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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Calcio

BV, è il momento di spingere forte

Il Bassano ha di fronte a sé tre partite chiave (Mantova, Pavia, Cittadella) per chiudere il discorso playoff. Spingere al massimo adesso e far tanti punti consentirebbe di rifiatare più avanti. Piscitella: «Guai a mollare ora».

Pubblicato il 16-03-2016
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In mezzo al cammin di nostro campionato. A seguito del posticipo del lunedì, nel quale il Cittadella ha espugnato il Moccagatta di Alessandria, si è delineata la classifica a due mesi esatti dal termine. Ebbene, il Soccer Team si trova in una posizione invidiabile: +7 punti da FeralpiSalò e Pavia, le attuali prime escluse dai playoff, +6 punti di vantaggio sull’Ancona, prima esclusa da quarta classificata dai playoff dei tre gironi. Inoltre se i cugini del Citta hanno ipotecato la promozione diretta, la bagarre playoff si è arricchita di un ulteriore, serio e pericolosissimo, protagonista: il Padova. Il Bassano ha avuto la forza di mettersi in una situazione abbastanza privilegiata – merito soprattutto dei successi negli scontri diretti – ma adesso deve tener duro per salvaguardare il margine che si è faticosamente costruito al fine di arrivare al termine della regular season senza sentire il fiato sul collo delle formazioni che anelano a far propria una delle posizioni che danno accesso ai playoff. Che tradotto in soldoni significherebbe risparmiare una discreta quantità di energie nervose e fisiche (leggi turnover, in primis per l’insostituibile Proietti ma anche Falzerano, Davì sta già rifiatando, Bizzotto non ne ha bisogno) in vista di spareggi che vedranno tra le possibili protagoniste formazioni importanti quali Pisa, Maceratese, Ancona, Benevento, Lecce, Casertana, Cosenza, Foggia, Matera. La rosa ampia costruita da Werner Seeber sarà di sicuro aiuto, per dire ci sono degli elementi che possono arrivare a maggio senza il logorio di 34 partite sulle gambe vedi Martinelli, Semenzato, D’Ambrosio, Toninelli, Piscitella, Laurenti, Momenté, Fabbro e tutti quelli che sono stati più coinvolti nelle rotazioni.

Vivere alla giornata. Ma questi sono discorsi da fare, se i giallorossi se lo saranno meritato, tra oltre un mese. E per potersi concedere il lusso di farli bisogna per prima cosa andare a fare una gran prestazione contro quel Mantova che ha già messo i bastoni tra le ruote ai virtussini nella gara d’andata e che ha tutto (compreso il cambio di allenatore appena concretizzato e una squadra che sulla carta potrebbe ambire ai playoff) ma proprio tutto per riuscirci. Non serviranno tante parole a Stefano Sottili per mettere in guardia i suoi, per prepararli psicologicamente non ad una semplice partita ma ad una «vera e propria guerra sportiva», ad un clima infuocato, ad un avversario disposto a tutto pur di muovere la graduatoria. Anche Gianvito Misuraca dopo la partita contro il Pordenone era già proiettato sul prossimo confronto: «Abbiamo fatto un grosso passo in avanti in ottica playoff. Quattro vittorie consecutive? No pensiamo al Mantova, certe partite le abbiamo particolarmente sofferte».


L’addio e il potenziale erede. Sempre Misuraca ha colto l’occasione per ritornare sul passaggio di Iocolano all’Alessandria. Cambio di casacca che ha penalizzato i gialllorossi da un punto di vista tecnico ma che ha anche generato ciò che in primis Stefano Rosso si augurava: «Si – conferma l’ex Pisa – a seguito della cessione di Simone ci siamo ulteriormente responsabilizzati. Una volta ripresi da una notizia inaspettata, abbiamo serrato ancor di più le fila, fatto quadrato e messo ancora più energia per raggiungere i nostri obiettivi». Chi, invece, ha iniziato a mandare ottimi segnali è stato Giammario Piscitella. Il classe ’93 di proprietà della Roma è stato gestito da Sottili «quando dimostrerà di stare bene lo impiegherò – disse il tecnico qualche settimana fa – e se recupera la forma migliore per noi potrà essere molto importante», ha fatto una buona dose di anticamera e contro il Pordenone ha fatto intravedere qualità importanti: «Ci tenevo a far bella figura davanti ad un pubblico così numeroso, al mio debutto al Mercante. Quando ho scelto Bassano sapevo di essere arrivato in un gruppo già rodato e che per trovare il mio spazio avrei dovuto darmi da fare. Secondo posto? Guai se qualcuno molla, questo è un punto di partenza non di arrivo».

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