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Gianmaria e Maddalena, avete sbagliato
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Il mio nome è coerenza
L’incongruenza di Gianluca Pietrosante, portabandiera dell’uscita della Polizia Locale dall’Unione Montana, che nel 2020 aveva votato a favore della convenzione per il conferimento all’Unione Montana della funzione di Polizia Locale
Pubblicato il 03-03-2025
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Ma guarda un po’: per ricordarmi di una cosa del Comune di Bassano, devo intervistare il sindaco di un altro Comune.
Come avrete letto nel mio articolo precedente, ho intervistato il sindaco di Pove del Grappa Francesco Dalmonte sulla “vexata quaestio” dell’intenzione dell’amministrazione di Bassano del Grappa di far uscire la Polizia Locale dall’Unione Montana del Bassanese, recedendo dalla apposita convenzione, per farla reintegrare nell’organico del Comune.
Pove del Grappa è uno dei Comuni dell’Unione Montana ed è evidente l’imbarazzo degli altri sindaci, per non dire preoccupazione, per gli sviluppi di una vicenda che li riguarda direttamente e nella quale il Comune di Bassano ha deciso invece di applicare il sistema del “fai da te”.

Il consigliere comunale Gianluca Pietrosante (archivio Bassanonet)
Sono quegli stessi sindaci che già più volte hanno espresso riserve sulla gestione bassanese della questione e che secondo il comunicato stampa trasmesso venerdì scorso in redazione dal consigliere bassanese di maggioranza Gianluca Pietrosante, in quota Fratelli d’Italia, “si intromettono sulle scelte politiche di Bassano”.
Ho chiesto a Dalmonte se volesse replicare a Pietrosante e lui mi ha risposto testualmente così:
“Pietrosante al tempo ha votato a favore della funzione della Polizia Locale all’interno dell’Unione, quindi io con Pietrosante non posso perdere tempo.”
Caspita: che Pietrosante avesse votato a favore della cosa su cui ora è contrario, sinceramente non me lo ricordavo.
E allora ho recuperato il verbale di deliberazione del consiglio comunale di Bassano del Grappa del 15 dicembre 2020, riguardante l’approvazione della convenzione per il conferimento all’Unione Montana (che allora si chiamava ancora Unione Montana del Brenta) della funzione di Polizia Locale, con “istituzione del servizio unico” e “gestione in forma associata della funzione fondamentale di Polizia Municipale e Polizia Amministrativa Locale”.
I verbali delle deliberazioni di consiglio comunale sono delle vere e proprie miniere di dati e informazioni, nero su bianco. C’è infatti scritto tutto: chi era presente, chi ha votato e come ha votato, ma soprattutto c’è la trascrizione integrale del dibattito in sala consiliare, tra interventi e dichiarazioni di voto.
E rileggendomi con attenzione quel resoconto amministrativo di fine 2020, non solo ho trovato conferma della “notizia” del sindaco Dalmonte ma ho colto anche altre cose interessanti.
Ma prima è opportuno fare un riassunto delle puntate precedenti di questi ultimi mesi.
A Gianluca Pietrosante si deve la repentina e inattesa comparsa nella pubblica scena della questione Polizia Locale-Unione Montana, di cui nessuno aveva mai parlato in campagna elettorale e su cui Pietrosante, peraltro, non aveva mai avuto nulla da ridire fino alla scadenza del suo primo mandato da consigliere nel giugno 2024, quando la convenzione per il conferimento della funzione all’Unione era già in vigore da tre anni e mezzo.
È stato insomma lui ad aprire di punto in bianco le danze e lo ha fatto con la sua famosa interrogazione telefonata all’assessore alla Sicurezza Alessandro Campagnolo, in precedenza “condivisa con sindaco e assessore”, come candidamente rivelato dallo stesso interrogante, e presentata nel consiglio comunale del 26 settembre 2024.
Un’interrogazione fatta di quattro domande per quattro risposte (ore di pattugliamento, prevenzione micro e macro criminalità, “aumento” dei costi del servizio e ricognizione delle ore-lavoro per le pratiche burocratiche), nella quale era già palese l’improvviso impeto anti-unionista del consigliere di Fratelli d'Italia, che peraltro è anche consigliere della stessa Unione Montana.
Il consigliere FdI ha poi ribadito la sua posizione di portabandiera della crociata per il ritorno “in house” della Polizia Locale, sempre con il suo stile alla Vittorio Sgarbi della Pedemontana, anche in altre occasioni pubbliche.
Ha bollato come “diktat” un ordine del giorno, presentato in consiglio comunale dai consiglieri di minoranza Retinò e Remonato, che chiedeva “Sostegno alla presenza attiva del Comune di Bassano del Grappa nell’Unione Montana del Bassanese e al continuo conferimento del servizio di Polizia Locale all’interno della stessa”.
