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Quando una serie è più efficace della realtà
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Corso Fogazzaro
Si è conclusa venerdì 20 dicembre, alla biblioteca civica, la rassegna “Veneto letterario" con un incontro dedicato ad Antonio Fogazzaro con relatore Marco Cavalli
Pubblicato il 22-12-2019
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Si è conclusa venerdì 20 dicembre, alla biblioteca civica, la rassegna “Veneto letterario. Scrittori veneti tra Ottocento e Novecento”. Il ciclo di appuntamenti settimanali iniziato lo scorso 22 novembre ha dedicato la conferenza conclusiva, a ridosso delle festività natalizie, ad Antonio Fogazzaro.
A condurre l’incontro il critico letterario e traduttore Marco Cavalli, autore tra le altre cose di Fogazzaro in tasca, Angelo Colla editore, pubblicato in occasione del centenario dalla morte dello scrittore vicentino. “Fogazzaro in tasca è una bussola portatile che consente di orizzontarsi con facilità all'interno del mondo romanzesco di uno dei più grandi scrittori italiani dell'Ottocento, e non solo”, sta scritto nella seconda di copertina.
Non solo dell’Ottocento e non solo in Italia, è stato ribadito più volte all’interno del discorso. Il filo conduttore dell’incontro con Fogazzaro in biblioteca, come quello del libro — che contiene anche un’intervista impossibile di cui Cavalli ha dato lettura al termine dell’incontro — è l’attenzione all’opera dello scrittore vicentino.

Marco Cavalli alla biblioteca civica per Veneto letterario
Il carattere di questa sorta di “vicentinità” che non ha fatto che sgattaiolare da tutte le parti è impossibile da aggirare, soprattutto nella città che gli diede i natali e dove è morto, nel 1911. Ma sono le opere, soprattutto la prima parte di esse, a rappresentare ancora oggi il tesoro di valore, il lascito privo di inganno (non imparentato con quello depositato alla biblioteca Bertoliana) trasmesso intatto ai nostri giorni da Fogazzaro.
«Se dovessi consigliare un romanzo di avvicinamento alla sua opera letteraria, indicherei Daniele Cortis», ha affermato Cavalli, che poi ha intrapreso un viaggio nel capolavoro di Piccolo mondo antico e nel suo sequel, tra i paesaggi gotici di Malombra, tra le anse controverse de Il santo — un best seller a livello europeo che fu messo all’indice, cosa che impedì presumibilmente l’accesso al Nobel al suo autore — senza trascurare altre opere cosiddette minori come ad esempio Il mistero del poeta, l’unico romanzo scritto in prima persona da Fogazzaro.
Accanto, la vita dell’uomo e la temperie storico-culturale del tempo, dove si apprende tra altre cose che guardano al rapporto tra eros e morale e poi alle ambiguità del Risorgimento che Fogazzaro fosse tampinato da fan scalmanate e che fosse molto apprezzato da James Joyce: I morti, il magnifico racconto che chiude la raccolta The Dubliners, ha probabilmente qualche debito di riconoscenza col risotto e tartufi che apre Piccolo mondo antico. Omettere di far cogliere l’ironia nella scrittura di Fogazzaro è spesso un errore di matrice scolastica, ha ricordato Cavalli.
Una rassegna molto partecipata, quella proposta dalla biblioteca in questa edizione ammiccante al côté regionale del mondo culturale e letterario a cavallo tra il secolo scorso e l’Ottocento, apprezzata e seguita dal pubblico nonostante l’approccio accademico di alcuni relatori.
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