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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Strettoie e Cunicoli
Fenomenologia dell'assessore Giovanni Cunico, renziano ortodosso, golden boy del PD bassanese. Sempre in prima linea sulle cose che fanno notizia e in apparente contraddizione col sindaco Poletto sulle unioni civili
Pubblicato il 25-08-2016
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Giovane, ambizioso, politicamente bene inquadrato, molto sulle sue quando lo incontri dal vivo, scatenato sui social network, digitale ad oltranza, onnipresente sul quotidiano locale.
Giovanni Cunico, assessore alla Semplificazione e innovazione, alle Attività economiche e alla Progettazione europea del Comune di Bassano del Grappa, golden boy del Partito Democratico bassanese e renziano ortodosso, è il vero uomo-immagine dell'Amministrazione Poletto.
Neppure Roberto Campagnolo, The Vice, considerato invece l'uomo forte della compagine che governa la città, gode di tanta esposizione mediatica. Nonostante i costanti e clamorosi guai del Ponte degli Alpini.

Strettoia: vicolo Barbieri a Bassano (foto Alessandro Tich)
Non c'è che dire: rispetto all'attività dell'Amministrazione comunale e alle questioni che la riguardano, Cunico ne sembra quasi il portavoce.
Ce ne siamo resi conto alcuni mesi fa, quando un cittadino di Borso del Grappa aveva fatto scoppiare il caso della tomba di sua madre, “sparita” ad insaputa dei familiari dal cimitero di Santa Croce. Della questione, all'epoca, se ne occupò proprio l'assessore Cunico - uno che comunque di fronte alle magagne non si tira mai indietro -, con tanto di dichiarazioni sui giornali. Sebbene gli affari cimiteriali non rientrino propriamente tra le competenze dei suoi referati.
Ma lo abbiamo ritrovato in prima linea in diverse altre circostanze di richiamo per stampa e televisioni, come l'AnguriarA di Andrea Rosso & C., le riprese della fiction “Di Padre in Figlia”, l'arrivo in città di Alberto Angela oppure l'ardita e inizialmente contestata impresa del funambolico biker di “Striscia la Notizia” Vittorio Abbombazza 100% Brumotti sul tetto del Ponte di Bassano.
È per questo motivo che, in nostri precedenti articoli, lo avevamo ribattezzato “assessore a Tutto il Resto” e “assessore al Di Tutto e Di Più”. Riguardatevi gli articoli su Bassanonet e i resoconti su Facebook: l'assessore al Mi Faccio Fotografare nei Momenti che Contano non manca mai.
Non si può certamente dire che al giovane amministratore manchino le idee: ad esempio il progetto Agenda Bassano Digitale, la pagina Facebook del Comune e il nuovo marchio per l'immagine coordinata del centro storico (a proposito: che fine ha fatto?) sono indiscutibilmente delle sue creature. Come pure l'albero di Natale “tecnologico” che tante discussioni aveva sollevato tra i vin brulè e i panini onti del Mercatino dello scorso dicembre.
Sempre in prossimità dello scorso Natale, commentando l'articolo dedicato allo shopping natalizio nella nostra città sulle pagine patinate della rivista glamour britannica Monocle, ancora il nostro aveva testualmente dichiarato sulla sua pagina Facebook: “Lascio volentieri dire agli inglesi che Bassano questo Natale è la meta più “cool” d'Europa”. Una esternazione che avrà sicuramente provocato serie preoccupazioni tra gli operatori turistici di Londra, Parigi, Vienna o Barcellona.
Morale della favola: dove c'è notizia, c'è Cunico. Un presenzialismo che oscura l'immagine di alcuni altri assessori e soprattutto assessore del governo comunale che da lungo tempo risultano “non pervenuti”. E semmai qualcuno (e sono in tanti, sempre e soprattutto sui social) abbia a contestare le sue tesi e affermazioni, costui sarà relegato alla categoria renziana dei “Gufi”.
Non lasciatevi, tuttavia, ingannare dalle apparenze. Perché l'assessore della giunta Poletto è tutto, fuorché un personaggio effimero. Anzi: assieme al suo collega di giunta nonché compagno di partito e insieme competitor Campagnolo, è il più “politico” degli amministratori comunali. Forte della sua tessera del Partito Democratico, che comanda in seno all'attuale maggioranza, e della sua appartenenza alla corrente del premier e segretario di partito Matteo da Firenze, in concordanza con la quale ha recentemente fondato in città il “Comitato Bassano Dice Sì” in vista del referendum costituzionale del prossimo autunno.
