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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il Sottile filo Rosso

Salvo Sottile al Grifone a Bassano per presentare il suo romanzo “Cruel”: omaggio critico ai meccanismi della cronaca nera. Accompagnato dall'amico Renzo Rosso, con cui ha assistito alla vittoria del Bassano sull'Alessandria al Mercante

Pubblicato il 28-03-2015
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“Un grande Bassano, sembrava il Real Madrid.” Parola di Salvo Sottile.
Il noto giornalista e conduttore televisivo entra nella saletta della direzione del Grifone Shopping Center a Bassano assieme al suo grande amico, un rilassato e raggiante Renzo Rosso. L'industriale dei jeans ne ha ben donde: è appena arrivato fresco fresco, assieme a Sottile che ha assistito alla partita assieme a lui, dallo stadio Mercante dove il Bassano Virtus 55 Soccer Team ha spiaccicato la vice-capolista Alessandria per 3 a 2, conquistando temporaneamente la vetta della classifica.
“Mi sono divertito, ho visto cose molto belle, lo stadio era pieno di pubblico” - commenta il volto noto televisivo davanti agli occhi illuminati del patron giallorosso. Rosso rincara la dose dell'entusiasmo post-partita: “C'era un'atmosfera bellissima, la gente alla fine non andava più via.”

Big friends: Salvo Sottile e Renzo Rosso (foto Alessandro Tich)

Mancano pochi minuti all'appuntamento per il quale il già conduttore di “Quarto grado” è giunto a Bassano: la presentazione, al piano terra del centro commerciale, del suo libro “Cruel”: romanzo-thriller che trae origine dalla sua profonda conoscenza della cronaca nera, maturata in tanti anni di esperienza giornalistica, ma che anche, come vedremo, ne segna il distacco.
Il buon Salvo, che si presenta in versione casual con giubbotto e maglietta Diesel, è Sottile di nome è di fatto: è infatti molto dimagrito rispetto all'immagine con la quale eravamo abituati a vederlo in televisione. Una nuova silhouette conquistata “facendo sport”. “Anche Karl Lagerfeld è dimagrito tantissimo - incalza Renzo Rosso, ricordando uno dei guru della moda mondiale -. Mi ha confidato che è dimagrito “grazie ai jeans Diesel”. Lagerfeld mi ha sempre corteggiato professionalmente, ha sempre voluto che io lavorassi con lui e abbiamo collaborato assieme.”
Pillole di jet-set, prima che l'attenzione si focalizzi sull'incontro con il pubblico dell'autore di “Cruel” al piano di sotto, in un salottino appositamente ricavato davanti al negozio MediaWorld.
A condurre il talk show è Monica Morgan, brava e spigliata speaker radiofonica, la cui voce riecheggia tutti i giorni dal lunedì al venerdì su Radio Bella&Monella, dalle 10 alle 12, e su Radio Piterpan, dalle 14 alle 15. Seduta in prima fila c'è Elisa Pozza Tasca, già onorevole e già presidente di “Penelope”, l'associazione nazionale della famiglie e degli amici delle persone scomparse. Proprio nella sua veste di referente nazionale del sodalizio impegnato a supportare i famigliari delle persone di cui non si ha più traccia, in passato era stata più volte ospite di Sottile a “Quarto grado”.
Il realtà, dopo anni passati davanti alle telecamere a scavare sui delitti più efferati e i misteri più raccapriccianti dei fatti di sangue del Belpaese, il giornalista siciliano annuncia il suo distacco dal genere noir della notizia.
“Non faccio più cronaca nera - rivela -, mi sto disintossicando.” E lancia una forte critica, lui che pure ha fatto parte del sistema, all'abuso della Tv del delitto, acchiappa-audience per antonomasia, sui teleschermi nazionali.
“La cronaca nera è come un antibiotico -afferma -. Se presa nella dose giusta, aiuta a capire e a interpretare i fatti. Se presa in dose eccessiva può essere dannosa sia all'inchiesta, sia alle persone coinvolte. Le storie di cronaca sono come le favole, che ogni volta vanno raccontate nuovamente dall'inizio. Sono favole nere, di cui abbiamo bisogno di sentire la presenza dell'orco, anche se noi siamo al sicuro.”
E allora, per disintossicarsi, l'ex anchorman di “Quarto grado” (“la buonanima di Quarto grado”, punzecchia orgoglioso) ha scritto il libro: un romanzo di cui, come ogni thriller che si rispetti, è vietato rivelare il finale.
“Cruel - spiega - è il nome di una redazione giornalistica che si occupa di fatti di cronaca. Con Cruel inverto la polarità del male, che da luogo esterno diventa un male interno alla redazione di un crime magazine. La storia comprende tutti gli automatismi che si attivano guardando un programma di cronaca nera, che guardiamo perché è come guardare una tempesta da dietro una finestra: abbiamo paura, ma ci affascina. Ogni protagonista di Cruel è un assassino possibile, e induce al pregiudizio nei suoi confronti. La domanda è: quanta dose di pregiudizio abbiamo nel momento in cui seguiamo una vicenda di cronaca? Ci manca il distacco.”
“Oggi la crudeltà - aggiunge Sottile - può essere anche la vita di tutti i giorni. La sfida è saper guardare al di là delle apparenze, oltre il pregiudizio che motiva il bisogno di trovare un colpevole. Come ai mondiali di calcio quando suona l'inno dell'Italia ci sono 60 milioni di commissari tecnici, davanti a un grave fatto di cronaca ci sono 60 milioni di detective. In televisione è come allo stadio, c'è la curva degli innocentisti e quella dei colpevolisti. Ma il dubbio, che è la palla, è una palla bucata.”
E non aiutano, al riguardo, i tempi della giustizia e i cavilli della legge.
“Ieri Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati assolti in Cassazione. Dopo otto anni, l'omicidio di Meredith Kercher deve essere riscritto da zero. Se io infierisco sulla mia vittima prima di ucciderla prendo l'ergastolo, se no, come Salvatore Parolisi, posso chiedere il rito abbreviato con lo sconto di pena a 30 anni. C'è un codice che tutela più gli assassini che le vittime. Sono modi per parlare di queste storie all'infinito.”
Ad ascoltare l'autore c'è ovviamente anche il suo amico Renzo Rosso, che non si è accomodato sui posti a sedere ma è mescolato in mezzo all'ordinary people rimasta in piedi dietro le transenne. Prima dell'incontro col pubblico, Sottile gli ha regalato una copia del libro, ovviamente con dedica speciale.
Pillola di jet-set conclusiva: Mister Diesel se lo leggerà alle Maldive, dove andrà a trascorrere le vacanze di Pasqua.

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