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Quando una serie è più efficace della realtà
Lunedì 11 e martedì 12 agosto alle ore 21.00 il Ristorante Villa Razzolini Loredan di Asolo torna ad ospitare in prima nazionale il riallestimento di una delle più riuscite esperienze di incrocio tra cibo e teatro proposte in Italia. Il fortunatissimo “Pranzo di Babette” ideato e diretto da Mirko Artuso su drammaturgia di Francesco Niccolini con protagonista una straordinaria Laura Curino e che in questa versione si avvale di una guest star d'eccezione come Patrizia Laquidara.
L'appuntamento è inserito nel ricco cartellone di Operaestate 2014, il festival realizzato dalla Città di Bassano del Grappa con la Regione del Veneto e le altre città palcoscenico, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e le aziende del Club Amici del Festival.
Protagonisti della serata assieme agli artisti, che oltre a Curino e Laquidara saranno Enzo Toma, Valentina Corrò e Andrea Appi, 70 commensali riuniti attorno ad un tavolo per assaporare l’autentico “Pranzo di Babette” descritto nel celebre romanzo di Karen Blixen e preparato dallo Chef del Ristorante Villa Razzolini Loredan Pietro Pusceddu grazie alla straordinaria disponibilità di Sergio Dussin, partner gastronomico del progetto fin dalla sua prima edizione del 2002.

Una fiaba nordica di straordinario garbo, un’ode all’incanto dell’arte culinaria. Il romanzo narra la storia di due anziane sorelle molto religiose che abitano nello Jutland e che accolgono nella loro casa Babette, una profuga francese. Dopo molti anni lei le ringrazierà con un eccellente pranzo francese, durante il quale ci sarà la possibilità di fare serenamente i conti con i propri rimpianti e di ripartire per un nuovo inizio. Con leggerezza assoluta e ironia sottilissima vengono trattati temi importanti come i capricci del destino, il peso enorme delle proprie scelte di vita, il rapporto personale con Dio e il rapporto della religione con la vita e soprattutto il bilancio fra appetito del corpo e dello spirito.
Gli arabeschi dei destini dei personaggi si intrecciano per un istante e poi sembrano allontanarsi definitivamente: “Ci sono a questo mondo cose impossibili”. Il tono pare quello della delicata elegia, della memoria malinconica eppure serena, della stupita incomunicabilità fra mondi lontani. L’atmosfera si fa autunnale, i personaggi invecchiano, l’armonia si guasta, le antiche passioni sembrano vane. E la vita nella piccola comunità continua, con le cadenze dell’abitudine. Il destino gioca la sua carta a sorpresa. Le traiettorie disperse di Martina, Filippa, Achille Papin, il generale Loewenhielm, il piccolo villaggio e il gran mondo fuori, si riuniscono nella figura di Babette e nel suo meraviglioso pranzo.
“Scegliere di fare uno spettacolo teatrale in cui il cibo è l'atto sensuale-rituale del raccontare e del magiare è sfida da virtuosi - precisa il regista Mirko Artuso -. Si tratta in sostanza di rendere una sensazione che è principalmente del palato attraverso mezzi, la parola, le immagini e i suoni, che si rivolgono e stimolano altri organi di senso, si tratta di raccontare un miracolo, una magia invisibile attraverso la metamorfosi dei caratteri e le giravolte della storia. Ed è proprio ciò che avviene in questo spettacolo, in cui arrendersi all'amore per il cibo significa arrendesi all'amore per la vita. Raccontare e cucinare, sono una sublime forma d'arte, il convivio è un dono, una rivincita. Lo spirito e la carne possono condividere la stessa mensa, gli opposti si attraggono, gli estremi si toccano”.
Ingresso euro 50 cena compresa. Per informazioni e prevendita Ufficio del Festival in via Vendramini a Bassano: tel. 0424 524214 – 0424 519811. www.operaestate.it
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