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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Ritorno al futuro

“Sanità pubblica e sociale in Veneto: c’è ancora un futuro?”. Sabato 26 novembre a Marostica un incontro aperto al pubblico, promosso dal Coordinamento consiglieri e gruppi civici e politici di Area Vasta, cercherà una risposta

Pubblicato il 19-11-2022
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Brassaï. L’occhio di Parigi

In porta: Luciano Fabris, Più Europa. Difesa a tre: Emanuele Guidolin, consigliere comunale Rosà; Giannina Scremin, consigliere comunale Cassola; Ornella Falco, direttivo Bassano Passione Comune. A centrocampo: Giuseppe Andolfatto, consigliere comunale Tezze sul Brenta; Gerardo Abratti, Più Europa; Raoul Bordignon, coordinatore Circolo PD Romano d’Ezzelino; Marco Vanzo, coordinatore Circolo PD di Canal di Brenta. In attacco: Flavio Nichele, Rosà Civica; Angelo Vernillo, Bassano Passione Comune (centravanti di sfondamento); Angelo Zen, consigliere comunale Rosà.
Il Coordinamento dei consiglieri comunali, gruppi politici e gruppi civici dell’Area Vasta del Bassanese - il sodalizio civico-politico con il nome più lungo del mondo - scende in campo con il modulo 3-4-3 in occasione della conferenza stampa, convocata in sala Tolio, di presentazione dell’incontro aperto al pubblico “Sanità pubblica e sociale in Veneto: c’è ancora futuro?”, in programma sabato 26 novembre con inizio alle ore 16 all’ex chiesetta San Marco a Marostica.
Fino adesso, e già da diverso tempo, il Coordinamento ha giocato in difesa (della sanità pubblica e delle esigenze dei cittadini) con la raccolta firme nei vari gazebo sul territorio per fare il punto e ascoltare il sentiment della popolazione sullo “stato della sanità bassanese - Distretto 1 - Aulss 7 Pedemontana”, smistando poi a centrocampo le impressioni raccolte per lanciare una serie di istanze e di richieste alla direzione della nostra Azienda Socio Sanitaria. Adesso, con questo primo convegno dedicato alla sentita tematica, il raggruppamento di Area Vasta parte in contropiede.

La conferenza stampa in sala Tolio (foto Alessandro Tich)

“Fino ad ora non abbiamo ricevuto risposta da chi da più di dieci anni amministra la sanità veneta - afferma, parlando a nome del gruppo, Angelo Vernillo -. Il problema più sentito dalla gente è quello delle liste di attesa, in ritardo dopo il Covid. A Bassano il recupero dei ritardi viaggia a metà velocità rispetto a Santorso. Noi chiediamo solamente che sia a Bassano che a Santorso ci siano le stesse modalità di servizio.”
“La direzione dell’Ulss 7 - continua Vernillo - ha diffuso i numeri sul recupero delle prestazioni e delle liste di attesa, ma questi dati non comprendono il numero di cittadini che si rivolgono alla sanità privata o che rinunciano alla prenotazione perché fissata a mesi di distanza. Così come i numeri dell’Ulss non tengono conto dei decessi e degli spostamenti dei pazienti in altre Asl. Tutta questa fascia di utenza non è computata, per una realtà numerica che andrebbe invece verificata.”
“In questi mesi abbiamo raccolto le firme e le segnalazioni delle persone, segnalando poi alla stessa direzione dell’Ulss le cose che non vanno - aggiunge il portavoce del Coordinamento -. Ma non basta. È giunto il momento di fare delle riflessioni e portare avanti delle proposte.”
È con questo spirito che è stato promosso il convegno di sabato 26 novembre a Marostica. All’incontro interverranno tre relatori: Claudio Beltramello, medico e coordinatore del gruppo sanità e sociale del PD Veneto; Giovanni Faverin, consulente esperto in materia di sanità con particolare riguardo agli aspetti dell’organizzazione sanitaria e dei rapporti col personale; Gianfranco Pozzobon, responsabile del laboratorio civico Welfare VE.LA. e già direttore del Sociale nelle Ulss del Trevigiano e del Veneziano.
“Con questo piccolo convegno - spiega Vernillo - vogliamo lanciare un messaggio a tutti i sindaci che stanno attendendo in questi anni un segnale dl Comune di Bassano del Grappa, che non è mai arrivato. Non è una posizione politica ma una posizione a favore dei cittadini e della sanità.”
Non a caso l’invito a partecipare all’incontro è stato esteso a tutti i sindaci del Distretto 1 dell’Ulss 7. È stato inoltre invitato il sindaco di Santorso Franco Balzi, nella sua veste di presidente della Conferenza dei Sindaco dell’Ulss 7, il quale ha già confermato la sua presenza. Trasmesso l’invito anche agli amministratori regionali, Zaia e Lanzarin compresi, e alle tre direzioni - generale, sanitaria, sociale - dell’Azienda Ulss 7 Pedemontana.
“Quello che abbiamo chiesto ai relatori non è il fatto di sottolineare le criticità del presente ma di orientare la discussione sul futuro della nostra sanità pubblica - precisa l’Angelo custode -. La sanità deve essere di qualità e deve essere garantita dal pubblico.”
“Da questo incontro - prosegue - potranno emergere suggestioni di possibili azioni concrete per il miglioramento del sistema sanitario veneto, da elaborare in un documento di proposte rivolto al consiglio e alla giunta regionale del Veneto.”
Di seguito, in conferenza stampa, gli altri rappresentanti del 3-4-3 più portiere schierato nell’occasione si presentano e ciascuno dice brevemente la sua sui problemi della sanità locale. “La cosa assurda - dichiara ad esempio Luciano Fabris - è che noi siamo costretti a chiedere ai sindaci di mettere in atto ciò che è normale.”
In generale, come emerge dagli interventi, oltre alle liste di attesa la questione che sta più a cuore alla cittadinanza è il problema degli spostamenti da Bassano a Santorso o da Bassano ad Asiago per sottoporsi a prestazioni erogabili al San Bassiano. Un fenomeno di “pendolarismo sanitario” che provoca difficoltà e disagi in particolare alla popolazione anziana. Nel cahier de doléances dei cittadini che firmano ai gazebo non manca inoltre la problematica dei medici di base “carenti sul territorio oppure oberati di pazienti, a scapito della qualità del servizio”.
“Chi negli anni scorsi ha programmato la sanità del Veneto non ha tenuto conto dell’invecchiamento della popolazione e della prevedibile carenza in prospettiva dei medici di base - affonda Vernillo -. Per le liste di attesa non vogliamo che Santorso sia un ospedale di serie A e Bassano di serie B o viceversa. Noi vogliamo che ci siano due ospedali di serie A. Abbiamo chiesto all’Ulss 7 che richieda alla Regione un extra budget per recuperare più velocemente le liste di attesa nel Distretto 1, ma ci è stato risposto che non è possibile.”
Sanità pubblica: c’è dunque ancora un futuro? Il Coordinamento dei consiglieri comunali, gruppi politici e gruppi civici dell’Area Vasta del Bassanese, in versione chiaroveggente, è pronto a consultare la sfera di cristallo.

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