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Marco PoloMarco Polo
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Succede solo a Bassano

Iocolano torna in città per congedarsi dalla città che l’ha visto diventare uomo e calciatore vero. Al suo fianco Stefano Rosso che ammette: «Eravamo anche disposti a perdere i soldi dell’Alessandria per tenerlo»

Pubblicato il 27-01-2016
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Partiamo dal titolo. Succede solo a Bassano che un giocatore ceduto e già presente in panchina in una partita della nuova società, torni indietro per una conferenza stampa dedicata ai suoi vecchi tifosi. Eppure la cessione dell’ex capitano è stata dolorosa e Ioco è andato a rinforzare un avversario che il Soccer Team incontrerà tra poco più di un mese. Lasciatecelo dire: è un caso più unico che raro, un bell’esempio in un calcio moderno sempre più distante dalla genuina passione degli appassionati. È il presidente Stefano Rosso a spiegare i motivi per i quali è stato fortemente voluto questo rendez vous (appuntamento): «Le cose si sono verificate talmente velocemente che non c’è stato il tempo per la piazza giallorossa per capirle fino in fondo e per noi di fare un po’ di chiarezza. La storia d’amore tra il Bassano Calcio e Iocolano non meritava di essere liquidata così in fretta, il minimo che si potesse fare era organizzare questa serata. Il nostro ex capitano ci ha dato tante gioie, il Bassano ha dato tante soddisfazioni a lui. È stato un cammino straordinario per entrambi, per questo noi speriamo che possa trattarsi solo di un arrivederci». Il presidente spiega dei retroscena riguardanti la trattativa più clamorosa capitata nel mercato di gennaio in LegaPro da tempo immemore: «Sono sincero, non era nelle nostre intenzioni di vendere il capitano. Abbiamo fatto di tutto per farlo prolungare sia perché era il nostro uomo simbolo, sia perché è un giocatore straordinario, sia per la qualità della persona. Poi è arrivata un'offerta incredibile, siamo vacillati ma siamo comunque arrivati a dire di essere pronti a rinunciare all’offerta, tenerlo fino a giugno e lasciarlo andare a parametro zero. Però per Simone questo era un treno troppo importante, ha pensato anche al suo futuro, e a quel punto il cerchio si è chiuso. I bassanesi lo sanno bene, noi e i nostri soci abbiamo intrapreso una strada che cerca di coniugare il raggiungimento degli obiettivi ad un equilibrio finanziario. Onestamente ci è mancato un po’ il cuore però d’altra parte siamo anche convinti che la forza del Bassano sta nel collettivo e non nei singoli. Ci aspettiamo che la squadra sia la prima a reagire trovando la forza dentro sé stessa, poi ci muoveremo sul mercato (sono attese novità a brevissimo inoltre Piscitella ha avuto il via libera medico ndr)».
La parola passa poi a Iocolano, fresco reduce dalla semifinale di coppa contro il Milan («Balotelli non è come viene dipinto da fuori – confida – è un ragazzo semplice. Pensate che nel tunnel degli spogliatoi eravamo soli fianco a fianco, lui guardava a terra poi ha alzato la testa e mi ha rivolto per primo un bel saluto. Mi ha fatto proprio una bella impressione»). Il neo alessandrino si commuove un po’ quando ricorda che «il mio pensiero l’ho affidato a facebook, un pensiero che voleva essere un grande ringraziamento alla famiglia che lascio a Bassano, una città che mi ha adottato trattandomi in maniera fantastica». Incalzato dalla stampa arriva poi il momento di ricordare il momento più bello e quello più brutto di questi sette anni: «Di momenti eccezionali ultimamente ne abbiamo vissuti davvero tanti. Però mi vengono ancor i brividi al ricordo del rigore decisivo che ho trasformato contro la Juve Stabia ai playoff. Mi sono girato e ho visto uno stadio impazzito e tutti i compagni correre ad abbracciarmi. Non dimenticherò mai i miei compagni qui a Bassano. Poi mi sono ripetuto con la Reggiana ma la prima volta non si scorda mai. Il più brutto? Il periodo che mi ha portato a trasferirmi al Valle d’Aosta. Ero a terra e allontanarmi da Bassano mi è pesato parecchio. Eppoi la sconfitta dell’andata a Como. Se mi pesa la mia valutazione? Mah, direi di noi. Se uno vuole fare questo mestiere non può fare certi ragionamenti. Io ho cambiato modo di pensare nell’anno in cui è arrivato Petrone, in quel periodo ho capito che se volevo coronare il mio sogno dovevo essere sempre più deciso nelle azioni che dovevo compiere».

Il pres Stefano Rosso e l'ex capitano giallorosso Iocolano fianco a fianco. Il fantasista lunedì ha firmato per l'Alessandria

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