Pubblicità

Pubblicità

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Scrittori

Nel cuore del paesaggio di Paola Drigo

Per Operaestate, Luca Scarlini e Beppa Casarin hanno portato un omaggio alla scrittrice che visse (e scrisse) a Mussolente

Pubblicato il 24-07-2023
Visto 5.545 volte

Pubblicità

Un interessante e sentito omaggio alla figura e all'opera di Paola Drigo, scrittrice veneta di vaglia, atipica nel panorama del primo Novecento italiano, quello dedicato ieri, domenica 23 luglio, nel giardino del Santuario intitolato alla Madonna dell'acqua di Mussolente.
Luca Scarlini in veste di esperto e affabulatore, accompagnato dalla bella voce in canto di Giuseppina (Beppa) Casarin, ha dato vita allo spettacolo Paesaggio con dolore e rabbia: un racconto sull’opera e sulla vita di Paola Drigo, la narrazione preceduta da una passeggiata guidata tra i colli circostanti dove risiedette a lungo la scrittrice.
L'iniziativa è stata realizzata in collaborazione tra Centorizzonti Estate 2023 e Operaestate Festival, con l’associazione culturale Echidna e i Comuni della rete Centorizzonti, il Comune misquilese e l’associazione Sentieri Natura Mussolente.

Luca Scarlini e Beppa Casarin a Mussolente


"Per trovare una via intitolata a Paola Drigo bisogna spostarsi nella zona di Roma o infrattarsi in un viottolo dal traffico ambiguo di Treviso》ha esordito Scarlini, e questo la dice lunga sugli onori che sono riservati in Italia a certi artisti e letterati, soprattutto se donne. Eppure Paola Drigo fu autrice di un vero best seller degli Anni Trenta, quel Maria Zef che fece pubblicare quasi in contemporanea con la sua autobiografia, Fine d'anno, già consapevole di non avere più tanta vita davanti. Entrambe opere senza filtri, ha ricordato Scarlini, dove si parla in modo crudo di esistenze di donne dove non ha avuto regno la felicità, quelle del mondo povero e contadino senza apologie rese personaggio in Maria Zef, come quella della stessa Drigo, signora facoltosa di buona famiglia e ottime frequentazioni ma intollerante alle ingiustizie inferte soprattutto per motivi di censo e genere, perciò spesso circondata da un ambiente ostile.

"Più che sui testi della Deledda o della Serao, si deve essere formata sull'opera di Verga", ha aggiunto Scarlini, come testimonia anche il finale del suo romanzo più celebre.
Scrittrice "lenta", dall'attitudine lenticolare, Paola Drigo ha terminato il romanzo a Bassano, le ultime parole scritte all'hotel Castello. Ha raccontato una storia che non era favola, ma specchio di tante realtà dove vigevano ignoranza, miseria e isolamento, dove esistono orchi veri, di quelli che non si dimenticano. La trama e le vicende cupe del romanzo, dove tema centrale con la violenza sulle donne e l'alcolismo è la perdita di radici e di sé dovuta all'emigrazione, sono state rievocate con passione dallo storyteller toscano (il finale compreso), che in questa sua attività di omaggio e di divulgazione ha anche promosso la recente riedizione del romanzo da parte di Minimum Fax.
Scarlini ha ricordato tra le altre fonti la bellezza del carteggio intrattenuto a lungo con lo storico d’arte americano Bernard Berenson dalla scrittrice veneta, sorgente di racconto delle vite d'entrambi.
"Dolore, rabbia" e poi "paesaggio": paesaggio del territorio e dell'anima, quello narrato da Paola Drigo, un panorama che emerge chiaro e limpido dove compaiono montagne, boschi, cieli tersi e tra i fiori fatati un "curisin", tutto per contrasto di una bellezza struggente come la voce che li canta a cappella e li culla di Beppa Casarin.
Nei testi delle canzoni scelte dal repertorio popolare della Carnia che compaiono anche nel romanzo, perché la giovane Mariute in mezzo a tanto orrore dice a un certo punto "è pur bello cantare", c'è tutta la poesia che contraddistingue mai come una nota a margine l'opera della Drigo.
Casarin, oltre a essere profonda conoscitrice del canto popolare, tra le altre cose è un infaticabile artefice di ricerche e percorsi che guardano alle tappe dell’emancipazione femminile e all'emigrazione di ieri e di oggi, tra questi il progetto Alla ricerca di Simurg, che offre azioni concrete di vicinanza a migranti in transito e profughi: mai interprete fu più appropriata.

Applausi, dal pubblico di Operaestate.

Pubblicità

Più visti

1

Elezioni Regionali 2025

20-11-2025

Elezioni, per il Momento

Visto 16.698 volte

2

Elezioni Regionali 2025

22-11-2025

Una poltrona per cinque

Visto 15.400 volte

3

Attualità

20-11-2025

Poesia concreta, anima visionaria

Visto 9.272 volte

4

Elezioni Regionali 2025

24-11-2025

Il principe Alberto

Visto 5.983 volte

5

Imprese

24-11-2025

Bassano Impresa: un’analisi che guarda al futuro

Visto 5.266 volte

6

Teatro

21-11-2025

Il Politeama rinasce dopo trent’anni

Visto 3.883 volte

7

Teatro

21-11-2025

Cantanti, a Marostica per Teatris

Visto 3.533 volte

8

Geopolitica

24-11-2025

Crescenti tensioni diplomatiche tra Giappone e Cina

Visto 3.113 volte

9

Incontri

21-11-2025

Piante viaggiatrici: tra tradizione e contemporaneo

Visto 2.983 volte

10

Arte

24-11-2025

A Cassola, il racconto dell'Arte che resiste

Visto 2.939 volte

1

Elezioni Regionali 2025

16-11-2025

Renzo Masolo: “Il mio impegno è quello di fare comunità”

Visto 24.362 volte

2

Attualità

12-11-2025

Un assaggio di futuro

Visto 21.224 volte

3

Elezioni Regionali 2025

19-11-2025

La profezia dell’asteroide

Visto 20.486 volte

4

Elezioni Regionali 2025

10-11-2025

Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”

Visto 20.350 volte

5

Elezioni Regionali 2025

30-10-2025

Quei bravi Tosi

Visto 20.195 volte

6

Elezioni Regionali 2025

17-11-2025

Sim Scalabrin

Visto 20.195 volte

7
8

Elezioni Regionali 2025

09-11-2025

A tu per tu con Francesco Rucco

Visto 19.863 volte

9

Elezioni Regionali 2025

02-11-2025

Là nella valle

Visto 19.766 volte

10

Elezioni Regionali 2025

18-11-2025

PD effe

Visto 19.555 volte