E nel consiglio dell’Unione Montana è arrivato persino a battibeccare con il sindaco di Romano d’Ezzelino Simone Bontorin sempre per questioni collegate all’argomento.
Insomma: in Gianluca Pietrosante la causa del secessionismo poliziesco di Bassano del Grappa ha trovato il suo sostenitore più integralista, e più realista del re, avendo lui anche scritto in un suo comunicato che “l’amministrazione bassanese ha iniziato i suoi sacrosanti ragionamenti attorno al destino dell’Unione e della sua PL”.
Soltanto che…
Passiamo adesso al verbale di deliberazione del consiglio comunale di Bassano del Grappa del 15 dicembre 2020 sulla convenzione con l’Unione Montana.
A quella seduta consiliare erano presenti 23 consiglieri, più l’altro amministratore avente diritto al voto in consiglio comunale che era il sindaco Elena Pavan.
Arriviamo subito alla conclusione e cioè al voto: 23 votanti (Lucia Fincato assente alla seduta e Giovanni Cunico assente al voto) e 23 voti favorevoli.
La convenzione per il conferimento all’Unione Montana del Bassanese della funzione di Polizia Locale è stata quindi approvata all’unanimità.
Tra i favorevoli al trasferimento della funzione all’ente sovracomunale c’è stato pertanto anche Gianluca Pietrosante, presente a quella seduta consiliare e all’epoca consigliere del gruppo PavanSindaco.
Se la Polizia Locale è entrata nell’organico dell’Unione Montana è quindi anche “merito” oppure “colpa” sua, a seconda dei punti di vista.
E in quanto consigliere comunale, era stato informato di tutti i dati a supporto del trasferimento della funzione all’Unione e di tutti gli atti propedeutici alla convenzione, ampiamente indicati nel testo e nei riferimenti documentali della delibera, a testimonianza di un grande lavoro preparatorio degli uffici comunali circa l'impianto normativo, economico e gestionale del conferimento della funzione di Polizia Locale all’altro ente.
Cosa che invece non si può dire per l’operazione “inversa” di rientro della Polizia Locale nell’organico del Comune, che l’amministrazione Finco intende concludere in fretta e furia e sulla quale non è stato nemmeno redatto uno studio di fattibilità.
Pietrosante si trova adesso ad attaccare una decisione di cui è corresponsabile e il cui voto a favore non può più essere cancellato dagli archivi storici del Comune.
Della serie: il mio nome è coerenza.
Ma come ho scritto prima, da quel resoconto dei lavori consiliari di fine 2020 emergono anche altre cose interessanti.
Riguardano in particolare gli interventi di due esponenti della attuale maggioranza, uno dei quali sarà chiamato a votare nel momento in cui la delibera di “Recesso dalla convenzione per il conferimento all’Unione Montana del Bassanese della funzione fondamentale di Polizia Municipale e Polizia Amministrativa Locale” sarà finalmente inserita all’ordine del giorno del consiglio comunale.
Si tratta di Chiara Tessarollo, capogruppo oggi come allora di Forza Italia - Cittadini di Bassano.
Nel suo intervento in quel consiglio comunale, Chiara Tessarollo aveva tessuto le lodi del sindaco Pavan e di “tutti quelli che hanno partecipato” all’opera di predisposizione della convenzione, “dal presidente di commissione ai dirigenti”, “per avere in un anno e mezzo portato a compimento questo lavoro” riguardante un progetto che “è un passaggio molto importante” e per il quale la Pavan “si è veramente comportata da sindaco di un paese leader che ha cercato sempre di tenere uniti tutti e di far partecipare tutti”.
L’altro esponente di quella maggioranza, rieletto in quella attuale, non potrà invece votare in consiglio comunale perché oggi svolge il ruolo di assessore.
Ma anche le sue parole affermate in quella occasione sono significative.
È Marina Bizzotto, attuale assessore comunale all’Istruzione e all’epoca consigliera di Impegno per Bassano.
La quale, in quel consiglio del dicembre 2020, era intervenuta “per ribadire il voto favorevole e per ringraziare tutti gli attori partecipanti, chi prima ha voluto e poi anche chi si è speso in maniera così egregia per portare a casa questo importante risultato per la nostra città e per il nostro territorio”.
Morale della favola: nella maggioranza consiliare attuale ci sono consiglieri, tra cui la stessa Elena Pavan, e ci sono quasi tutti i gruppi politici e civici (Lega, Forza Italia - Cittadini di Bassano, Impegno per Bassano), anche se per la maggior parte con nuovi rappresentanti, che poco più di quattro anni fa hanno deciso assieme alle minoranze di trasferire le competenze della Polizia Locale all’Unione Montana del Bassanese.
Pietrosante fa caso a sé, perché la sua è una strepitosa incongruenza.
Per il resto, quando verrà il momento di votare sul recesso dalla convenzione, sarà una questione di scelta: metterci la faccia oppure il voltafaccia.
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