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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
A tu per tu con Cristina Bellemo
Due appuntamenti, oggi domenica 25 e martedì 27 novembre, per parlare di libri e del mondo dell’infanzia con Cristina Bellemo
Pubblicato il 25-11-2012
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Cristina Bellemo parlerà oggi, domenica 25 novembre, alle ore 17, alla Libreria Palazzo Roberti del suo nuovo libro SottoSopra, pubblicato da Zoolibri editore. Si tratta di un albo illustrato, i disegni sono di Maddalena Gerli, che contiene un racconto di cui è autrice che nel 2007 ha vinto il Premio internazionale Fiur’lini nella sezione “Il piccolo principe”. L’appuntamento in libreria vede la partecipazione del gruppo I Poffargnacchi.
Cristina Bellemo presenterà poi la settimana prossima, martedì 27 novembre, il nuovo libro di Mariapia Veladiano intitolato Il tempo è un dio breve, dove la scrittrice vicentina racconta anche i “sottosopra” del desiderio della maternità. L’occasione è imperdibile per parlare di libri, e di bambini, con Cristina Bellemo che da anni scrive libri per l’infanzia, è un’autrice pluripremiata anche a livello internazionale, ed è protagonista di molte interessanti iniziative riguardanti il campo dell’educazione.
In SottoSopra il tema centrale è l’importanza di saper cambiare l’angolo di visuale delle cose, l’invito è quello di abituarsi fin da piccoli a considerarle secondo diverse prospettive.

Cristina Bellemo
Il mondo che consegniamo ai bambini di oggi è molto sottosopra, sono tanti gli aspetti che avrebbero bisogno di una raddrizzata. Tu collabori anche con le scuole, quindi hai un’esperienza diretta delle difficoltà che percorrono le istituzioni preposte alla formazione, e degli sforzi che occorrono per non far sentire satellitari i libri, la cultura. Quale bambino ti vedi davanti oggi quando scrivi, a quale bambino ti rivolgi?
Quando scrivo un libro, o una storia, non penso a un destinatario preciso. Scrivo storie perché amo le storie, amo raccontarle e amo ascoltarle raccontare. La nostra vita di tutti i giorni è intessuta di storie, le storie sono vita. E quando ne incontro, o ne invento una, non vedo l’ora di condividerla, perché possa regalare anche ad altre persone il divertimento, le emozioni, i pensieri, i sogni che ha dato a me. Spero, dunque, che le mie storie sappiano parlare ai bambini, ma anche agli adulti: magari mettere bambini e adulti insieme davanti a un libro! I bambini che conosco ogni giorno nei miei laboratori sono straordinari come sempre lo sono i bambini. Hanno bisogno di tempo e di lentezza, in questo quotidiano affannoso che imponiamo loro. Si incantano davanti ai giochi semplici, intorno a cui si possono tessere relazioni. In barba a certi infernali aggeggi elettronici che mettiamo nelle loro mani perché non abbiano il modo di annoiarsi, e di disturbarci con la loro noia. Hanno bisogno di quelle avventure che non gli consentiamo più di vivere. Hanno una grande fantasia, che spesso costringiamo nelle gabbie di programmi e di progetti. Vorrebbero, in fondo, abitare l’attesa, e noi soddisfiamo i loro desideri prima ancora che possano sentirli. Sono curiosi, assetati di conoscenze e di storie. Sono bambini.
Come hai costruito i personaggi che abitano a Sotto e Sopra?
È stata una genesi un po’ bizzarra. Prima è venuta l’idea, l’intuizione sulla storia: questi due mondi resi differenti e lontani soltanto dai nostri pregiudizi, in realtà molto simili nella comune “umanità”. Poi, durante un viaggio in macchina per la montagna, ho portato con me un grosso dizionario e un quaderno, e tra un tornante e l’altro sono andata a caccia di parole. Le storie si incontrano, spesso, nelle situazioni più improbabili. Per esempio, ho scritto una filastrocca ai semafori rossi….
Quanto è prezioso, per te, nei libri per l’infanzia, l’apporto dato dalle illustrazioni?
Negli albi illustrati è fondamentale: parole e disegni diventano una cosa sola, che non si può scindere. Ciascuno dei due, testo e illustrazioni, svela e promette con la sua voce particolare, aspetti diversi della storia che l’altro non potrebbe dire. Gli albi illustrati sono piccoli capolavori di bellezza: dovrebbero “frequentarli” di più anche gli adulti.
Quali sono i libri che amavi guardare/leggere da bambina?
Mi è sempre piaciuto tanto leggere: quando mi trovavo un libro nuovo tra le mani (e non capitava spesso come adesso…), ne avevo cura come di un tesoro. Leggevo di tutto, pur di leggere: perfino le indicazioni sulle scatole dei detersivi, in lavanderia. Ricordo che la mia maestra Franca, in classe, ci raccontava Cipì, con quel suo narrare magico. Quanto era difficile aspettare il giorno successivo, per sapere come sarebbe andata avanti la storia! E poi Piccole donne e Pattini d’argento, Pollyanna e Anna dai capelli rossi, Signorinette e… non mi sono fermata più!
Nei tuoi libri, non solo in questo, poni spesso l’accento sul problema della diversità. Da giornalista saprai del suicidio del ragazzino deriso per il suo essere alieno – alieno rispetto a chi o a che cosa, ci chiediamo – su Facebook. Quanto è importante educare i bambini fin da piccoli al rispetto dell’altro? Si può farlo raccontando loro delle storie, leggendo insieme?
Il tema della differenza è uno tra quelli che mi interessano di più, e che trovo più fertili. Dico differenza per porre l’accento sulla singolarità insostituibile di ciascuno, mentre mi pare che diversità marchi di più l’aspetto della lontananza. Come ho detto tante volte, credo che l’incontro sia la verità del nostro essere uomini, e solo nell’incontrare la differenza possiamo conoscere davvero anche noi stessi. I libri ci consentono il miracolo di vivere tante vite, di abitare situazioni che nella vita vera non ci capiteranno mai. Di incontrare storie e persone lontane da noi, ma le cui vicende ci affascinano e ci rapiscono, e ci fanno crescere. Di pensare e desiderare cose che nel quotidiano non ci permetteremmo mai. Di “fare allenamento” con stati d’animo, emozioni, sentimenti che non abbiamo ancora provato. Se restiamo chiusi nel nostro piccolo mondo, quello sarà l’unico nostro riferimento; l’unico termine di confronto per noi saremo noi stessi. I libri allargano i nostri orizzonti, ci rendono aperti, consapevoli e disponibili. Perciò sì, raccontiamo le storie ai bambini, leggiamole insieme, diamo loro la possibilità di avere tra le mani buoni libri, scelti con cura e con passione.
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