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Teatro

Ascanio Celestini parla alla nazione e inaugura Operaestate

Domenica 7 luglio l'attore romano sarà al Castello degli Ezzelini a Bassano con il suo ultimo lavoro “Discorsi alla nazione”. Alle 18.30 incontra il pubblico per un aperitivo teatrale

Pubblicato il 05-07-2013
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Elena Pavan

Domenica 7 luglio alle ore 21.20 si alza il sipario sul Castello degli Ezzelini di Bassano del Grappa con il nuovo progetto di Ascanio Celestini, “Discorsi alla Nazione”, un ritratto ironico e grottesco sul potere della tirannia.
Lo spettacolo apre così il cartellone di Operaestate Festival Veneto 2013, il festival promosso dalla Città di Bassano del Grappa con la Regione del Veneto e le altre città palcoscenico, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Provincia di Vicenza - Reteventi Cultura, e le aziende del Club Amici del Festival.
Attore, autore teatrale e cantautore, scrittore e anche regista di cinema, ma soprattutto narratore o, affabulatore. Ascanio Celestini da anni occupa un posto a parte nel panorama teatrale italiano perché supera la soglia del monologo come gesto e attitudine drammatica (una scuola che in Italia ha generato eccellenti interpreti, veri numeri uno da Marco Paolini a Laura Curino, da Moni Ovadia a Mario Perrotta) per farsi esso stesso riflesso mitico della parola e condizione permanente dello stare in scena. Un teatro, il suo, che indaga l’eternità e la quotidianità, il dentro e il fuori, argomenti da cui attinge per la sua incontenibile esuberanza narrativa, che da cronachista diventa surreale e da magica diventa concreta.

Ascanio Celestini

Accanto al teatro civile e militante, Ascanio aggiunge un nuovo tassello, esplosivo e riflessivo nella ricerca sui guasti e i malanni della società contemporanea, avvilita dal conformismo e guastata da un potere sempre più aberrante e dispotico. Una società che si trincera dietro la petulante democrazia per inanellare un sopruso dopo l’altro. I discorsi alla nazione di Celestini nascono da questa dissonanza. Basta dirsi democratici per farsi assolvere dalla storia?
“Ho immaginato - spiega Celestini - alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico”. Il tiranno se ne sta chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. Ma ogni tanto deve mostrarsi. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Ecco allora che lo spettacolo inizia con registrazioni di lacerti di discorsi di grandi dittatori, dove il populismo è la tecnica utilizzata per adulare l’elettore, fare apparire vere le promesse e le menzogne e trasformare quindi i cittadini in (spesso consapevoli) sudditi.”
“Un tiranno, per essere tale, ha bisogno di una nazione - continua l'artista -. Quando i cittadini si manifestano come espressione collettiva e quindi si fanno popolo, non sono ancora organizzati e la tirannia non può essere esercitata, o meglio, è in incubazione nei discorsi e nelle idee del capopopolo. Sarà soltanto nel momento dell’aggregazione organizzata, dell’accentramento nucleare, che il popolo
sarà nazione e il cantore dello sviluppo istituzionale democratico potrà senza intoppi esercitare il suo fine primario: appunto, la tirannia.”
Lo spettacolo sarà preceduto alle ore 18.30 da uno speciale “Aperitivo teatrale”: un primo appuntamento, con Ascanio Celestini che incontra il pubblico in momento di dialogo condotto da Color Teatri, del Color Cafè che in collaborazione con Operaestate, propone cinque momenti di dialogo con i protagonisti degli spettacoli teatrali al Castello degli Ezzelini.
Dopo Celestini infatti sarà la vota di Antonio Rezza, Anagoor, Roberto Citran e Natalino Balasso che racconteranno, nella suggestiva terrazza naturale del Castello, genesi, forma e contenuto della loro performance. Gli incontri sono a ingresso libero.
In caso di pioggia lo spettacolo verrà trasferito al Teatro Remondini, e l’incontro al Color Cafè, presso il bar del teatro. Prenotazioni e informazioni Biglietteria del Festival 0424 514214. www.operaestate.it.

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