti
15 Jul 2025 19:52
Garlasco, Dna di ignoto 3 comparato con almeno 30 persone
15 Jul 2025 19:45
"Un boss al 41 bis può vedere una donna se è nata una relazione"
15 Jul 2025 19:38
L'Ue avverte, 'rischio di revoca del Dpcm su Unicredit'
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
A tu per tu con Ferdinando Camon
Lo scrittore ospite al Caffè dei Libri ha raccontato la sua stirpe di “pazzi di Dio”
Pubblicato il 14-09-2011
Visto 3.571 volte
Ne “La mia stirpe” la malattia del padre diviene un pre-testo per raccontare altro, il libro è attraversato da temi come la fine della civiltà delle campagne, la guerra, il senso della religiosità, il passaggio generazionale, il cerchio piccolo degli affetti familiari è il veicolo, quello su cui transita tutto l’incontro con il mondo
È vero, è così. Nel piccolo cerchio della stirpe contadina, vissuta sempre nel piccolo paese, tranne i grandi radicamenti provocati dalle guerre, raduno eserciti, governi, re, generali, dittatori e papi. La grande storia vista dalla piccola storia. Un contadino, anzi due contadini, nella casa del papa. Faccio questo perché la grande storia si spiega meglio se vien vista dal basso: sono gli umili che devono giudicare i potenti.

Ferdinando Camon (foto L. Vicenzi)
Lo scrittore è l’anello spezzato di questa catena che unisce le generazioni, chi si ferma a scrivere la vita più che a viverla non può essere considerato in continuità da chi è abituato a muoversi, a sporcarsi le mani, a fare, quello dello scrittore non è considerato un lavoro
Nella mia concezione della scrittura, la scrittura è un tradimento. Il figlio-scrittore che racconta la vita dei contadini, li rivela al lettore borghese, che appartiene alla civiltà nemica, la civiltà della borghesia e delle città. E così li tradisce. Lo scrittore non fatica, non suda, non si stanca, non si ammala, perché non lavora. Non usa la forza, le mani, le gambe. Per anni sentivo il bisogno, al termine di una giornata di scrittura, di camminare per la città con i piombi ai piedi, per affaticare il corpo. Altrimenti non avevo la sensazione di aver lavorato.
Scrivere per fare giustizia, anche per “vendicare” dice lei, dando voce alle persone e alle storie che altrimenti potrebbero restare mute è l’atto sociale di un’azione lunga, faticosa, compiuta necessariamente in solitudine
In solitudine, cioè solo con se stesso, anzi dirò di più: in lotta con se stesso, perché una parte di sé vuole scrivere, un’altra parte vuole impedirgli di scrivere. La scrittura è conflitto, cioè nevrosi. Il conflitto fa venir fuori in te una lingua che avevi ma non conoscevi. Quando scrivi, sei un altro.
Il tema dell’analfabetismo, quello vero o quello di ritorno, torna più volte nel libro, quell’alfabetiere strutturato in sequenza che si apprende a scuola si rivela utile ma imperfetto, c’è l’esigenza di riscriverlo seguendo l’impostazione della tastiera per raccordare la lingua con la realtà
In realtà ricordarsi l’alfabeto come ce l’hanno insegnato a scuola, prima alfa poi beta poi gamma eccetera, prima a poi bi poi ci eccetera, non ci aiuta più a scrivere, perché sono nate le tastiere, per le macchine da scrivere e poi per i computer. Oggi bisognerebbe imparare l’alfabeto in un altro ordine, q w e r t y eccetera. Prima o poi qualcuno ci penserà.
La stirpe è anche prodotto del sangue, dell’ereditarietà (il segnale di quelle cisti che si rinnovano nei discendenti, il ritrovare nella nipote i capelli neri e gli occhi blu della madre, sanciscono un riconoscimento che va al di là del legame affettivo): cosa c’è che dà sollievo in questo?
L’intuizione che tu non morirai. Vivrai nei tuoi figli. Sono nati, cioè sei rinato. Esisterai anche quando non esisterai. Sei immortale.
Le lettere dei due “morosi” scritte sulle pagine dell’atlante rappresentano l’incontro con la ragione della propria esistenza, se la madre non avesse risposto al padre, se non gli avesse concesso di essere contemplata… la possibilità di rileggere l’incipit di sé la dà ancora la scrittura
Non è soltanto questo, è che noi siamo frutto del caso. Un ragazzo può incontrare qualunque ragazza, ma storicamente incontra quella e non altre. Perciò ogni legame è rescindibile, tra fidanzati o coniugi o compagni, ma non quello della paternità.
L’episodio dell’incontro con il Papa è raccontato anche con ironia, gli artisti vip in prima fila, la veste del 265° successore di Pietro non esattamente un capolavoro sartoriale, quell’aneddoto sul Giudizio Universale di Michelangelo, il nonno e il padre non avrebbero raccontato così l’incontro, erano dunque più fortunati?
In realtà io lo racconto proprio come l’avrebbero raccontato loro, sono loro a stupirsi che la Cappella sia dipinta così, che i pedofili siano anche lì, eccetera. Sono anime semplici. Il loro giudizio è infallibile. E io lo faccio mio.
Il 15 luglio
- 15-07-2024Diamoci un bacino
- 15-07-2023Zero Zero Zonta
- 15-07-2023Baci, Perugino
- 15-07-2023I potenti al tempo di Giorgia in Veneto
- 15-07-2022Scim Sala Bim
- 15-07-2022Il risvolto dei Pantaloni
- 15-07-2021Gemelli Diversi
- 15-07-2021Bene Rifugio
- 15-07-2021Presi per i Gabelli
- 15-07-2020Canova's Night Fever
- 15-07-2019Swiss and Shout
- 15-07-2017Padre-orco finisce in carcere
- 15-07-2017Sulla linea Bassano-Venezia
- 15-07-2016Guerra di civiltà
- 15-07-2014Bortolo Forever
- 15-07-2014Parcheggio Le Piazze: il “miracolo” della cassa automatica
- 15-07-2014Piazze roventi
- 15-07-2013CGIL Vicenza: “Chiediamo le dimissioni di Calderoli”
- 15-07-2011Siamo sempre “ricicloni”
- 15-07-2011Conca d'Oro, un modello per la Regione
- 15-07-2011Abbattuta la “cupola” cinese del Nordest
- 15-07-2010Nella morsa del caldo