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Neve record e rischio valanghe in Cima Grappa
Chiuso al traffico per "pericolo slavine" l'ultimo tratto della Strada Cadorna, dal bivio per Feltre fino a Cima Grappa
Pubblicato il 15-03-2009
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Neve record in Cima Grappa. Da almeno 40 anni - afferma il 1° maresciallo luogotenente Diego D’Agostino, ex direttore del Sacrario Militare del Grappa - non si ricorda una quantità di neve così abbondante.
Le precipitazioni di questo inverno hanno completamente coperto di uno spesso strato nevoso il Sacrario stesso, del quale affiorano in superficie solo una parte del Sacello della Madonnina del Grappa e la parte sommitale del Portale Roma, all’estremità opposta della “Via Eroica” che collega al cimitero austro-ungarico.
In questi giorni, le temperature più alte e la prima fase di disgelo aumentano il rischio di valanghe. Diverse slavine si sono già staccate dalle creste e dai crinali sul versante nord e nord-ovest della cima. Un’altra slavina si è staccata sul tratto finale della Strada Cadorna che porta all’ultimo strappo per Cima Grappa.
La strada chiusa al traffico tra due alte pareti di neve
All’altezza del bivio per il Rifugio Scarpon e Feltre ( direzione impraticabile ), il tratto - che è gestito dalla Società “Veneto Strade” e che insiste in buona parte in provincia di Vicenza, per poi giungere alla cima in Comune di Crespano in provincia di Treviso - è stato chiuso al traffico per “pericolo slavine”. La decisione è stata presa da Vi.abilità, la società vicentina che ne cura la manutenzione. Particolare importante: il giorno in cui è caduta la slavina la strada era aperta.
Il “Rifugio Bassano” in Cima Grappa, nel frattempo, è rimasto sempre aperto. Chi vuole accedervi può farlo a piedi, percorrendo la strada chiusa al traffico, ma a proprio rischio e pericolo. Alcuni passaggi, vicino al fronte della slavina e attraverso un canyon di neve con pareti di 4-5 metri ( vedi nostra fotogallery ) sono particolarmente azzardati.
Non sono tuttavia di questo avviso i sindaci di Crespano e di Cismon del Grappa, Nico Cunial e Danilo Bavaresco. Entrambi accusano Vi.Abilità di una cattiva gestione della situazione. Secondo i primi cittadini la società vicentina preferisce limitarsi a bloccare la strada e ad isolare la Cima con enormi disagi e grandi danni economici per l’attività ricettiva e il turismo invernale sul Grappa.
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