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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Sotto il segno dei Gemelli

Dall’unione di due Ponti all’unione di due città: il 24 marzo a Mostar sarà sottoscritto l’atto formale di gemellaggio tra Bassano del Grappa e la città capoluogo dell’Erzegovina

Pubblicato il 26-02-2024
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Idemo! Andiamo!
Bassano del Grappa è in partenza per Mostar, dove sarà sottoscritto l’atto di gemellaggio con il capoluogo dell’Erzegovina, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO grazie allo Stari Most, il Ponte Vecchio, il meraviglioso ponte di pietra a campata unica che dal 1566 si eleva sulle acque color smeraldo del fiume Neretva, e alla parte circostante della Città Vecchia.
Accadrà domenica 24 marzo, la domenica delle Palme, nella città per metà croato-cattolica e per metà bosniaco-musulmana, ma anche con una componente serbo-ortodossa e una ebraica, che nei primi anni ’90, martoriata dalla guerra in Bosnia-Erzegovina, aveva smarrito l’ulivo della pace.

Lo Stari Most (Ponte Vecchio) di Mostar, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO (foto Alessandro Tich)

Bombardato e distrutto nel 1993, nel pieno del conflitto dei Balcani, lo Stari Most è stato ricostruito tale e quale e inaugurato nel 2004, sotto l’egida dell’UNESCO e grazie a 18 milioni di euro impegnati nella sua ricostruzione da un pool di istituzioni internazionali tra cui World Monument Fund, Banca Mondiale, Aga Khan Trust for Culture, e con Turchia, Francia e Italia tra i maggiori Paesi donatori.
Oggi Mostar presenta ancora in parte le ferite di quel tragico passato, ma è una comunità che guarda al futuro, sul filo da equilibrista della convivenza multietnica che ha da sempre contraddistinto la sua plurisecolare storia.
E proprio grazie al Ponte Vecchio di Mostar, messo in correlazione con il nostro Ponte Vecchio di Bassano, realizzato sul progetto di Andrea Palladio negli stessi anni del suo “cugino” sulla Neretva, è nato il ponte dei rapporti istituzionali tra le due città.

Tutto è iniziato con il patto di gemellaggio tra i due Ponti, annunciato nel luglio del 2021 in conferenza stampa dal sindaco Elena Pavan e dal suo omologo di Mostar Mario Kordić, collegato con Bassano in videoconferenza assieme all’ambasciatore di Bosnia e Erzegovina in Italia Slavko Matanović.
Poi, il primo ottobre 2021, nell’antivigilia della cerimonia di inaugurazione del Ponte di Bassano restaurato e restituito alla città, Pavan e Kordić hanno sottoscritto nella sala Chilesotti del Museo Civico le due pergamene ufficiali: il documento di gemellaggio tra i due Ponti e anche il patto di amicizia tra le due città, dopo il parere favorevole dei rispettivi consigli comunali.
Patto di amicizia che, come sancito dal suo stesso testo, era stato considerato “tappa iniziale di un percorso, auspicabilmente proficuo e fecondo, che possa portare in futuro ad un formale atto di gemellaggio”.
Detto, fatto. Anche se da allora sono trascorsi quasi due anni e mezzo.
Ancora una volta i rispettivi consigli comunali si sono espressi favorevolmente.
E così, dopo Mühlacker, dopo Voiron e dopo Nova Bassano, anche Mostar entra a far parte delle città legate a Bassano del Grappa sotto il segno dei Gemelli.
Per la fatidica firma del formale atto di gemellaggio il sindaco Pavan, con una piccola delegazione, si recherà nel capoluogo dell’Erzegovina dal 22 al 25 marzo prossimi.
Lo rende noto lo stesso sindaco Pavan in conferenza stampa, affiancata dall’assessore alle Politiche giovanili con delega ai Gemellaggi Mariano Scotton e supportata da Gianni Posocco, il Gran Maestro di Cerimonie in materia di gemellaggi bassanesi, da una cui intuizione sulle analogie tra il Ponte di Bassano e il Ponte di Mostar è nata la liaison tra il Brenta e la Neretva.

“Mostar è una città con una storia molto importante, con quattro religioni e quattro etnie - esordisce il sindaco Pavan -. Vogliamo promuovere lo scambio di giovani, di cultura, con le scuole. Quello che proporrò subito al sindaco Kordić sarà l’adesione di Mostar a Dance Well, la pratica di danza che già viene seguita a livello europeo.”
“È importante sviluppare un rapporto tra i giovani delle due città, per far conoscere ai nostri ragazzi realtà diverse dalla nostra - afferma l’assessore Mariano Scotton -. Mostar ha 110mila abitanti, ha tre università e l’opportunità è quella di creare un grande rapporto tra i ragazzi affinché conoscano realtà e culture diverse.”
“Sono state invitate a Mostar anche le Arti per Via, per questa estate - rivela Gianni Posocco che è anche il Gran Maestro di Cerimonie delle Arti per Via medesime -. Quando la delegazione di Mostar è venuta a Bassano per l’inaugurazione del Ponte, la avevamo accolta con una nostra rappresentazione nel chiostro del Museo Civico e sono rimasti molto colpiti.”
“Con Mostar sono possibili diverse iniziative - continua Posocco anche alla luce di una riunione nelle ore precedenti del Comitato Gemellaggi -. Pensiamo ad esempio ad un quadrangolare di sport, a Dance Well e anche a una possibile esibizione, l’anno prossimo, dell’Orchestra Giovanile Vittorelli che già sta organizzando una trasferta a Voiron.”
“Domenica 24 marzo ci sarà la sottoscrizione dell’atto di gemellaggio, con l’intervento anche del Comune di Montegrotto Terme, che è già gemellato con Mostar, con il sindaco Riccardo Mortandello e il consigliere delegato ai Gemellaggi Silvio Nardo - anticipa Posocco -. Nel frattempo Bassano del Grappa e Mostar si stanno scambiando del materiale per la promozione reciproca, prima della sottoscrizione del gemellaggio.”
È davvero un mondo tutto da scoprire, quello della città col Ponte Vecchio di pietra che si è legato al Ponte Vecchio di legno. Un mondo completamente diverso, per il corso della storia, dalla nostra società e mentalità occidentale. E non è una questione di campanili perché a Mostar, oltre ai campanili, ci sono anche i minareti.
A Bassano si accende quindi una nuova lampada ed è quella, citando ancora e sempre Battisti e Mogol, della luce dell’est.

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