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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
C’era una volta Ilaria
Ecco perché, politicamente, la consigliera comunale e capogruppo di maggioranza Ilaria Brunelli rischia di scavarsi la fossa
Pubblicato il 18-09-2021
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Fuori il cielo è nuvoloso, ma non piove. Dentro il Palazzo, però, si sta ancora scatenando la bufera.
Il caso senza precedenti di Ilaria Brunelli, neo paladina estrema del novaxismo, capogruppo - e scheggia impazzita - della civica di maggioranza #PavanSindaco, sta scuotendo i muri e le coscienze. Arrivare a scrivere, come ha fatto lei l’altro ieri su Facebook, che “preferisce morire di Covid” piuttosto che “piegarsi al ricatto” del governo e delle regioni sui vaccini è una grave dichiarazione di guerra personale che va ben oltre il legittimo dibattito sull’opportunità di vaccinarsi e sull’imposizione del Green Pass. Affrontare pubblicamente questi argomenti significa addentrarsi in un campo minato e la Brunelli, questa volta, ha messo il piede su una mina.
Continuo ad occuparmene - sulla base della premessa del mio articolo di ieri “Vax Pensiero” - perché il suo è diventato un serio caso politico. Della dura reazione del Partito Democratico, che è arrivato a chiedere al sindaco Pavan di “cacciare immediatamente Brunelli dalla maggioranza” in assenza di scuse e di rettifiche della diretta interessata, ho già riferito ieri. Oggi, invece, leggo sul Giornale di Vicenza che lo stesso sindaco Elena Pavan ha “preso fermamente le distanze” da quanto dichiarato dalla sua capogruppo consiliare e anzi “invita i concittadini a vaccinarsi”, come ha fatto lei stessa insieme ai suoi familiari. Tuttavia il clamoroso episodio non dovrebbe avere per il momento conseguenze politiche, visto che lo stesso sindaco dichiara al GdV che si tratta di una presa di posizione individuale che non condivide, ma “che non va sovrapposta al ruolo amministrativo”.
La capogruppo di #PavanSindaco Ilaria Brunelli (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)
E - come leggo invece, sempre oggi, sulla pagina di Bassano del Corriere del Veneto - anche per il presidente del consiglio comunale Stefano Ponzio Pilato Facchin “si tratta di un pensiero personale espresso da una consigliera di maggioranza sul proprio profilo social, e come tale rimane”.
Giammai fosse, quindi, che la scioccante uscita social della Brunelli rompa gli equilibri interni dell’attuale maggioranza. Ieri, nel chiuso delle stanze del Palazzo, è scoppiato il terremoto ma nelle odierne dichiarazioni sulla stampa dei governanti il tutto viene strategicamente ridotto e derubricato a “pensiero individuale, non sovrapponibile al ruolo pubblico”. Il fatto è che la consigliera comunale Ilaria Brunelli non è solo portatrice di un “pensiero personale” espresso in un momento di esaltazione anti-sistema.
Quel post infatti non è il primo, e non è stato l’ultimo, di una sua crociata personale in tema di terapie Covid e contro gli obblighi di governo per la pandemia che dura sul suo profilo social già da mesi.
E cioè almeno dallo scorso 10 giugno, quando è stata invitata (per quali meriti sul campo, non lo sapremo mai) a condurre la serata della rassegna “Incontri senza censura” alla libreria La Bassanese con il prof. Francesco Zambon, il medico ex funzionario dell’Oms e coordinatore del dossier “La risposta dell’Italia al Covid-19”, che si è dimesso dopo che l’Oms ha ritirato e bloccato senza divulgarlo il dossier in questione.
Più o meno da allora, la Brunelli ha deviato il focus della sua iperattività social, trasformandosi nella portabandiera di un “pensiero individuale” che l’altro ieri ha toccato il vertice o, a seconda di come la si pensi, il fondo.
Il vero problema, allora, è cercare di mettersi il paraocchi e far finta che non ci sia una linea di demarcazione tra il pensiero privato della consigliera comunale e il suo ruolo pubblico e istituzionale. La neo Giovanna d’Arco bassanese si sta infatti dimenticando di rappresentare i cittadini che l’hanno votata. E quando nei suoi post, riferendosi a chi non la pensa come lei, aggiunge i tag #pecorechebelano e #scimmiecheappoggiano bisognerebbe chiedersi quante pecore e quante scimmie ci siano tra le 262 persone che hanno messo il suo nome sulla scheda, eleggendola in consiglio comunale. Oltre, ovviamente, al resto dei bassanesi.
C’era una volta Ilaria. Una consigliera comunale vivace ma equilibrata, tra i pochi “esperti” in una maggioranza di neofiti, impegnata nella città e attenta a raccoglierne le istanze, aperta al confronto anche con le minoranze. Quella di oggi è un’altra persona, che si sta pubblicamente isolando e non solo dal punto di vista politico.
Certamente, in un sistema democratico come il nostro, la “cittadina” Ilaria Brunelli è libera di dire ciò che vuole. Arrivando persino a dichiarare che “preferisce morire di Covid” piuttosto che piegarsi al sistema. Cosa che ovviamente nessuno le augura, a parte alcuni oppositori al suo pensiero nel tritacarne dei commenti nei social. Ma politicamente, se va avanti così, rischia davvero di scavarsi la fossa.
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