Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Redazione
Bassanonet.it
Pubblicato il 01-12-2010
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Dal 4 dicembre il Lanificio Conte di Schio ospita la mostra “Elda Cecchele. In forma di tessuto” dedicata all’attività della tessitrice veneta che, fra gli anni cinquanta e settanta, ha contribuito con i suoi tessuti ricercati all’affermazione di stilisti come Roberta di Camerino, scomparsa lo scorso maggio, Salvatore Ferragamo, Franca Polacco, Jole Veneziani.
Un’occasione per scoprire per la prima volta lo straordinario lavoro di Elda Cecchele (1915-1998) che, con le proprie stoffe realizzate nel laboratorio di Galliera Veneta (Padova), ha collaborato con i grandi designer italiani del Novecento. Le prime tappe significative della carriera di Elda Cecchele sono rappresentate dalla partecipazione alla Sezione delle Arti Decorative delle Biennali di Venezia del 1956 e del 1960 e all’Italian Festival di Tokyo come rappresentante dell’artigianato tessibile italiano. Durante la sua carriera quarantennale si è poi dedicata alla produzione tessile artigianale per abbigliamento, accessori e arredamento, che si distingue per la qualità di superficie dei tessuti, frutto di una continua sperimentazione di colori e materiali non usuali (cellophane, fettucce in pelle, strisce di pelliccia, tulle).
La mostra è ideata a partire da tessuti, campioni, materiali, abiti, accessori, quaderni e fotografie conservati presso l’archivio Elda Cecchele, di proprietà della famiglia della tessitrice. Il progetto allestitivo della mostra è di Mario Lupano, docente della Facoltà di design e arti allo IUAV, storico e critico dell’architettura contemporanea. Su una serie di tavoli sono disposti paesaggi costruiti da matasse di filati e soutaches, innumerevoli varietà di cordoli, passamanerie e campioni di tessuti. Ritmano questa infilata di tavoli alcune costellazioni di abiti, in prevalenza realizzati dalla sartoria di Franca Polacco, che permettono di rileggere in modo spettacolare i tessuti. Esporre l’archivio Elda Cecchele significa restituire un’interpretazione contemporanea dell’attività della tessitrice: la diretta visione dei suoi tessuti, mai sufficientemente apprezzabili nella restituzione fotografica, permetterà di comprendere come la loro originalità e la loro ricercatezza fossero fondamentali per la confezione di indumenti e accessori che, con la loro moderna linearità, ne esaltavano le caratteristiche.
La qualità e la dignità artistica del lavoro di Elda Cecchele permettono di tracciare uno spaccato socioculturale e imprenditoriale del Nord-Est negli anni cruciali del suo sviluppo. Negli anni cinquanta e sessanta Elda Cecchele diede avvio al sistema della manifattura dedicata al nascente sistema moda italiano. Oggi Elda Cecchele incontra Schio, un centro di innovazione attiva dove, con la dinastia Rossi, nacque la grande industria tessile italiana. Con questa mostra non si legge solo un pezzo della nostra storia, ma si attiva la vera natura di questo territorio: saper trasformare i materiali immettendo costantemente nel lavoro quotidiano ricerca, innovazione e creatività.
IL LANIFICIO CONTE
Insieme alla Fabbrica Alta, al Giardino Jacquard, all’Asilo Rossi, al Teatro Civico, il Lanificio Conte di Schio fa parte di una delle aree a maggior concentrazione di archeologia industriale al mondo. Nel corso del diciottesimo secolo Schio è diventata una culla della moderna industria italiana. In questo contesto è nato, nel 1757, il Lanificio Conte, che ha conservato nel corso dei secoli la tipica impostazione paleoindustriale di compenetrazione tra area privata (abitazione padronale con parco romantico) e momento produttivo (l’opificio) che associa alle recenti strutture in cemento armato gli impianti sette-ottocenteschi.