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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Pop-lizia Locale

Preparate i pop-corn: sull’uscita della Polizia Locale di Bassano dall’Unione Montana del Bassanese ne vedremo delle belle

Pubblicato il 26-02-2025
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Maggioranza divisa, minoranze contrarie, l’argomento che doveva essere discusso ed approvato nel prossimo consiglio comunale del 6 marzo e che invece è stato rinviato al consiglio comunale successivo.
Ecco, in tre righe ho sintetizzato tutto. Ma è una sintesi che va raccontata e spiegata.
Non c’è che dire: l’uscita della Polizia Locale di Bassano del Grappa dall’Unione Montana del Bassanese per il suo reintegro nell’organico del Comune, uno dei mantra dei sindaco Nicola Finco e dei due colonnelli del secessionismo poliziesco (l’assessore alla Sicurezza Alessandro Campagnolo e il consigliere di Fratelli d’Italia Gianluca Pietrosante), sta diventando la nuova pentola bollente sui fornelli dell’amministrazione comunale. Ma, come fanno i bravi giornalisti, andiamo con ordine.

Foto Alessandro Tich

Delle varie fasi preliminari della vicenda - tra interrogazioni in consiglio comunale (di Pietrosante all’assessore Campagnolo), commissioni consiliari congiunte e sedute del consiglio dell’Unione Montana, polemiche e discussioni comprese - ho già scritto ampiamente a suo tempo.
Quella che nelle intenzioni dell’amministrazione Finco dovrebbe essere la fase “decisiva” per il distacco del corpo di Polizia Locale dall’organico dell’Unione ha avuto inizio lo scorso 16 gennaio, quando la giunta comunale ha approvato una delibera riguardante “l’atto di indirizzo” per la “macro-organizzazione e assetto gestionale” della macchina amministrativa del Comune, su proposta dell’assessore alla Sicurezza (che è anche l’assessore alle Risorse Umane) Alessandro Campagnolo.
La delibera di giunta, che per la cronaca è la n. 9/2025, è stata elaborata “rilevata, in particolare, la necessità di analizzare l’adeguatezza dell’attuale macro-struttura a fronteggiare tutte le esigenze istituzionali esistenti”.
Il documento ha anche ravvisato “l’opportunità di estendere la preliminare valutazione di adeguatezza organizzativa di cui sopra anche alle funzioni attualmente esercitate in forma associativa tramite l’Unione Montana del Bassanese”.
Salto tutto il resto e arrivo al dunque.
Nella delibera, tra le altre cose, la giunta Finco ha dato indirizzo “agli organi competenti” di procedere ad un’analisi “sulle procedure necessarie ad adottare un diverso modello organizzativo per la gestione della funzione di “polizia municipale e polizia amministrativa locale”, che consenta al Comune di Bassano del Grappa di recuperare la titolarità della funzione (reinternalizzazione della funzione)”.
Tradotto in parole povere: noi amministratori abbiamo deciso di riprenderci la Polizia Locale portandola via dall’Unione, voi uffici comunali dovete dirci come farlo.

Evidentemente gli “organi competenti” hanno assolto al loro compito, indicando le procedure necessarie per il recupero della titolarità della funzione di Polizia Locale in seno al Comune di Bassano, visto che l’argomento era stato inserito all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, in programma giovedì 6 marzo.
Pronto e confezionato, con un impianto deliberativo solamente da approvare, inserito al punto 8 dell’OdG:
“Recesso dalla convenzione per il conferimento all’Unione Montana del Bassanese della funzione fondamentale di Polizia Municipale e Polizia Amministrativa Locale.”
Ma il prossimo 6 marzo l’argomento del “ritorno a casa” della Polizia Locale non si discuterà. Ritirato e rinviato a quello che sarà il consiglio comunale successivo.
È l’esito di una animatissima riunione dei capigruppo svoltasi questa mattina, proprio in preparazione del prossimo consiglio e con l’intervento del sindaco, nel corso della quale, come riferiscono i bene informati, sono volate anche parole grosse.
A rompere le uova nel paniere è stato un esponente delle minoranze, che ha rilevato come un provvedimento di tale importanza qual è il “recesso dalla convenzione con l’Unione Montana” sia stato direttamente inserito all’ordine del giorno del consiglio comunale, senza gli opportuni passaggi preliminari in commissione, come vuole la prassi.
In commissione - come ben ricorderanno i nostri più attenti lettori - si era già discusso dell’argomento, ma relativamente ai costi e ad altri aspetti gestionali della funzione di Polizia Locale: mai fino ad ora si è parlato di “uscita” degli agenti dall’Unione Montana, pronta da votare sui banchi del consiglio.
Le minoranze hanno pertanto richiesto il rinvio del punto 8 all’ordine del giorno, per consentirne l’analisi preventiva in commissione Affari Istituzionali.
Ne è conseguita, secondo le scritture, una accesa reazione del sindaco.
Quello che però il sindaco Finco probabilmente non si aspettava è stata la richiesta, da parte di un esponente della maggioranza, di sospendere la riunione per consentire ai capigruppo di maggioranza di confrontarsi in separata sede per valutare meglio la cosa.
Risultato finale: rientrati nella sala della riunione, i capigruppo di maggioranza hanno dichiarato di accettare il rinvio del punto 8 all’ordine del giorno, richiesto dalle minoranze.
Narrano sempre le scritture che a questo punto il sindaco sia andato via, alquanto alterato.
Di “recesso della convenzione con l’Unione Montana per il conferimento della funzione di Polizia Locale” si discuterà pertanto dapprima in commissione consiliare, e quindi l’argomento sarà finalmente portato in consiglio comunale, nella seduta successiva a quella del 6 marzo.
Solo un rinvio temporale di una decisione che ormai sembra comunque poco più di una formalità?
Nossignori.

Gli sviluppi e gli esiti di questa vicenda dipendono anche da una importante variabile politica all’interno della maggioranza.
Che ha un nome ben preciso: Fratelli d’Italia.
Fonti molto bene informate riferiscono infatti che l’ordine di partito sarebbe quello di votare contro il recesso dalla convenzione con l’Unione, per motivazioni rimaste comunque all’interno delle segrete stanze.
Una consegna che, se confermata, comporterebbe comunque la “disobbedienza” dell’anti-unionista Pietrosante, che del reintegro del corpo di Polizia Locale in seno al Comune di Bassano ha fatto una sorta di crociata personale.
Talpe interne riferiscono inoltre di due visite di consiglieri di Fratelli d’Italia al Comando di via Vittorelli, la prima un mese fa e la seconda nei giorni scorsi, nella quale sarebbero stati accompagnati da un ex consigliere comunale, per “perlustrare il terreno” incontrando di loro iniziativa il comandante della Polizia Locale Giovanni Favaretto.
Quindi prima o poi in consiglio comunale si arriverà al fatidico voto sull’uscita degli agenti dall’ente sovracomunale e la loro “reinternalizzazione” nel Comune di Bassano, ma rimane aperta la grande incognita Fratelli d’Italia.
Basta prendere il pallottoliere e fare i conti: qualora uscissero dall’aula per non partecipare al voto, pur abbassando il numero legale i consiglieri FdI (extra-Pietrosante) non eviterebbero che il “recesso della convenzione” con l’Unione Montana venga approvato.
Ma qualora decidessero di votare contrario, i loro voti sommati a quelli delle minoranze decreterebbero la bocciatura del documento.
Preparate i pop-corn, dunque: sulla ancora controversa questione dell'uscita della Pop-lizia Locale di Bassano dall’Unione Montana del Bassanese ne vedremo delle belle.

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