Pubblicità

Pubblicità

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Squilli di tromba

A proposito di Manuela Lanzarin, Luciano Todaro e Dino Secco: i tre trombati eccellenti tra i candidati del Bassanese alle elezioni politiche

Pubblicato il 26-02-2013
Visto 5.448 volte

Pubblicità

Quella dei trombati, il giorno dopo le elezioni, è una categoria affollatissima. Perché esclusi i pochi eletti - nel vero senso della parola - che riescono ad approdare a destinazione (Parlamento, Regione, Comune), tutti gli altri compongono il variegato e insoddisfatto esercito di quelli che restano a casa.
La gran parte di loro, con le perversioni dell'attuale “Porcellum”, sono trombati in partenza: nominati e collocati in posizioni di lista infelici e costretti, sin dall'inizio, a comparire nell'elenco dei candidati come semplice riempitivo.
E poi ci sono loro: i trombati eccellenti, quelli che per varie ragioni - di curriculum o di ambizione politica, tradotta in una candidatura nei piani alti di lista - aspiravano a confermare o a fare il grande passo nei piani alti della politica romana. Un'esclusione "vip" dalle stanze del potere che, nel nostro territorio, riguarda in particolare tre candidati.

Manuela Lanzarin, Luciano Todaro e Dino Secco (foto: archivio Bassanonet)

Cominciamo, per cavalleria, con una donna: Manuela Lanzarin. Il suo orgoglio non ce lo darà mai a mostrare, ma è sicuramente la più delusa di tutti.
Deputato uscente della Lega Nord, forte di un'esperienza da prima della classe in fatto di presenze alle sedute parlamentari, è riuscita a sfuggire alla rottamazione padana messa in atto dai vertici tosiani che hanno fatto man bassa di candidature nel Veneto. Ma che non hanno evitato - a lei, che al congresso regionale del Carroccio non si era schierata con Tosi - un perfido sgambetto: quello di collocarla in una posizione di lista, al numero 8 al Senato, che le dava qualche teorica possibilità di elezione solo in caso di vittoria del Centrodestra nel Veneto, e di un alto numero di consensi della Lega (tradotto in numero di seggi all'interno del premio di maggioranza) nei confronti dell'alleato di coalizione PdL.
Come è andata a finire, lo sappiamo tutti: la Lega Nord, travolta come e più di tutti dal ciclone 5 Stelle, è rimasta al palo di un misero 4% nazionale e porta a Roma 37 parlamentari in meno, di cui 33 a Montecitorio. Tra questi non c'è la volitiva Manuela, volto simbolo di un Carroccio che col 10,95% al Senato in Veneto non può fare altro che leccarsi le ferite.
Anche Dino Secco si è preso una brutta scoppola: candidato al n. 6 della lista del PdL alla Camera in Veneto 1, dopo il treno per Venezia alle Regionali ha perso per un pelo anche quello per Roma. Un risultato che brucia proprio perché, durante l'estenuante spoglio delle schede di ieri notte, l'ex vicepresidente della Provincia è rimasto in odore di elezione fino all'ultimo: salvo poi farsi superare in extremis dalla candidata del PD, e deputata rieletta, Daniela Sbrollini.
Per Secco, come da lui stesso riferito in una nostra intervista, la candidatura alla Camera, con concrete chances di elezione, rappresentava il coronamento di una lunga militanza politica e amministrativa nel territorio: requisito che evidentemente, alla luce dell'esplosione grillina, non fa più presa agli occhi dell'elettorato.
Last but not least, Luciano Todaro. Già, proprio lui: il nostro mitico Sior Todaro brontolon. Portacolori del nuovo corso tosiano, era riuscito a conquistare uno scintillante posto n. 5 nella lista della Lega Nord per la Camera. In altri tempi sarebbe approdato a Roma ladrona senza colpo ferire. Ora il colpo, assieme a tutto il suo Partito in crisi di identità, glielo ha inferto l'elettorato.
Tre storie diverse, che riguardano tre personaggi di caratura politica diversa: ma per tutti e tre sono squilli di tromba assordanti.
L'unica che gioisce - per il traguardo personale, non certo per il risultato politico - è Rosanna Filippin, neo-senatrice PD, il solo candidato della nostra zona (assieme al collega di partito e marosticense di nascita, ma ormai “foresto” per carriera sindacale, Giorgio Santini) che alla fine approda in Parlamento.
A lei, e a tutti i suoi colleghi parlamentari, l'arduo e in queste ore apparentemente quasi impossibile compito di prendere in mano le sorti del Paese. Il vero problema è quello di vedere per quanto tempo resteranno in carica. Ma questa, ahinoi, è un'altra storia.

Pubblicità

Più visti

1

Elezioni Regionali 2025

18-11-2025

PD effe

Visto 18.648 volte

2

Elezioni Regionali 2025

19-11-2025

La profezia dell’asteroide

Visto 16.992 volte

3

Elezioni Regionali 2025

19-11-2025

Roberto Ciambetti: “La mia esperienza per il Veneto di domani”

Visto 15.639 volte

4

Elezioni Regionali 2025

20-11-2025

Elezioni, per il Momento

Visto 12.917 volte

5

Elezioni Regionali 2025

22-11-2025

Una poltrona per cinque

Visto 11.323 volte

6

Attualità

20-11-2025

Poesia concreta, anima visionaria

Visto 9.226 volte

7

Attualità

19-11-2025

Balla di sapone

Visto 8.897 volte

8

Teatro

21-11-2025

Il Politeama rinasce dopo trent’anni

Visto 3.854 volte

10

Teatro

21-11-2025

Cantanti, a Marostica per Teatris

Visto 3.515 volte

1

Elezioni Regionali 2025

16-11-2025

Renzo Masolo: “Il mio impegno è quello di fare comunità”

Visto 24.317 volte

2

Attualità

12-11-2025

Un assaggio di futuro

Visto 21.208 volte

3

Elezioni Regionali 2025

10-11-2025

Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”

Visto 20.276 volte

4

Elezioni Regionali 2025

17-11-2025

Sim Scalabrin

Visto 20.162 volte

5

Elezioni Regionali 2025

30-10-2025

Quei bravi Tosi

Visto 20.149 volte

6
7

Elezioni Regionali 2025

09-11-2025

A tu per tu con Francesco Rucco

Visto 19.818 volte

8

Elezioni Regionali 2025

02-11-2025

Là nella valle

Visto 19.743 volte

9

Elezioni Regionali 2025

18-11-2025

PD effe

Visto 18.648 volte

10

Politica

26-10-2025

I nodi al pettine

Visto 17.006 volte