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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

I mondi opposti

Cronaca di un'esperienza sorprendentemente positiva al nuovo “Sportello per il cittadino e le imprese” presso l'ex Tribunale di Bassano. Mentre il Tribunale di Vicenza...

Pubblicato il 03-11-2016
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Rinascimento in bianco e nero

Nell'era dell'informazione in tempo reale, ottenere un'informazione da un organismo dello Stato può rivelarsi una missione impossibile.
Ma tentar non nuoce: e così, perso per perso, mi reco all'ex Tribunale di Bassano del Grappa, ovvero quello che ne resta, a Palazzo Antonibon in via Marinali. Ci vado comunque con un minimo di ottimismo rispetto alla prospettiva di andarci inutilmente. Lo scorso 26 ottobre infatti qui è stato inaugurato lo “Sportello per il cittadino e le imprese”: un servizio attivato dal Tribunale di Vicenza, in collaborazione col Comune di Bassano, per il disbrigo di tutta una serie di pratiche - dalla volontaria giurisdizione al diritto di famiglia e dai servizi per le imprese agli atti della Procura - senza che il cittadino debba sobbarcarsi una trasferta al Tribunale di Vicenza medesimo, a cui il soppresso circondario giudiziario di Bassano è stato accorpato tre anni fa.
Quello di cui ho bisogno è un'informazione semplice, immediata e soprattutto banale. E cioè da quale data decorre il mio incarico di direttore responsabile di un'emittente televisiva del Vicentino. Si tratta di un dato contenuto nel cosiddetto “registro periodici” del Tribunale, dove vengono annotate e registrate tutte le iscrizioni o variazioni alla direzione delle testate giornalistiche del territorio di competenza. E poiché l'emittente in questione ha sede a Cornedo Vicentino, il dato è conservato al Tribunale di Vicenza. Ma prima di avventurarmi nel capoluogo berico, dove il marasma negli uffici giudiziari è un problema risaputo, cerco di usufruire della scorciatoia resasi disponibile da pochi giorni a Bassano.

Foto: archivio Bassanonet

Nella stanza di prima accoglienza dello sportello, al piano terra, mi riceve l'addetta di turno. È una signora in avanti con gli anni e si chiama Rosa.
Non glielo chiedo, ma probabilmente è lei il “volontario in pensione” che affianca gli altri quattro dipendenti ancora in servizio all'ex Tribunale di Bassano, gli ultimi rimasti in sede, che si occupano delle pratiche da inoltrare a Vicenza attraverso il desk istituito allo scopo.
Le spiego qual è la mia necessità e lei, gentilmente, mi dice: “Venga con me.” Saliamo al primo piano dove la signora Rosa, che si occupa in particolare di volontaria giurisdizione, ha il suo ufficio. Si capisce subito che sa già dove andare a cercare, perché a Bassano il registro periodici è inserito proprio tra le competenze giuridiche della volontaria giurisdizione, e così dovrebbe essere anche a Vicenza.
Mentre imposta il computer per effettuare la ricerca, la mia interlocutrice mi racconta che da giovane ha iniziato a lavorare al Tribunale di Bassano, ma che “le stava stretto”. Si è trasferita quindi al Tribunale di Milano, dove le si è aperto un mondo completamente diverso. A un certo punto le dico: “Non le ho ancora mostrato i miei documenti. Io potrei anche non essere Alessandro Tich.”
E lei, forte di tanti anni di esperienza negli uffici giudiziari: “Non serve, ho osservato subito come parla e come si muove. Lei non può essere una persona che usa un nome falso.” Caspita: una perspicacia e una capacità di interpretare la comunicazione verbale e soprattutto non verbale degne della serie televisiva giudiziaria “Lie to Me”.
L'efficienza e la cordialità della signora Rosa mi fanno ricredere - almeno nel suo caso - dei luoghi comuni, spesso ben motivati, circa la scarsa lena nel lavoro degli impiegati dello Stato. Ma anche laddove l'impegno della componente umana si dimostra reale, emergono inesorabili le carenze del sistema. Dopo vari tentativi di inserimento al computer delle parole chiave, difatti, l'informazione richiesta non viene ancora fuori.
Nell'archivio informatico della volontaria giurisdizione del Tribunale di Vicenza, digitando il mio nome o quello dell'emittente televisiva compare infatti una casella vuota. La cosa è alquanto strana, visto che - cliccando invece nell'archivio della volontaria giurisdizione dell'ex Tribunale di Bassano - compare invece regolarmente una casella col mio nome, in qualità di direttore responsabile di Bassanonet.
Rosa non molla l'osso, prende il telefono e chiama l'ufficio della volontaria giurisdizione a Vicenza. Una voce dall'altro capo della cornetta le spiega che il registro periodici è stato trasferito in un altro settore giudiziario e quindi in un altro ufficio. Provano a passarle direttamente l'interno, ma la linea risulta staccata. La mia “facilitatrice giudiziaria” richiama, si fa dare il nome e il numero diretto del funzionario dell'ufficio in questione e prova a chiamare lei: linea telefonica sempre staccata.
A questo punto deve arrendersi anche l'esperta e premurosa addetta dello Sportello bassanese. Mi spiega che l'ufficio detentore del registro periodici si trova ancora nella sede dell'ex Tribunale di Vicenza a Santa Corona e che il funzionario non risponde, probabilmente perché “è fase di trasloco” al Tribunale di Borgo Berga. Mi consegna quindi, scusandosi per non aver potuto fare di più, un foglietto col numero di telefono diretto da chiamare. Cosa che faccio, a più riprese, nel resto della mattinata, entro l'orario di ufficio fino alle 12.30.
Ma prima la linea risulta ancora staccata, poi invece la linea prende ma il telefono suona a vuoto. Niente da fare: il dottore è fuori stanza.
Morale della favola: alla fine di tutto l'ambaradan, non ho ancora ottenuto l'informazione che cercavo. Molto probabilmente, per averla, dovrò recarmi fisicamente a Santa Corona a Vicenza. Nella speranza che il funzionario-fantasma depositario del registro dei periodici abbia la compiacenza di apparire.
In mancanza di un medium che sia in grado di evocarlo a distanza, è l'unica opzione che mi rimane. Ma in quanto al servizio resomi dal Tribunale di Bassano, non ho nulla da eccepire. Anzi: il contatto diretto con il neonato desk di prossimità si è rivelata un'esperienza sorprendentemente positiva, indipendentemente dall'esito della pratica. La disponibilità nei confronti del cittadino, e nella fattispecie del sottoscritto, è stata garantita nel miglior modo possibile. Proprio come nei volantini pubblicitari: qualità, convenienza e cortesia. Bassano e Vicenza, questa volta nel campo dei servizi giudiziari, si confermano ancora una volta due mondi opposti.
Nell'accomiatarmi dalla signora Rosa, la ringrazio per il tempo dedicatomi e le dico: “Parlerò bene dello “Sportello per il cittadino” del Tribunale di Bassano.”
Ed è quello che ho fatto.

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