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Sarà lunga 660 metri e collegherà, nel quartiere Prè di Bassano, gli impianti sportivi comunali con via delle Orchidee.
È la nuova pista ciclabile che Etra ha in progetto e grazie alla quale gli abitanti del quartiere non dovranno più transitare lungo via quartiere Prè, notoriamente trafficata e pericolosa per chi viaggia su due ruote.
La pista partirà da via delle Orchidee puntando verso nord, seguendo il confine di proprietà dell'impianto di trattamento rifiuti gestito da Etra e arrivando a ovest del campo di calcio. Si svilupperà per buona parte all'interno di terreni della società e in parte occuperà delle aree comunali. Sarà illuminata e recintata.
“I progettisti hanno scelto di utilizzare il misto granulometrico stabilizzato alluvionale, di provenienza locale, come materiale per la realizzazione del piano di calpestio della nuova pista ciclabile - spiega Stefano Svegliado, presidente del Consiglio di gestione di Etra -. La superficie della pista sarà opportunamente costipata al fine di ottenere una pavimentazione resistente e allo stesso tempo “naturale”, con un impatto visivo minimo. È una tecnica molto utilizzata in caso di strade rurali, percorsi in parchi e giardini, campi di golf, perché risponde al principio della mitigazione ambientale e si inserisce bene nel paesaggio.”
Restando in tema di mitigazione ambientale, un altro intervento riguarderà il lato ovest dell'impianto di trattamento dei rifiuti, lì dove confina con via del Rosario e alcuni terreni privati.
“È una zona composta da terreno vegetale che rende più gradevole l'inserimento dell'impianto nel quartiere - continua Manuela Lanzarin, presidente del Consiglio di sorveglianza -. La amplieremo sistemandone la superficie così da consentire la posa della recinzione del primo tratto di pista ciclabile. Grazie alla semina di altra erba, di essenze e piante, ridurremo non solo l'impatto visivo dell'impianto, ma anche quello odorigeno.”
Ultima novità, ma non meno importante, l'installazione di nuovi pannelli antirumore.
“Rispondiamo così anche alle richieste dei residenti del quartiere e dell'Amministrazione comunale”, conclude la Lanzarin.
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