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Politica

No Other Love

“Un “leggero” odore di censura”. Il gruppo consiliare Marostica per Tutti sul caso cineforum-Comitato Biblioteca: “Decisione pericolosa e incomprensibile che solleva interrogativi sulla volontà di limitare spazi culturali e di riflessione”

Pubblicato il 03-08-2025
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Aaah, che belli i tempi di quando a Marostica regnava l’amore sovrano e per San Valentino il Castello Inferiore si colorava di rosso con due cuori proiettati sotto i merli dello storico maniero.
Ultimamente, però, questa atmosfera da Baci Perugina si è dissolta, lasciando spazio a un uno-due di polemiche estive che ha messo a dura prova il sorridente consenso dell’amministrazione comunale: quello di quando tutto, all’interno e all’esterno delle mura scaligere, sembrava andare ufficialmente d’amore e d’accordo.
No Other Love. Altro che No Other Land.

Archivio Bassanonet

Prima abbiamo avuto il grande piacere di raccontare lo strano caso del dottor Matteo e Mr. Mozzo.
Ovvero una storia di doppia identità o per meglio dire di doppio comportamento del sindaco che ha lanciato l’allarme sull’arrivo di una quindicina di migranti in un centro di accoglienza a Crosara, con tanto di dichiarazioni del tipo “mi opporrò con determinazione a qualsiasi decisione calata dall’alto”, per poi smentire sé stesso pochi giorni dopo in quanto i migranti non arriveranno.
Adesso si è aggiunto il patatrac del cineforum estivo, col clamoroso gesto del Comitato della Biblioteca Civica che ha rassegnato le dimissioni per protesta contro la decisione della giunta comunale di non approvare il programma dei film della rassegna, deliberando di non dare corso all’iniziativa.
Partita a Scacchi? Macché: qui si sta giocando a battaglia navale.
Intanto, a tre giorni dallo “scoppio” della notizia del cineforum, innescato dal comunicato stampa del Comitato della Biblioteca di Marostica dimissionario, è ancora in fase di proiezione il film fuori concorso “Il silenzio dei governanti”.
Da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale non si registra infatti nessuna replica o spiegazione sul fatto accaduto, né mediante comunicati stampa né con la pubblicazione di post sulla pagina Facebook istituzionale del Comune.
Anche perché in questo fine settimana, e cioè da venerdì scorso e fino ad oggi, a Marostica è in corso una manifestazione a cui l’amministrazione ha dato invece ampio appoggio, spazio comunicativo e visibilità social: il “Carbonara Festival”, sottotitolo “Il meglio della cucina romana”, una tre giorni dedicata “ai sapori autentici della tradizione con piatti iconici, musica dal vivo e tanto divertimento”.
Caspita: questa sì, che è leggerezza.
E allora bastava dirlo, no?
Bastava che il cineforum estivo di Marostica mettesse in programma un film di Carlo Verdone, “Un americano a Roma” di Alberto Sordi e una retrospettiva storica di Er Monnezza con Tomas Milian, e il gioco era fatto.

Ma se l’amministrazione comunale al momento ancora tace, parla invece l’opposizione consiliare del gruppo Marostica per Tutti.
Tramite un comunicato stampa trasmesso in redazione, che leggerete di seguito, il gruppo di minoranza prende posizione sul caso cineforum-biblioteca, riguardo al quale - riferendosi alla motivazione ufficiosa resa dall’amministrazione sulla bocciatura dei film proposti, e cioè che “in questo periodo difficile c’è bisogno di leggerezza” - afferma che quello che resta di tutta questa storia è “un “leggero” odore di censura”.

COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO CONSIGLIARE MAROSTICA PER TUTTI

Un “leggero” odore di censura

Rimaniamo profondamente sgomenti di fronte alla clamorosa decisione della Giunta
comunale che “non ha approvato la proposta della rassegna cinematografica estiva presso la Biblioteca Civica e non ritiene di dare corso all’iniziativa”.
Una decisione pericolosa e incomprensibile e che, al di là degli aspetti tecnici, solleva
interrogativi sulla volontà di limitare spazi culturali e di riflessione.
Il cineforum e le attività proposte dalla biblioteca non rappresentano solo momenti culturali, ma anche importanti occasioni di incontro e coesione sociale, capaci di unire generazioni e dare spazio alle tante realtà positive del nostro territorio.
Seriamente una Giunta comunale può bloccare l’iniziativa del Comitato della Biblioteca Civica? Un Comitato che peraltro è guidato da una stimata professoressa, nominata direttamente dallo stesso Sindaco?!
Quando il potere comincia a scegliere cosa si può leggere, vedere o ascoltare, non si
tratta più solo di cultura: è la libertà che inizia a essere messa in discussione.
Perciò esprimiamo piena solidarietà ai membri del Comitato, che dopo mesi di lavoro hanno ricevuto la bocciatura della Giunta. Si trattava di un comitato formato da cittadini e cittadine di grande spessore culturale, che ora Marostica rischia di perdere.
Tra i dimissionari, infatti, vi sono un laureato in “Cinema, televisione e produzione multimediale” e altre figure con lunga esperienza nell’organizzazione di eventi culturali e musicali, nonché profili che hanno ricoperto per anni incarichi istituzionali nell’ambito della cultura.
La scelta di escludere dal cineforum un documentario di rilevanza internazionale come No Other Land, vincitore dell’Oscar 2025 e realizzato da autori palestinesi e israeliani, lascia spazio all’ipotesi di una valutazione guidata più da logiche ideologiche che da un autentico spirito di servizio verso la cittadinanza.
Come gruppo “Marostica per Tutti”, come minoranza consiliare, e come cittadini, riteniamo doveroso invitare Sindaco e Giunta a rivedere il proprio operato.
Le scelte degli ultimi mesi stanno generando tensioni e polemiche che nuocciono all’immagine della città, proprio in un periodo in cui Marostica dovrebbe mostrare il meglio di sé, accogliendo residenti e visitatori con spirito critico, aperto e inclusivo.
Marostica non ha 1000 € per finanziare un festival di cinema?
A quanto pare no, d’altronde non ha neanche un assessore alla cultura.
Oltre a queste domande, quello che resta è un “leggero” odore di censura.

Gruppo Consigliare Marostica Per Tutti
Giorgio Santini, Daniela Bassetto, Prisca Crestani, Giulia Cunico, Michele Pizzato

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