Ultimora
15 Oct 2025 21:33
Zaia, mi candido capolista in Veneto
15 Oct 2025 21:24
Zaia, la Lega è una famiglia e una squadra
15 Oct 2025 21:21
Salvini, giovani a sinistra fanno casino, noi li candidiamo
15 Oct 2025 19:07
Minuto di silenzio per i carabinieri al Giro del Veneto
15 Oct 2025 18:36
Ardian-Finint, acquisito 100% della controllante di Save Spa
15 Oct 2025 18:28
Rimosso un rene con il robot all'ospedale di Schiavonia
15 Oct 2025 19:02
Milani, 'La vita va così', una commedia su dignità e coraggio
15 Oct 2025 22:34
La Festa del Cinema di Roma nel segno delle opere prime
15 Oct 2025 22:00
Six Kings Slam: Sinner parte forte, domina Tsitsipas
15 Oct 2025 21:53
Salvini con Stefani in Veneto, Zaia capolista
15 Oct 2025 21:38
++ Tennis: Six Kings Slam, Sinner elimina Tsitsipas ++
15 Oct 2025 21:43
Six Kings Slam: Sinner elimina Tsitsipas
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Intrecci tra impresa e comunità
Uno spettacolo di Operaestate, a Mussolente, in omaggio alla storia degli Eger e di Renata Bonfanti
Pubblicato il 23-07-2024
Visto 5.253 volte
Operaestate Festival ha portato a Mussolente domenica 21 luglio lo spettacolo Intrecci-Storie appese a un filo.
Protagonisti sul palco, allestito nel giardino di Casa Eger, Filippo Tognazzo e Marica Rampazzo, alla fisarmonica Nereo Fiori, per questa co-produzione del festival firmata da Zelda Teatro.
Al centro una narrazione a due voci dove si è parlato di imprese, di famiglie, di storia legata al territorio e a coloro che lo abitano, quella di oltre un secolo italiano e internazionale, ma inquadrata da finestre di casa, da terra misquilese.

Intrecci, a Mussolente
A introdurre l’appuntamento il nuovo sindaco di Mussolente, Ellena Bontorin, che ha sottolineato la centralità della famiglia Eger per la storia del paese e ha espresso la sua gratitudine, per questo omaggio in arte rivolto a chi ha avuto nel tempo e ha anche oggi un ruolo tanto importante per l’intera comunità.
Emilio Eger e Renata Bonfanti: si è soffermata su di loro la narrazione, sulle loro storie intrecciate e appese a fili con tanto di codice di produzione ma non per questo meno romantiche — del romanticismo che sa parlare il linguaggio della realtà.
Sullo sfondo, nel verde, una tenda a righe, quelle celebri a firma Eger, e un bellissimo arazzo dai colori cangianti nel tramonto di Renata Bonfanti, una trappola di luce piena di grazia. Pochi oggetti in scena, un baule compagno di viaggio e poi bara, una cassetta da frutta rinata in telaio, assi di legno che sono diventati aereo e poi croce, dei tessuti verdi di lana cardata, evocanti il gelo d’altri tempi e tristi fatti di belligeranza. Le letture di Tognazzo e Rampazzo, insieme alla musica, alle melodie eseguite alla fisarmonica di Fiori — tra le altre in diverse versioni “Lili Marleen” — attraverso le immagini di alcune cartoline mimate con destinatario lo spettatore hanno portato in scena i due personaggi assieme a chi è venuto prima e a chi c’è dopo di loro, ritessute storie di affetti e di amicizia, di guerra e di resistenza, di fatiche d’impresa e di panorami vicini e lontani. Entrambe figure con una visione chiara, etica, del lavoro, della vita, dei suoi valori, con in comune il legame con la terra abitata e la capacità di cambiarla in meglio, a favore della comunità.
Tra trama e ordito dell’album di fotografie: rosse, l’immagine di un ospedale da campo della Grande Guerra e delle grandi bevute alcoliche irrise alla veneta di un celebre autista d’ambulanza americano; neroscuri, il funerale di un giovane fante celebrato cent’anni dopo e l’incontro di un mondo arcaico, contadino, con gli assetti sconosciuti della fabbrica; bianchi, quindi una somma di colori, i versi di gabbiani del nord e i teli-paesaggio di Renata, volati fino in Giappone; di un rosa-vita intenso, l’amore tra Emilio e la “Volpicina”, la figlia di un gerarca fascista, e gesta partigiane compiute sempre seguendo un motto declinato in dialetto pieno di onore: “fa e tasi”.
Poesia e numeri, natura e tecnologia, arte e amore per la bellezza, storia del Novecento e storie di famiglia, tutto si intreccia e crea un tessuto di stampo sociale, manu-fatto, che è insieme nido accogliente e patrimonio per la collettività. E che operazioni come queste riletture ad arte contribuiscono a tenere a memoria e a valorizzare.
Il 16 ottobre
- 16-10-2024Cavolini di Bruxelles
- 16-10-2024Eco il mostro
- 16-10-2024La festa dell’Assunzione
- 16-10-2023Dal Vajont al Vanoi
- 16-10-2023Istituto Paroloni
- 16-10-2023“Scusi, chi ha fatto palo?”
- 16-10-2020Vivi e Verdi
- 16-10-2019Fratelli coltelli
- 16-10-2019Spaccata e fuga
- 16-10-2017Alla fine della fiera
- 16-10-2017Referendum Veneto, martedì Zaia a Bassano
- 16-10-2016Due o tre cose a Cassola
- 16-10-2015Rosà, disguido in alcune bollette dei rifiuti
- 16-10-2015Il malloppo
- 16-10-2015Fiction…a intermittenza
- 16-10-2015Bassano: IMU e TASI, ridotti i valori medi di mercato per le aree edificabili
- 16-10-2014Il ritorno dell'alpino Pietro
- 16-10-2014Fabio Comunello nuovo presidente della casa di Riposo
- 16-10-2013Bassano, ecco il “quarto ponte”
- 16-10-2012“Bell'Italia”, a Bassano i prodotti tipici del Bel Paese
- 16-10-2012Rosà, opere pubbliche a gogò
- 16-10-2011Professione: astronauta
- 16-10-2009Allenare l'autostima? Si può.
- 16-10-2009Ecco il Piano Triennale dei Lavori Pubblici
- 16-10-2009“Romano in Sport”: un successo
- 16-10-2008Omicidio Tassitani: compaiono i "biglietti" di Fusaro
- 16-10-2008Ampliata la Scuola Elementare di Fellette
- 16-10-2008Dromedari in Via Verci