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Marco PoloMarco Polo
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Conto alla rovescia

Chi sarà l’anti-Cittadella? Chi ruberà un posto ad Alessandria o Pavia nei playoff? Chi sarà più commovente veder indossare un’altra maglia tra Berrettoni e Cattaneo? Per avere questa ed altre risposte non perdetevi Bassano-Pordenone

Pubblicato il 10-03-2016
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La super sfida inattesa. Lo scontro diretto del Mercante tra giallorossi e ramarri vale tantissimo, sia in termini di classifica che di positività. Eppure la straordinaria importanza di questo confronto non era lontanamente preventivabile appena qualche mese fa. Merito sicuramente dei ragazzi di mister Tedino che sono stati eccezionali a sfruttare un calendario privo di scontri al vertice per costruire una squadra ed un gruppo veramente temibili, capaci di mettere in fila ben otto vittorie consecutive prima del pareggio interno imposto loro da un Lumezzane in buono stato di forma nell’ultimo turno. Il Pordenone è dunque la sorpresona del campionato mentre il Soccer Team, zitto zitto, con la testa bassa e pedalando senza mollare un centimetro, nemmeno di fronte alle asperità del campionato, ha avuto un rendimento più costante ed è lì appena un punto dietro. I neroverdi hanno perciò a disposizione due risultati su tre, per i giallorossi un pareggio non sarebbe da buttare ma è altrettanto vero che gli uomini di Sottili non scenderanno in campo con l’intenzione di sprecare una così importante possibilità per mettersi alle spalle un altro avversario. E se l’Alessandria fa il suo dovere…rompere le scatole fino alla fine al Cittadella, almeno virtualmente, non sarebbe male. Attenzione poi che ai playoff ci vanno le due migliori quarte dei tre gironi. Per tutto il campionato l’esclusa, come l’anno passato peraltro, gioca nel girone B ma i giochi sono apertissimi, solo un punto separa i 43 dell’Alessandria dai 42 dell’Ancona. Insomma domenica la bella cornice di pubblico prevista al Mercante assisterà ad un incontro che mette in palio ben più dei «soliti» tre punti.

Guarda chi c’è. Emanuele Berrettoni, Marcelo Mateos e Luca Cattaneo, in ordine di presenze con la casacca bassanese. In pratica sono tre grossi rappresentati delle quattro epopee giallorosse più importanti: la promozione dalla serie D e dello scudetto dilettanti (2005, unico scudetto assegnato perché quello della Juve fu revocato), il Bassano del 4-2-4 e della Coppa di LegaPro, la salvezza in C1 e il percorso più luminoso, abbagliante, emotivamente devastante nato con il gruppo forgiato da Petrone, sviluppato con Asta e che forma il nocciolo duro dello stesso ben guidato da Sottili. Ce n’è abbastanza da strappare una lacrimuccia anche se qualche strascico l’addio di qualcuno l’ha lasciato, la signorilità avuta da Simone Iocolano non ha prezzo tanto per dirne una. E da questo punto di vista è un peccato che la tempistica non abbia giocato a favore di un confronto diretto tra ex capitani. Per il Bassano che si sta ricostruendo sarà proprio una bella e complessa rimpatriata. Eh si perché in campo l’ex Genio giallorosso e Veleno – assieme a Stevanin eroe dell’irripetibile notte del derby vinto al Menti – saranno due delle tre pedine diaboliche del tridente di mister Tedino, due giocatori che non danno grandi punti di riferimento e bravissimi a smarcarsi alle spalle del centrattacco. Buon lavoro capitan Bizzotto, vicecapitano Proietti, leader carismatico Cenetti: almeno siamo in buone mani (piedi).

Un'istantanea del trionfo di Livorno. si riconoscono Catteno, Stevanin, Proietti, Cenetti e Davì (foto Claudia Casarotto)


Fuori dal campo. Il ds del Pordenone è Mateos e l’ex centrocampista dispenserà sorrisi e abbracci in tribuna, come raccontato ai colleghi di tuttopordenone: «In campo il ricordo più bello è il gol su punizione realizzato nel 2005, all’ultimo minuto contro il Rovigo che valse la promozione in C2 e ci spalancò la strada verso il tricolore. Fuori campo i momenti spesi con Stefano Rosso e le grigliate del terzo tempo con i Fedelissimi. Comunque non è amore condiviso solo con il calcio bassanese, ma con tutta la città. Io sono di Conegliano, nato in Germania, vivo a Pordenone, ma sento casa mia Bassano. E’ lì che tornerò quando vorrò mettere definitivamente radici».

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