Una collocazione politica grazie alla quale, in merito a tutte le questioni rilevanti per la stanza dei bottoni cittadina, la sua voce conta e ha un peso non indifferente. La qual cosa consente allo scalpitante esponente del PD un potere di azione e di parola, anche in campi e settori non inerenti ai suoi assessorati, altrimenti non giustificabile. Rischiando comunque, sul piano degli equilibri interni dell'Amministrazione comunale, di oltrepassare la linea.
È quello che sarebbe successo nelle ultime ore. Come scritto nel nostro articolo “La città dell'amore”, pubblicato ieri, il Comune di Bassano ha istituzionalizzato la procedura delle unioni civili omo ed eterosessuali, omologandola a quella dei matrimoni civili. E anche questa volta la comunicazione ai media della novità è stata affidata, tramite una nota stampa diffusa alle redazioni, a Giovanni Cunico. Il quale ha dichiarato: “Siamo felici di annunciare che a Bassano sarà possibile celebrare da settembre le prime unioni civili per le coppie omosessuali, dopo l’approvazione del Parlamento del DDL Cirinnà.”
Aggiungendo “che a Bassano sarà possibile celebrare anche l'unione di non residenti”. Da qui il suo appello urbi et orbi: “Invito quindi i residenti di altri Comuni del bassanese e del Veneto in cui la celebrazione delle unioni civili non è ancora possibile, o sta trovando ostruzione a causa dei pregiudizi di alcuni amministratori locali, a rivolgersi ai nostri uffici: a Bassano troverete porte aperte e una città accogliente.”
Parole che stridono con le dichiarazioni rese ieri al “Giornale di Vicenza” dal sindaco Riccardo Poletto, secondo il quale la normativa di applicazione della legge Cirinnà è invece ancora in alto mare e al Comune “non è stato consegnato un manuale, un testo unico o una circolare che spieghi chi, come e quando celebrare l'unione civile”. Essendo tuttavia arrivata una richiesta di celebrazione, per il mese di ottobre, la giunta ha rimediato una soluzione temporanea parificando la modalità della cerimonia delle unioni civili a quella dei matrimoni civili.
Da una parte il sindaco che frena, dall'altra l'assessore (e assieme a lui il suo partito) che preme sull'acceleratore. Ne è sorta una apparente e imbarazzante contraddizione che ha provocato un certo subbuglio e sulla quale il quotidiano locale ha dedicato oggi un paginone.
Oggi Poletto getta acqua sul fuoco, respinge le ipotesi di spaccature interne e parla solo di “normativa in assestamento”.
A smorzare i toni - come da notizia pubblicata sulle nostre “brevi” - intervengono sempre oggi anche due pompieri del Partito Democratico, la senatrice Rosanna Filippin e il segretario cittadino Luigi Tasca, che dichiarano: “Che possano esserci dei dettagli tecnici ancora da definire è normale (...). Sull'apertura di Bassano verso le unioni civili però non ci sono mai stati dubbi e il Comune sta facendo la sua parte per farsi trovare pronto.” Con un plauso particolare “all'assessore Giovanni Cunico che si è fatto carico di preparare l'iter delle unioni civili presso il Comune”.
Equivoco risolto? Lo si saprà solo all'interno dei muri del Palazzo comunale.
Ma le fughe in avanti, presunte o effettive, dei suoi assessori sono un problema che il sindaco dovrà saper ben gestire per il resto di questa legislatura.
Perché il mandato amministrativo sta arrivando al giro di boa, e più passa il tempo più si restringe il raggio di azione per affrontare e risolvere le grandi questioni che incombono sul governo della città.
Ponte degli Alpini, Polo Santa Chiara, Teatro Civico, Tempio Ossario: Tribunale della Pedemontana a parte, sono alcuni dei percorsi che nel tempo si sono trasformati in strettoie. Non vorremmo che, nel nome della cosa pubblica controllata da un partito dominante, oltre alle strettoie si aggiungano anche i Cunicoli.
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