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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Cronaca

Pirotecnica Abruzzese. Stevan: “La Pro Bassano dovrà fare qualcosa”

Il presidente della Pro Loco sulla tragedia della famiglia Di Giacomo: “E' un colpo al cuore e allo stomaco, eravamo diventati amici”. “Erano persone generose e precisissime nel lavoro, pensiamo ora a cosa fare in segno di riconoscenza”

Pubblicato il 29-07-2013
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Un colpo al cuore e allo stomaco”.
E' il commento del presidente della Pro Bassano Renzo Stevan alla notizia dei giorni scorsi della tragica serie di esplosioni che ha distrutto la ditta di fuochi d'artificio “Pirotecnica Abruzzese” di Città Sant'Angelo (Pescara), uccidendo quattro componenti della famiglia Di Giacomo - tra cui il titolare Mauro Di Giacomo e suo figlio Alessio -, già affezionati partecipanti e vincitori per ben sei volte del Concorso Pirotecnico Città di Bassano: la principale manifestazione del calendario della Pro Loco, assieme al Carnevale, sospesa per sopraggiunte difficoltà organizzative dal 2011.
“L'ho saputo stamattina - ci dice Stevan -. La conferma me l'hanno data i referenti del sito Piroweb.it, che hanno seguito le ultime edizioni del Concorso Pirotecnico. E' stato un colpo al cuore e allo stomaco. Con i Di Giacomo, e in particolare con Mauro, eravamo diventati molto amici. Erano arrivati a Bassano per la prima volta nel 1998, per l'edizione del Millennio della nostra manifestazione e hanno continuato a tornare sempre volentieri. Erano i migliori, e non a caso sono stati premiati dal pubblico che li ha eletti vincitori del concorso per sei volte.”

Il presidente della Pro Bassano Renzo Stevan (foto Alessandro Tich)

“Erano persone eccezionali - continua il presidente della Pro Loco - e generose nello spettacolo: davano sempre di più di quello che noi richiedevamo. Sempre calmi, sempre sorridenti e soprattutto molto attenti e precisissimi nel loro lavoro, che è sempre pieno di rischi. Quando venivano a Bassano ci portavano sempre un piccolo presente. Era insomma nata un'amicizia, e quando chiedevo a loro di darmi dei fuochi per il “fogo dea vecia” alla fine del Carnevale, loro me li portavano.”
“Come Pro Bassano - conclude Stevan - penso che dovremo fare qualcosa. Un telegramma di condoglianze non basta, pensiamo ora a cosa fare in segno di riconoscenza nei confronti di questi nostri amici. Non so ancora che cosa, perché in questo momento sono confuso, ma con l'associazione sicuramente decideremo la cosa più giusta da fare.”

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